Tomek Sętowski, 1961.

Sara Poot-Herrera University of California: Realismo Magico in letteratura

Sara Poot-Herrera ospite del format Idee Meravigliose, con focus sul Realismo Magico.

Sara Poot-Herrera University of California: Incontro con una grande studiosa messicana. Insegnante presso la University of California, Santa Barbara. Membro corrispondente dell’Accademia Messicana della Lingua (Mexican Academy of Language). Focus sul Realismo Magico. Video intervista in italiano, spagnolo e inglese.

Realismo Magico. Il format Idee Meravigliose è Scoprire, Assistere, Partecipare. Questo il nome del progetto web della start-up italiana della comunicazione Curtis & Moore Italia e del web magazine Crono.news. Idee Meravigliose è basato sulla produzione periodica di un event web. Una serie votata alla divulgazione, sviluppata esclusivamente, attraverso la rete internet, di argomenti riguardanti: Letteratura, Spiritualità, Musica,  Scienza, Tecnologia, Cinema, Arte, Salute, Natura, Crescita personale, Umanità, Società, Identità, Comunità.

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Abbiamo avuto il grande piacere di discutere di Realismo Magico con la professoressa Sara Poot-Herrera del Dipartimento di spagnolo e portoghese della University of California, Santa Barbara. Sara-Poot-Herrera ha all’attivo più di cento pubblicazioni, tra libri, capitoli di libri e articoli. I suoi articoli su Juan José Arreola, Carlos Fuentes, Juan Rulfo, Jaime Torres Bodet, Josefina Vicens, Carlos Fuentes, Elena Poniatowska, Sergio Pitol, José Emilio Pacheco, Ignacio Solares, tra gli altri, sono stati pubblicati in riviste accademiche e di interesse generale. Lavora soprattutto sulle scrittrici, Sor Juana Inés de la Cruz, la cultura e il teatro messicano (XVII e XVIII secolo), sul romanzo ed  i racconti contemporanei (Letteratura del XXI secolo). Per i suoi studi su Sor Juana Inés de la Cruz, ha ricevuto il premio “Donna dell’anno” (1997) dalla Mexican-American Opportunity Foundation (Los Angeles, California). Ha ricevuto la medaglia letteraria “Antonio Mediz Bolio” (Mérida, Yucatán, 2000) e la medaglia del Parlamento Statale “Héctor Victoria Aguilar” (Mérida, Yucatán, 2008). Nel 2001 è stata membro della giuria del Premio Juan Rulfo per l’America Latina e i Caraibi, assegnato allo scrittore messicano Juan García Ponce (Guadalajara International Book Fair). È cofondatrice dell’Associazione UC-Mexicanistas, un programma di ricerca intercampus del sistema della University of California, Santa Barbara.

University of California, Santa Barbara.

Il realismo magico.

Sara Poot-Herrera University of California: Il realismo magico è un movimento letterario che ha avuto origine in America Latina intorno agli anni ’30, anche se ha raggiunto il suo picco tra il 1960 e il 1970, quando ha coinciso con la generazione del boom latinoamericano. Fu lo scrittore venezuelano Arturo Uslar Pietri a coniare il nome di realismo magico per il movimento in un libro intitolato Lettere e uomini del Venezuela, pubblicato nel 1947. Anni dopo, dopo una lunga polemica sul termine, Uslar Pietri condivise che il nome era nato dalla sua memoria inconscia, poiché una volta aveva letto un testo del critico tedesco Franz Roh, in cui usava il realismo magico per descrivere uno stile pittorico post-espressionista. Il realismo magico è un tipo di narrazione in cui “l’elemento di stranezza” ed il particolare vengono presentati come un evento quotidiano. O meglio, è una narrazione basata sull’osservazione della realtà, dove le singolarità, le peculiarità e le stranezze hanno un posto all’interno della normalità. Questa realtà è fortemente sentita in un particolare contesto: L’America Latina, nella cui società il pensiero simbolico e il pensiero tecnico modernizzante comunicano, si confrontano e si alimentano reciprocamente, frutto di una storia vertiginosa segnata dalla giustapposizione culturale, dalla miscellanea e da una patente eterogeneità.

