Eutanasia - Art by @iphotox ©2024
Eutanasia - Art by @iphotox ©2024

Eutanasia: La scelta più difficile. Un ultimo atto di libertà.

Decisione dolorosa e definitiva.

Eutanasia, cosa significa per tutti coloro che, in maniera diretta o indiretta, sono coinvolti e influenzati, da una decisione così dolorosa e definitiva. 

Eutanasia. Prendere la decisione di ricorrere all’eutanasia è sicuramente una delle scelte più complesse e dolorose che una persona possa fare nella propria vita. Significa mettere fine volontariamente e anticipatamente alla propria esistenza per porre fine alle sofferenze fisiche o psicologiche rese insopportabili da una malattia terminale o da condizioni irreversibili.

Dal punto di vista di chi la richiede, l’eutanasia può essere vista come un ultimo atto di libertà e di controllo sul proprio destino, per non prolungare inutilmente agonia e dolore. Tuttavia, la decisione ha ripercussioni profonde su tutti coloro che sono legati al malato: famigliari, amici, medici. Per loro significherà dover assistere ed accompagnare il proprio caro verso la morte, accettando e rispettando la sua volontà ma vivendo al contempo un lutto anticipato che lascia inevitabilmente cicatrici nell’animo.

Eutanasia - Un atto di libertà -Art by @iphotox ©2024
Eutanasia – Un atto di libertà -Art by @iphotox ©2024

Anche per i medici coinvolti, eseguire un’eutanasia malgrado la propria vocazione di cura della vita umana rappresenta un peso enorme. Dovranno trovare un delicato equilibrio nel rispettare pienamente la volontà del paziente ma anche offrire tutte le cure palliative possibili per alleviare sofferenze senza anticipare la morte, se questa è l’opzione desiderata.

In tutte le persone toccate dalla decisione aleggia inevitabilmente il dubbio se si sia fatto tutto il possibile, se non ci siano altre strade percorribili o semplicemente il tormento di ciò che sarà dopo. Perciò l’eutanasia non coinvolge solo il singolo che la chiede ma un’intera rete di rapporti umani.

Si tratta di una scelta estrema che merita tutto il rispetto ma che non dovrebbe essere presa alla leggera. Richiede un profondo confronto con i propri cari, il supporto psicologico e tutte le informazioni utili sulle alternative. Solo così potrà configurarsi come un vero atto di estrema emancipazione dalla sofferenza, e non come resa o fuga, permettendo a chi resta di elaborare con serenità il lutto.

“Un tema che tocca le corde più profonde dell’esistenza e che merita un dibattito maturo e sensibile.”

La richiesta di eutanasia è spesso il risultato di sofferenze fisiche insopportabili, ma a volte è la perdita totale di dignità o autonomia a diventare insostenibile psicologicamente per il malato.

Eutanasia -elaborazione del lutto -Art by @iphotox -©2024
Eutanasia -elaborazione del lutto – Art by @iphotox -©2024

I familiari si trovano in un bivio tra rispettare la volontà del congiunto e il loro istinto di protezione. Hanno bisogno di essere coinvolti pienamente nel percorso decisionale e non lasciati soli dopo.
I medici devono bilanciare l’obiettivo di cura con il rispetto dell’autodeterminazione. Ma eseguire un’eutanasia può causare sensi di colpa o estraniamento dalla professione. Anche il loro supporto psicologico è importante.
La legge dovrebbe tutelare pienamente sia i diritti del paziente che degli operatori sanitari, ma anche prevedere garanzie severe per evitare derive.
Il confine tra eutanasia, suicidio assistito e interruzione delle cure è spesso sottile e richiede profonda saggezza nel discernimento dei casi. 
Rimane il dubbio se non si potrebbe fare ancora di più per rendere la sofferenza più sopportabile tramite cure palliative.
L’elaborazione collettiva di questo lutto anticipato è quindi fondamentale per dare conforto a chi resta.

Speriamo, che questi pochi concetti da noi espressi, possano contribuire ad approfondire l’argomento da angolazioni diverse. Si tratta davvero di una questione etica complessa che merita un dibattito maturo e rispettoso.

 

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