Maëlys, dopo quattro anni dall’uscita del suo primo disco, la giovane artista sente la necessità di trovare un nuovo equilibrio, una chiave per riaprire la sua parte più intima e la sua anima fatta di frammenti acustici in armonia con riverberi elettronici.
Maëlys. Sentendosi catapultata in una generazione che è sempre di fretta e vive col fantasma costante di star perdendo tempo, cerca il suo posto in diverse città d’Europa e nelle sue culture differenti, per poi in realtà ritrovarsi in quattro semplici immagini: il mare della sua terra, la luce che filtra dalle finestre di casa sua, i sentimenti che cerca di razionalizzare e la sua musica introspettiva. Il progetto di Maëlys, moniker di Marilisa Scagliola, nasce nel 2017 con forti influenze esterofile che portano a un riuscitissimo debutto in inglese nel 2018 con il debut album Mélange: si aprono le porte di festival come L’Acqua in Testa Music Festival, il Balcony Tv Fest al Monk di Roma, il Medimex, il Siren Festival, il Panoramica Festival in apertura a Joan Thiele, il Chiù Festival prima di Noga Erez, il Locus Festival come opening di Ghemon.
Iscritto29 Novembre 2016
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Negli ultimi anni, i produttori di obiettivi cinesi si sono dati molto da fare producendo prodotti ottici di discreta qualità d’immagine e un ottimo livello costruttivo.
7Artisans 18 mm f/6,3 II. Essi però hanno fatto molto rumore con la loro ultima innovazione: l'obiettivo a tappo! (lens cap). Come suggerisce il nome, questo tipo di obiettivo è sottile e leggero come un tappo, il che lo rende un'opzione eccellente per i fotografi che apprezzano la leggerezza, la portabilità e la convenienza prima di tutto.
Mentre molti prodotti ottici privilegiano la qualità dell'immagine e la grande apertura, il cosi definito, obiettivo a tappo offre una soluzione semplice e leggera per catturare ottime fotografie senza alcun ingombro aggiuntivo. Un obiettivo che risponde a queste queste specifiche e che oggi spicca sul mercato è sicuramente il 7Artisans 18 mm f/6,3 II. nella sua seconda serie di produzione che presenta ulteriori miglioramenti sia estetici che funzionali oltre che qualitativi rispetto alla prima versione.....
Il mercoledì 4 settembre 1957 segna un momento importante nella storia dei fumetti argentini, con la pubblicazione del primo numero di Hora Cero Semanal, la rivista diretta da Héctor German Oesterheld.
Héctor German Oesterheld. Geologo di professione aveva seguito la sua passione per la scrittura fondando nel 1956 la Editoria Frontera, che sarebbe diventata una delle case editrici più importanti del paese e dell'America latina. Proprio in quel primo numero della rivista Hora Cero Semanal, inizia una storia a fumetti che diventerà iconica: L'Eternauta, disegnata da Francisco Solano Lopez e scritta dallo stesso Oesterheld.
L'Eternauta. La vicenda narra di un gruppo di sopravvissuti a una nevicata mortale di origine aliena. Un racconto che oggi sarebbe definito una Graphic Novel, avrebbe continuato a conquistare l'immaginazione popolare per decenni. Ma L'Eternauta sarebbe diventata molto di più di una semplice storia di fantascienza. La dittatura militare che prese il potere in Argentina nel 1976 definì la storia come una metafora della propria politica, autodefinitasi "Processo di Riorganizzazione Nazionale". Fu in questo clima che cominciò ad apparire anche oltreoceano, pubblicato sulla rivista italiana di fumetti d'autore, Skorpio, in una serie a puntate L'Eternauta il ritorno, sempre a firma dei due autori. Un fumetto, questo, di netto taglio militante.
L'Osamu Tezuka Manga Museum è situato in Giappone, ed è stato rinnovato nel giugno 2020, con l'obiettivo di facilitarne la visita e la comprensione.
I Museo Osamu Tezuka manga è situato nella città di Takarazuka, nella prefettura di Hyogo, dove è cresciuto Osamu Tezuka, a esso ccoglie oggi una moltitudine di visitatori. Di seguito leggeremo le cinque idee chiave per comprendere meglio la natura dell'uomo che molti appassionati del genere definiscono il "Dio dei Manga.”.
La storia del maestro.
