Immagine di proprietà di Crono.news.

Pad Thai, confessioni di un neofita della cucina thailandese

Quando l'esotico diventa familiare tra arachidi e tamarindo.

Pad Thai, confessioni di un neofita della cucina thailandese. Quando l’esotico diventa familiare tra arachidi e tamarindo.

Sono entrato da Pad Thai con la faccia di chi sta per tuffarsi in mare a gennaio. Ivan mi ha accolto ridendo – aveva già capito tutto. “Prima volta con la cucina thai?” “Si vede così tanto?” Il locale è piccolo ma incredibilmente intimo. Ivan non ha perso tempo: “Ok, facciamo così. Intanto inizia col Pad Thai, ti va?”

Per chi non lo sapesse, il Pad Thai è un piatto iconico di rice noodles saltate con un armonioso equilibrio di sapori: il dolce della salsa al tamarindo, l’umami della salsa di pesce, la complessità delle salse di soia e la freschezza di lime e verdure. Quando è arrivato il mio piatto, sono rimasto incantato: sottili nastri di noodles danzavano spiraleggianti tra teneri pezzetti di pollo e verdure croccanti, mentre attorno al bordo, con studiata precisione, erano disposti peperoncino tritato, arachidi tostate e spicchi di lime brillante – un invito a personalizzare ogni boccone secondo il proprio gusto, bilanciando piccantezza, croccantezza e acidità.

Pad Thai. Immagine di proprietà di Crono.news.
Pad Thai. Immagine di proprietà di Crono.news.

Ho chiesto a Ivan cosa ne pensasse della mia teoria: se potessimo definire il Pad Thai un “piatto della pace”, considerando la sua creazione negli anni ’40 durante un periodo in cui il paese stava cercando di rafforzare la propria identità nazionale e la coesione interna. Il Pad Thai, dunque, come ciliegina sulla torta di circa 700 anni di storia del Siam, (poi chiamato Thailandia), fatto di rapporti diplomatici abili che hanno sempre cercato di evitare le guerre. Approfondite e comprenderete.

Ivan ha annuito, riflettendo sulla mia interpretazione mentre mi portava un Som Tum, la tradizionale insalata di papaya verde. Un trionfo di sapori e consistenze: papaya verde grattugiata mescolata con pomodorini ciliegini tagliati a metà, fagiolini verdi a pezzetti, il tutto arricchito da arachidi tostate e tritate, gamberetti essiccati, aglio, peperoncini freschi e condito con un mix pungente di succo di lime, salsa di pesce e un tocco di zucchero di palma che bilancia perfettamente l’acidità. Subito dopo è arrivato il Goong Chae Nam Pla, gamberi freschi puliti e sbucciati, marinati in un’elegante combinazione di salsa di pesce, succo di lime, aglio tritato, peperoncini freschi e un pizzico di zucchero, il tutto guarnito con foglioline di menta fresca che aggiungevano un profumo inebriante al piatto.

Som Tum. Immagine di proprietà di Crono.news.
Goong Chae Nam Pla. Immagine di proprietà di Crono.news.

Nel frattempo, il locale si riempiva. Ivan accoglieva clienti nuovi e salutava quelli abituali. In cucina, ho conosciuto la chef Ranit, giovane ed empatica donna thailandese che mi ha mostrato ingredienti, salse e spezie. Mi ha confidato che la sua versione del Pad Thai è pensata per essere più “accogliente” per i palati occidentali.

È questo che cerco quando scrivo per Crono News: non l’esotico da cartolina, ma l’incontro vero. Voglio lasciarmi spiazzare, confondere, conquistare. Chi osserva chi? Non dovrebbe esistere “l’altro” nella grande tribú umana.

Sono uscito dal ristorante con quella sensazione di familiarità che provi quando qualcosa ti è inizialmente estraneo e poi subito familiare. E Pad Thai, a Napoli c’è. Vale il viaggio. Promesso.

Crono.news periodico online di informazione e formazione. Un magazine digitale indipendente, libero da ideologie e preconcetti. Un nuovo modo di comunicare e condividere l’informazione e la conoscenza.