Corno napoletano contro il malocchio: perché proprio il corno come anti-jella? Il corno napoletano contro il malocchio è da sempre,...
Il Maccaronaro e ‘O Doje ‘e Garibarde, Il Due di Garibaldi. L’origine di questo prodotto è tutta napoletana e per...
Da mangia foglie a mangia maccheroni, sono tanti i modi di dire con cui fu classificato nei secoli, il popolo napoletano. Il popolo napoletano: da mangia foglie a mangia maccheroni: In passato, i napoletani venivano addirittura definiti “magnavruoccole” ovvero “mangia broccoli”, una espressione dispregiativa che era considerata come una vera...
O’ ruoto o furno: il piatto dei giorni di festa della cucina e’ mammà a Napoli ed in Campania. O’...
Storia del cannolo siciliano: dolce italiano amatissimo nel mondo. Si racconta sia nato nella città di Caltanissetta. Storia del cannolo...
Origini della festa di Piedigrotta di Napoli, passando tra storia e leggenda. La manifestazione si rifà alle feste ed ai rituali pagani dedicati al dio della fertilità Priapo. Origini della festa di Piedigrotta di Napoli. Questo evento ha rappresentato, fino a qualche decennio fa, la più grande kermesse canora che...
Muñecas quitapenas: le bambole “magiche” fabbricate in Guatemala. Hanno avuto origine grazie ad una antica leggenda Maya. Muñecas quitapenas: La...
Giovanni Verga: pane e fave, la tavola dei poveri. C’è sempre stato un rapporto simbiotico tra la cucina e la...
Dio è lungariello ma nun è scurdariell, una tipica esclamazione tutta partenopea. Dio è lungariello ma nun è scurdariell; si tratta di una tipica esclamazione tutta partenopea per chiedere la giustizia divina in caso di malefatte subite, particolarmente dolorose. Letteralmente la frase sta a significare che Nostro Signore, ha dei...
Le alluccate, ovvero i vecchi canti dei contadini delle campagne dell’agro-aversano. Si tratta di una specie di parole gridate, appunto...
La porta della casa dei nonni si chiude per sempre. Uno dei momenti più tristi della nostra vita. Una volta chiusa quella porta non ci saranno più i familiari pomeriggi felici con zii, cugini, nipoti, genitori fratelli e sorelle.
Ve lo ricordate? Non era necessario andare al ristorante la domenica. Si andava a casa dei nonni. Durante le feste, la Nonna ci presentava, inguaribilmente, numerose e gustose pietanze e soprattutto bucava l’ozono con le sue fritture tradizionali, mentre il Nonno si dedicava magistralmente all’arrosto facendo fuoriuscire dai fornelli, un gradevole aroma che si espandeva per tutta la casa. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata all'uopo, nella stanza più grande.
Adesso la casa dei nonni è chiusa ed è rimasta soltanto la polvere. Un cartello vendesi. Nessuno la vuole quella casa. È vecchia. Probabilmente anche da ristrutturare. Oppure costa troppo. Nessuno può sapere quanto vale la casa dei nonni. La casa dei nonni non ha un valore.
Mestieri napoletani di un tempo: ‘O Gliuommenaro, ma chi era costui? Si tratta di uno dei più antichi mestieri praticati nel capoluogo campano. I mestieri napoletani di un tempo sono moto numerosi e tra questi ce n’è uno che solo in pochi conoscono, vale a dire ‘O Gliuommenaro, un mestiere assai...