La pellicola non è morta, viva la pellicola! La pellicola, l’anno 2017 testimone del suo definitivo ritorno. Kodak ha annunciato...
Cineturismo: visitare luoghi dove si sono girate scene di serie tv e film di successo “Non c’è nessuna forma d’arte come...
Canon Canonet la storia di una grande fotocamera a telemetro. Gioiello classe 1961. Canon CANONET. Nel gennaio del 1961, Canon...
La vasta produzione artistica di Mario Vespasiani, ha visto negli anni una costante evoluzione di tecniche e stile, rimanendo fedele alla coerenza di un linguaggio visionario che nella simbologia e nel mondo spirituale ha sempre trovato campo aperto, per intuizioni e ispirazioni, lungo una personale direzione che parla di elevazione e conoscenza. Le sue opere fin dagli esordi hanno rappresentato gli aspetti del quotidiano descritti in chiave mistica e concettuale, dai volti ritratti ai paesaggi, dalle composizioni astratte agli still life, tutto sembra emanare una luce che non racchiude le figure in forme delimitate e immobili, ma le fa vibrare in spazi propri e in un’energia progressiva.
Hill of Vision, emoziona il pubblico con la straordinaria storia vera di un bambino vagabondo diventato Premio Nobel per la medicina. Un film ricco di speranza, un invito a credere in se stessi.
Hill of Vision. La vita del Premio Nobel Mario Capecchi, che il regista Roberto Faenza ha scelto di raccontare nel suo film, dal 16 giugno al cinema. Il film, di cui Faenza è anche co-sceneggiatore insieme a David Gleeson, si basa infatti sui ricordi di Mario Capecchi, Premio Nobel per la medicina nel 2007, soffermandosi sugli anni della sua infanzia e adolescenza, che sono stati determinanti per ‘scrivere’ il suo futuro di scienziato.
Hill of Vision. Siamo in Alto Adige, durante la seconda guerra mondiale. Mario ha solo 4 anni, quando sua madre viene arrestata dai fascisti e deportata in un campo di sterminio. Il piccolo trascorre l’infanzia per strada vivendo di espedienti. Finita la guerra, lui e la madre miracolosamente si ritrovano e ricominciano una nuova vita in America, presso la comunità Quacchera ‘Hill of Vision’. Mario non riesce a inserirsi nel nuovo contesto di normalità, fino a quando non scopre, grazie allo zio fisico, la passione per la scienza.
Una storia vera, intensa ed emozionante. Un film ricco di speranza, che incoraggia a credere in se stessi.
Le mura di Bergamo. Tre anni fa, a marzo del 2020, abbiamo attraversato un'Italia deserta per arrivare a Bergamo, nel mezzo di una crisi mai vista.
Le mura di Bergamo. Per una volta non ero partito da solo con la mia telecamera per provare a raccontare, come avevo fatto per la rivoluzione in Egitto o l’invasione israeliana della Striscia di Gaza, una realtà complessa, un conflitto, una zona di crisi...
Lomo Smena 8M: L'incanto della semplicità e della creatività nella fotografia analogica. Ancora oggi attrae appassionati soprattutto giovani...