Nel corso dei suoi 60 anni di vita, egli ha disegnato circa 700 titoli, e non meno di 150.000 pagine! Al giorno d'oggi, molti artisti di manga lavorano su un solo lavoro alla volta, ma Tezuka aveva sempre più work-in-progress in movimento, arrivando a volte, a lavorare sino a sette serie diverse contemporaneamente. Una mostra nel museo mostra la cronologia del suo lavoro e rende omaggio a un tale talento sovrumano, che ha saputo creare contemporaneamente una serie di generi e stili completamente diversi.
Hasselblad. Ebbi la fortuna di ottenere in regalo questa fotocamera dai miei genitori, quando da giovane studente appena laureato, cominciai ad interessarmi fortemente alla fotografia. Ci dissero che era la macchina migliore in assoluto.
Accettai il regalo con grande sicurezza e molta leggerezza. In realtà ho impiegato molto tempo prima di smettere di farmi intimidire dal mezzo. Anni dopo mentre ero in piena sindrome d'acquisizione e un po' rosicavo di non potermi permettere un mezzo fotografico più attuale. Poi ho riflettuto e mi sono detto, "ehi, ma io ho una Hasselblad nell'armadio, perché dovrebbe interessarmi acquistare l'ultimo grido di un mezzo fotografico moderno?" Questa mia decisione si è rivelò una grande sorpresa. I primi rulli buttati, credo sia inevitabile. ma presa confidenza soprattutto con l'approccio che questo monumento alla fotografia, necessariamente richiede, il tutto è stato molto immediato e semplicemente perfetto....
Torino, 30 gennaio 2023. Il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria Mastio della Cittadella di Torino accoglierà, dall’11 marzo al 25 giugno 2023, la grande mostra “Impressionisti tra sogno e colore”.
Impressionisti tra sogno e colore, un'esposizione, che si annuncia come una delle più complete mai organizzate in Italia sugli artisti del rivoluzionario movimento artistico nato a metà del 1800, raccoglie numerose opere dei maggiori esponenti che parteciparono alle otto mostre ufficiali impressioniste, a partire da quella storica del 1874 presso lo studio del fotografo Nadar, che vide esporre le opere di trenta artisti tra cui: Paul Cézanne, Edgar Degas, Claude Monet, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Auguste Renoir e Alfred Sisley.
Alessitimia è un disturbo del linguaggio emotivo, o una difficoltà nell'esprimere e comprendere le emozioni propri e degli altri. La parola "alessitimia" deriva dal greco "a-" (senza) e "lexis" (parola) e "thymos" (emozione).
L'Alessitimia può avere un impatto significativo sulla socialità e sulla vita relazionale soprattutto nei giovani. Le difficoltà nell'esprimere e comprendere le emozioni possono rendere più difficile per i giovani con questa condizione psicologica a stabilire e mantenere relazioni sociali sane.
Ad esempio, i giovani con Alessitimia possono avere difficoltà a comprendere i segnali sociali e le sfumature emotive nella comunicazione verbale e non verbale degli altri, il che può rendere difficile capire cosa gli altri stanno pensando o sentendo. Inoltre, può essere difficile per loro esprimere le proprie emozioni in modo efficace, il che può rendere difficile stabilire una connessione emotiva con gli altri. Queste difficoltà possono aumentare il rischio di isolamento sociale e di bullismo, sia come vittima che come bullo. Inoltre, può essere più difficile per i giovani con Alessitimia gestire conflitti e risolvere problemi in modo efficace, il che può causare ulteriori problemi nella vita relazionale.
Hitler è stato in grado di persuadere e coinvolgere migliaia di persone nell'attuazione dei suoi piani attraverso una incredibile combinazione di fattori.
Hitler ed i tedeschi erano tutti pazzi? Di fronte ai crimini aberranti e al quotidiano terrore del Terzo Reich, molti si domandano come abbiano fatto i tedeschi a tollerare una simile degenerazione. Spesso, si semplifica la questione sostenendo che fossero pazzi. Ma la domanda non può non avere ottenere una risposta negativa, alla luce delle motivazioni economiche, politiche e psicologiche che hanno spiegato l’ascesa e il potere di Adolf Hitler. La pazzia rischierebbe di giustificarli. Quindi, come Hitler è riuscito a convincere le masse a seguirlo con fede cieca? Come ha fatto quella ideologia deviata a plasmare un popolo?
Di fronte alle violazioni dei Trattati e agli eccessi del Terzo Reich, sorge un altro interrogativo: è possibile che le altre Nazioni non abbiano fatto nulla? Possibile che non ci siano state reazioni da parte degli altri governi europei? Ovviamente, la risposta è negativa, le reazioni ci sono state, ma sono state deboli, in ritardo o talvolta controproducenti. Senza dimenticare che se queste avessero avuto luogo, sarebbero state sviluppate sempre nel rispetto del diritto internazionale e del principio della sovranità nazionale e seguendo inoltre gli schemi di alleanze esistenti.
