Giambattista Vico: Il concetto di eterogenesi dei fini si sintetizza nell'espressione "conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali". La concezione dell'eterogenesi dei fini fu teorizzata per la prima volta dal filosofo, storico e giurista napoletano Giambattista Vico, secondo cui la storia umana contiene in sé potenzialmente la realizzazione di importanti ed inaspettate finalità. Assodato che il percorso evolutivo dell'uomo sia mirato al raggiungimento, una tappa dopo l'altro, di un qualche fine, non è detto che tale percorso sia da intendersi come lineare. Infatti spesso accade che, mentre ci si propone di raggiungere determinati obbiettivi, la storia arrivi a conclusioni completamente opposte. Secondo Vico, gli esseri umani incorrono spesso nell'errore del "ricorso", ovvero "indietreggiano" e non avanzano rispetto al prestabilito percorso di auto-miglioramento. Ciò a causa di numerosi di errori di natura sociale e/o politica (forte inaridimento del sapere, perdita di memoria storica). Il filosofo però sostiene che tale "ricorso" è soltanto temporaneo. Con fatica, forza, coraggio e sofferenza l'umanità sarà in grado di riprendere il suo cammino progressivo di sopracitato auto-miglioramento.