Incredibile è la famosa commedia teatrale “Questi fantasmi” del grande Eduardo de Filippo. Incredibile il personaggio del Professore Santanna, vera...
Sfruttando il suo impatto evocativo, unito alla sua caratteristica principale: la rappresentazione della realtà, questo ha permesso alla fotografia di ritratto di avere il potere di influenzare il sociale.
Strix era una caratteristica persistente del folklore del mondo romano di quello dell'Occidente latino e dell'Oriente greco. Era un essere che volava di notte, alla ricerca di vittime tra i bambini.
Strega, dal latino Strix igis col significato di civetta, per la mitologia diventa striga, il termine veniva usato per nominare un essere soprannaturale. Il motivo della narrazione ideale di un attacco Strix il "paradigma Strix" viene ricostruito da Ovidio, Petronio, Giovanni Damasceno e altre fonti, e l'impatto del paradigma è tracciato sulla rappresentazione tipicamente raccapricciante delle streghe nella letteratura latina. Il concetto di Strix è però contestualizzato rispetto alla nozione di lunga durata del demone che uccide i bambini, che si trovava già narrata nell'Oriente antico.
Una famosa leggenda, è quella di Benevento “città delle streghe” che è diffusa in tutta Italia, come anche quella dell'altrettanto famoso albero di noce, sotto cui le malefiche donne si incontravano per celebrare il sabba e l’adorazione del diavolo. Tuttavia, contrariamente all’opinione popolare, questa città non vide mai l’organizzazione di una caccia alle streghe e non restano quasi testimonianze di processi locali per stregoneria.
Napoli Svelata. Napoli fashion on the road presenta un nuovo concept, attraverso un reportage all'insegna del velo, dei simbolismi numerici e della gastronomia.
Napoli Fashion on the road, è il format internazionale, nato nel 2016, che immerge la moda nella storia e nella cultura millenarie dei luoghi della città di Parthenope. Il fashion si mescola alla cultura, all’enogastronomia, alla religione, alle tradizioni e alle infinite altre sfumature della città e diventa un mezzo efficace di marketing territoriale, lo strumento “pop” per eccellenza di divulgazione di infiniti altri contenuti. Lo spettatore scopre tradizioni, aneddoti e leggende che spaziano dalla storia all’arte, passando per la religione, la superstizione e l’esoterismo.
La porta della casa dei nonni si chiude per sempre. Uno dei momenti più tristi della nostra vita. Una volta chiusa quella porta non ci saranno più i familiari pomeriggi felici con zii, cugini, nipoti, genitori fratelli e sorelle.
Ve lo ricordate? Non era necessario andare al ristorante la domenica. Si andava a casa dei nonni. Durante le feste, la Nonna ci presentava, inguaribilmente, numerose e gustose pietanze e soprattutto bucava l’ozono con le sue fritture tradizionali, mentre il Nonno si dedicava magistralmente all’arrosto facendo fuoriuscire dai fornelli, un gradevole aroma che si espandeva per tutta la casa. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata all'uopo, nella stanza più grande.
Adesso la casa dei nonni è chiusa ed è rimasta soltanto la polvere. Un cartello vendesi. Nessuno la vuole quella casa. È vecchia. Probabilmente anche da ristrutturare. Oppure costa troppo. Nessuno può sapere quanto vale la casa dei nonni. La casa dei nonni non ha un valore.
Daido Moriyama. La prima sensazione provata, quando mi sono imbattuto nelle immagini del grande fotografo giapponese, attraverso una sua pubblicazione fotografica è stata narcolettica.
Mi sono confuso e perso nei “non luoghi” protagonisti dei suoi spazi e nelle atmosfere turbinanti e fumose, molto contrastate del suo bianco e nero, quasi stordito anche del fatto che la mia mente non riusciva a comprenderne il senso. Io semplicemente non ho capito. I suoi scatti sembravano un mucchio di istantanee casuali e non intenzionali. La maggior parte delle foto di Daido Moryama non erano molto interessanti anzi sembravano piuttosto noiose.
Andy Warhol, fu uno dei padri fondatori del movimento Pop art, ampliando le idee di Duchamp e sfidando la stessa definizione di arte. I suoi rischi artistici e la costante sperimentazione di soggetti e media lo hanno reso un pioniere in quasi tutte le forme di arte visiva. Il suo senso di stile non convenzionale e il suo entourage di celebrità lo hanno aiutato a raggiungere lo status di mega stella a cui aspirava.
Racchiudere l'Amore è cosa illusoria e vana...
Il 4 ottobre 1970, cinquanta anni or sono, la leggendaria rockstar Janis Joplin fu trovata morta per una sospetta overdose di eroina, nella sua stanza d'albergo di Hollywood.
Il metaverso non esiste fisicamente, Esso, è un universo nell’universo, l'etimologia del termine, "meta", ovvero all'interno, e "verso", abbreviazione di universo, quindi un universo parallelo.
Metaverso. Un termine coniato dallo scrittore Neal Stephenson in un romanzo del (1992) per indicare uno spazio tridimensionale all'interno del quale persone fisiche possono muoversi, condividere e interagire attraverso strumenti personalizzati. Gli spazi virtuali in questo sub universo possono essere creati dagli utenti stessi che li mettono a disposizione di altri utenti. Esiste anche la possibilità di un contatto, un collegamento tra lo spazio reale e quello digitale per ottenere ciò si utilizzano la realtà aumentata e tecnologie di realtà ibride. All’interno del metaverso si possono utilizzare valute virtuali ma in alcuni casi anche reali.
"Il Metaverso potrebbe rappresentare l’evoluzione della rete Internet, ma non si sostituisce ad essa".
Questo immenso, grande luogo virtuale, rappresenta ancora un concetto difficile da assimilare e comprendere esattamente, nelle sue molteplici sfaccettature. Esso prefigura un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi tra loro. Metaverso, quindi non è una tecnologia ma un processo di sviluppo e di convergenza digitale.
Una sorta di rivoluzione intrapresa l’ultimo decennio del secolo scorso, che affonda profondamente le sue origini nel pensiero moderno. Il Metaverso forse è il futuro di Internet, un insieme di spazi virtuali rappresentati da Avatar suddivisi, manco a dirlo, in “classi sociali” e dalla conseguente possibilità o meno di accedere in “luoghi” esclusivi, questo a seconda della visibilità “risoluzione” del proprio Avatar.
Ad oggi il concetto di Metaverso, che adesso è considerato ancora un mondo parallello e completamente staccato da quello reale. Potrebbe invece essere in futuro anche un’implementazione nella nostra vita, ma senza necessariamente separarsi da essa.
A tale proposito, un artista e fotografo ritrattista, italiano “iPhotox” ha provato a porsi una domanda. “Che cosa potrebbe succedere se le persone iniziassero a preferire il mondo virtuale a quello reale?” “Sono molte le persone che non si sentono a proprio agio con il loro corpo o con il loro habitat, oppure che sono troppo timidi sino a chiudersi in se stessi e non aprirsi alle altre persone.” “Quindi, se si sentissero meglio o più liberi nel mondo virtuale? Non ci sarebbe motivo di lasciarlo.”