Propaganda: Hitler e il partito nazista hanno utilizzato la propaganda in modo massiccio per diffondere la loro ideologia e convincere la popolazione della necessità dei loro piani. La propaganda nazista ha presentato gli ebrei e altre minoranze come minacce per la Germania e ha utilizzato i pregiudizi e gli stereotipi per giustificare la loro persecuzione e eliminazione. Egli ha saputo sfruttare le paure e le insicurezze della popolazione tedesca, causate dalla sconfitta nella prima guerra mondiale e dalle difficoltà economiche del dopoguerra. Hitler ha utilizzato una retorica emotiva e una narrazione semplice che prometteva un futuro migliore per la nazione Germanica, attribuendo la responsabilità dei problemi del paese a gruppi specifici, come gli ebrei e i comunisti....
Inge Morath è stata una delle più importanti fotografe del XX secolo, conosciuta soprattutto per il suo lavoro come membro dell'agenzia Magnum.
Una nuova mostra delle sue famose foto di Venezia, intitolata "Inge Morath, Fotografare da Venezia in poi" rende omaggio alla magica città lagunare dove la sua carriera ebbe avvio.
Inge Morath arrivò a Venezia nel 1951 per documentare la vita quotidiana della città e dei suoi abitanti. In quegli anni, la città era ancora poco conosciuta e poco frequentata dai turisti, il che le ha permesso di catturare immagini autentiche e profonde della vita veneziana. La bellissima mostra presenta una vasta selezione delle sue iconografiche fotografie di Venezia, ca 200 scatti, tra cui immagini di gondolieri, pescatori, artigiani e abitanti delle isole della laguna. Le foto mostrano una Venezia poco conosciuta, lontana dai luoghi turistici tradizionali, e catturano la bellezza e la poesia della città e dei suoi abitanti.
Gina Lollobrigida è stata una delle più grandi star del cinema italiano e internazionale del XX secolo. La sua bellezza, il suo talento e la sua personalità hanno reso indimenticabile la sua carriera artistica e umana.
Gli italiani, la descrivono tuttora con orgoglio, come la personificazione della moderna bellezza latina. I francesi ne presero il nome e inventarono addirittura un aggettivo «lollobrigidienne» che significa "tutte curve", la conferma di una popolarità mondiale senza precedenti, quella di una donna bella determinata ma soprattutto indipendente.
Gina Lollobrigida, diventata famosa a livello internazionale negli anni '50 e '60, era nata a Subiaco, nel 1927. Iniziò la sua carriera come modella e fotografa prima di entrare nel mondo del cinema. Essa recitò in molti film italiani e americani, diventando una star internazionale attraverso le sue performance in numerosi film. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui un premio David di Donatello per la sua interpretazione in "La donna più bella del mondo" e un premio alla carriera al Festival di San Sebastián.
RUAH di Carlotta Vettori flautista toscana che parte dalla musica classica, prosegue nel segno del jazz, si inoltra nel rock per trovare il posto ideale dove il suo essere risuona liberamente.
RUAH parola sanscrita che significa “spirito”, ma anche “respiro” unisce il soffio che permette alle
note di uscire dal flauto e il respiro che la musica porta su la realtà terrena evocandone altre.
“CV53 è il nome del quartetto che suona nel disco ed è evidente il rimando alle mie iniziali; il 53 è il
numero civico della mia nuova abitazione. -Racconta Carlotta Vettori- Che sia affannato, libero,
pesante, eccitato, è grazie al respiro che l’essere umano vive e crea suono sia con la voce che, come
in questo caso, con il flauto. La bellezza intrinseca nella parola RUAH è che la fine del respiro è
apparente in quanto essendo anche “spirito” è senza fine.”
Microprocessori. I computer di quel tempo erano troppo grandi, lenti e costosi per soddisfare le esigenze del mercato. C'era bisogno di una idea...
I primi elaboratori elettronici erano macchine enormi che occupavano interi edifici e richiedevano team di ingegneri per essere utilizzati. Soprattutto, erano molto costosi e solo le grandi aziende e le università potevano permettersi di acquistarne uno. L'invenzione del microprocessore, ha offerto la possibilità di creare computer più piccoli, più veloci e più convenienti di tutte le dimensioni.