Le caratteristiche del realismo magico.

Da questo punto di vista, alcune delle principali caratteristiche del realismo magico sono le seguenti:

Parte dall’osservazione della realtà;
Incorpora l’universo di valori simbolici delle culture latinoamericane, che riconosce come parte di quella realtà senza fare appello a uno sguardo verticale;
Normalizza le peculiarità invece di sostituire la realtà con un mondo fantastico o alternativo;
Il narratore non offre spiegazioni per gli eventi insoliti;
I personaggi non mostrano stranezze di fronte a fenomeni insoliti;
Valorizza la percezione sensoriale della realtà;
Rompe la linearità temporale della storia;
Tende a sviluppare ampiamente la meta-finzione.

Carlos Fuentes, uno dei massimi rappresentanti del Realismo Magico.

“Ho pensato, di nuovo, che fosse immaginazione: il Chac Mool, liscio ed elegante, aveva cambiato colore in una
notte; giallo, quasi oro, sembrava indicarmi che era un Dio, lassista per il
momento, con le ginocchia meno tese di prima, con il sorriso più benevolo. E
ieri, finalmente, un risveglio spaventoso, con quella certezza spaventosa che ci sono due
respiri nella notte, che nell’oscurità battono più pulsazioni delle proprie. Sì..,
si sentono dei passi sulle scale. Un incubo. Torna a dormire… Non so per quanto tempo ho
finto di dormire. Quando riaprii gli occhi, l’alba non era ancora arrivata. La stanza
puzzava di orrore, di incenso e di sangue. Con uno sguardo nero, scrutai la camera da letto,
arrivando a fermarmi su due orifizi di luce lampeggiante, su due lampi, crudeli e gialli.
Quasi senza fiato accesi la luce. C’era Chac Mool, eretto, sorridente, ocra, con il ventre color carne. Due
occhi mi paralizzavano, quasi strabici, molto vicini al naso triangolare. I denti inferiori,
che mordevano il labbro superiore, immobili; solo la lucentezza del copricapo quadrato sull’abnorme
voluminosa testa suggeriva la vita. Chac Mool avanzò verso il letto; poi cominciò a
piovere”.

(Un Estratto di Chac Mool” di Carlos Fuentes)

Chac Mool  è il termine usato per riferirsi a una particolare forma di scultura mesoamericana precolombiana che raffigura una figura reclinata con la testa rivolta a 90 gradi dal davanti, che si sostiene sui gomiti e sostiene una ciotola o un disco sul suo stomaco. Queste figure probabilmente simboleggiavano guerrieri uccisi che portavano offerte agli dei; la ciotola sul petto era usata per contenere offerte sacrificali, tra cui pulque, tamales, tortillas, tabacco, tacchini, piume e incenso. In un esempio azteco il recipiente è un cuauhxicalli (una ciotola di pietra per ricevere i cuori umani sacrificati). I chacmool erano spesso associati a pietre o troni sacrificali.

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Mexican Academy of Language.

