Jesuits in China. Il gesuita Matteo Ripa alla corte dell’Imperatore Cinese Kangxi, nel 1711. Di straordinaria bellezza è il suo...
Angitia Goddess. Angitia (il nome latino dell'osco Anagtia), è una dea osca guaritrice e serpente che era particolarmente venerata da alcune popolazioni osco-umbre, ed in particolare dai Marsi; un popolo italico che viveva a est di Roma sui monti Appennini (a volte chiamati da loro i Colli dei Marsi) e che parlava un dialetto sabellico. Era famosa per la sua capacità di guarire coloro che erano stati avvelenati, specialmente quelli morsi dai serpenti, e si diceva che avesse il potere di uccidere i serpenti attraverso incantesimi. Gli stessi Marsi condividevano la sua reputazione di guaritori, maghi e incantatori di serpenti, e infatti fino ad oggi i Serpari, o cacciatori di serpenti della zona, sono tenuti in grande considerazione. Nella Roma del I secolo d.C., i Marsi erano considerati guaritori e indovini e la loro terra era considerata un focolaio di stregoneria.
Romans & Samnites: La forza dei Sanniti e le Forche Caudine. La grande disfatta dei Romani, vittime dell’astuzia del nemico. In pochi e per la maggior parte appassionati di storia, avranno sentito parlare del leggendario episodio delle Forche Caudine e del motivo per cui, ogni volta che si subisce una...
La Gaiola, grande splendore nel cuore di Posillipo. La gente di Napoli la chiama l’isola maledetta. La gente di Napoli...
Napoli e gli arabi: un legame che parte da lontano e che si può racchiudere nell’arco di un secolo. JOIN...
Gli Ittiti in Anatolia: il popolo del ferro e dell’acciaio. Hittites and Iron. Gli Ittiti erano un antico popolo dell’Anatolia (l’odierna Turchia) che formò un impero tra il 1600 e il 180 a.C.. Gli Ittiti in Anatolia. Gli Ittiti erano un antico popolo dell’Anatolia (l’odierna Turchia) che formò un impero...
Volsci popolo osco-umbro che si era stanziata dal VI secolo a.C., nel Lazio. La loro presenza, segnò in modo decisivo...
Lady of Elche: La Dama de Elche, scultura scoperta in Spagna nel 1897. Il busto raffigura una donna che indossa...
Fà marenna a sarachielle: L’essenza di Napoli in un’espressione. La scelta dei sarachielle come simbolo di un pasto insufficiente non è casuale. Nel ricco panorama linguistico napoletano, poche espressioni catturano l’essenza della città partenopea come “Fà marenna a sarachielle” (fare merenda con i sarachelli). Questa frase, apparentemente semplice, è un...
Ancient Egypt Game: Senet, popolare gioco egizio tra magia e religione. Un gioco amatissimo da tutte le classi sociali.
Ancient Egypt Game: I giochi esistono da migliaia di anni, ma nessuno è più antico del gioco del Senet, inventato dagli Egizi, circa 3500 o 5000 anni fa. Il Senet era il gioco più popolare dell’Antico Egitto, un passatempo che appassionava fortemente ogni classe sociale e ciò è confermato dal ritrovamento di un papiro, oggi conservato nel prestigioso Museo Egizio di Torino, che riporta l’immagine del gioco. Il Senet è costituito da una scacchiera rettangolare divisa in ben trenta caselle quadrate disposte su tre file parallele. Non entreremo nel merito specifico delle regole del gioco, occorre però sapere che ogni giocatore era tenuto a lanciare dei bastoncini di legno che avevano la stessa funzione degli odierni dadi; in base al risultato ottenuto potevano essere mosse delle pedine che dovevano compiere l’intero percorso della scacchiera, (a mò di gioco dell'oca), cercando di evitare le caselle considerate “sfortunate”.
Egitto: Mosè e Akhenaton di Ahmed Osman, libro molto interessante. Cogliendo le notevoli somiglianze tra la visione religiosa di questo...
La sfumatura che differisce tempo presente e tempo aoristo è davvero lieve. L’aoristo non è un presente né un passato, è semplicemente un’azione che si compie, senza considerarne alcuna conseguenza. Un'idea di tempo imprecisato e totalmente assoluto si può rendere con un presente fermo o con perifrasi quali "comincio" o "riesco a". E quindi avremo ἐπεθύμησα, ‘amo’. Ovvero quando si ama, quando si è felici, semplicemente, ‘si sta’, come sospesi nell'incertezza, nella sospensione di un tempo che in realtà non esiste. L’aoristo conserva in sé qualcosa di meravigliosamente cosmogonico. In età arcaica, dove il tempo era quello ciclico e ricorrente della grande Madre Terra l’uomo greco conservò a lungo il privilegio di identificare nel verbo, la qualità più che il tempo dell’azione.