Sara Poot-Herrera University of California: Nel 2014 Sara Poot-Herrera, come detto, è stata eletta membro corrispondente dell’Accademia messicana della lingua (Mexican Academy of Language), un’organizzazione culturale che mira a mantenere la purezza della lingua spagnola, ha riferito l’università in un comunicato stampa. È stata citata per i suoi risultati accademici e culturali. Una delle poche donne – e la prima donna della California – ad essere eletta all’accademia, Poot-Herrera si colloca tra i più illustri studiosi del Messico. “Essere eletta all’Accademia Messicana della Lingua è uno dei più alti onori a cui qualsiasi scrittore o studioso può aspirare nel mondo ispanico, dichiarò Jorge Checa, professore e presidente del Dipartimento di spagnolo e portoghese della University of California, Santa Barbara. “Gli studenti e i colleghi della professoressa Poot-Herrera alla UCSB dovrebbero sentirsi molto orgogliosi che lei sia stata pubblicamente riconosciuta con una tale distinzione, in quanto valorizza una brillante carriera dedicata allo studio della letteratura e della cultura messicana degli ultimi tre secoli. La sua nomina è un riconoscimento di eccellenza per il dipartimento, il nostro campus e l’Università della California in generale”. Sara Poot-Herrera, in quell’occasione, dichiarò: “Questa nomina rappresenta una grande responsabilità, felicità e soddisfazione. Soprattutto, significa rappresentare uno stato messicano – lo Yucatán – che ha una grande tradizione culturale che va dalla cultura Maya a quella di oggi. Allo stesso tempo, significa accettare che vivo in California e che lo spagnolo parlato qui influenza anche lo spagnolo del Messico. Non vedo l’ora di portare l’esperienza dell’insegnamento delle mie lezioni all’Accademia e di aiutare a preservare la lingua spagnola yucateca.

Letture consigliate della Professoressa Sara Poot-Herrera:

Juan José Arreola, “El guardagujas” (racconto);
Elena Garro, “La semana de colores” (libro di racconti);
Carlos Fuentes, “Por boca de los dioses”, “Chac Mool”, “Tlactocatzine, el jardín de Flandes” (racconti);
José Emilio Pacheco, “Tenga para que se entretenga” (racconto).

Ho ideato un racconto in stile Realismo Magico. Il titolo è “Bambina di luce”.

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www.cannabystreet.com
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Era una sera d’estate, di quelle in cui l’aria sembra essere impregnata di magia. Il sole si era nascosto dietro l’orizzonte e il cielo, tinto di un rosso fuoco, si fondeva con l’azzurro del mare. Io camminavo per le strade della città, rapito dalla bellezza del paesaggio, quando ho visto quella bambina vestita di rosa. La sua bellezza mi ha colpito subito: era come una creatura uscita da un sogno, con i suoi lunghi capelli biondi morbidi come la seta e gli occhi azzurri come il mare. Mi ha salutato dal dietro del vetro di un negozio, invitandomi ad entrare. Sono stato colto da un’irrefrenabile curiosità e ho deciso di seguirla. Una volta entrato nel negozio, ho sentito un rumore sordo, come un’onda sonora che pervadeva l’aria. Tutto intorno a me sembrava essere in movimento, le persone, gli oggetti, le luci. Ma la mia attenzione era focalizzata su di lei, la bambina dal vestito rosa. Poi, di colpo, il rumore è cessato, ho chiuso gli occhi per un momento e poi e ho guardato in direzione della bambina. Ma non c’era più. Al suo posto ho visto una piccola sfera di luce, grande quanto un’unghia, che emanava un bagliore meraviglioso. La sfera è uscita dal negozio e io ho deciso di seguirla, nonostante non capissi cosa stesse accadendo. La sfera mi ha condotto sul lungomare di Napoli, dove il sole stava tramontando. E’ stato uno spettacolo straordinario: il rosso del cielo sembrava fondersi con l’azzurro del mare, creando un effetto di straordinaria bellezza. E poi c’era quella sfera, che mi ha raggiunto e si è avvicinata al mio cuore. Lì, in quel momento, ho visto una luce bianca fortissima. Il mio corpo ha iniziato a vibrare al suono dell’Om. Era come se la sfera mi stesse trasmettendo un messaggio, una conoscenza che andava al di là delle parole. Poi si è diretta verso il mare e io ho ammirato come la sua luce si fondesse meravigliosamente con il vermiglio del tramonto, danzando sulla superficie trasparente del mare. E’ stato un momento magico, che ha lasciato dentro di me un senso di meraviglia e di stupore. Una esperienza fantastica che non dimenticherò mai, un incontro con la bellezza e con la magia della vita.

 

 


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