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Generazione Z e mondo virtuale: attingendo a esperienze di Huxley

Il paradigma "siamo fatti per consumare e produrre" ha avuto il suo massimo impatto sulla Generazione Z.

Generazione Z e mondo virtuale: attingendo alle esperienze di Huxley. Il paradigma “siamo fatti per consumare e produrre” ha avuto il suo massimo impatto sulla Generazione Z.

Generazione Z e mondo virtuale. Il paradigma “siamo fatti per consumare e produrre” ha avuto il suo massimo impatto sulla Generazione Z, attraverso i social media e la tecnologia. Mentre le generazioni precedenti avevano ancora contatto con il mondo reale, prima dell’avvento di Internet, la Generazione Z è nata e cresciuta nell'”emporio digitale”.
Uso questa metafora del “grande magazzino virtuale” per descrivere l’universo virtuale in cui questi giovani sono stati immersi fin dalla nascita. Un luogo dove navigano tra infinite possibilità di consumo, tra app, social network, giochi e acquisti online. Un emporio senza confini dove è facile perdersi e perdere il contatto con la realtà e il proprio io interiore.

“Questi signori vogliono solo che continuiamo a produrre e consumare senza fermarci a riflettere anche per un istante, come dei robot”.

(Graham Hancock)

Hancock

L’autore Graham Hancock ha descritto la società moderna come vincolata da un paradigma di produzione e consumo imposto dal quadro economico. Questa ideologia, amplificata attraverso la televisione, l’alcol e le piattaforme di social media che coltivano una visione illusoria e centrata sul consumismo della vita, ostacola la nostra capacità di discernere la verità sull’esistenza, la spiritualità e la condizione condivisa dell’umanità.
Secondo Hancock, l’era dell’informazione inaugurata da Internet ha allentato la morsa monopolistica dei media sul discorso pubblico, consentendo la comunicazione diretta tra le persone e la formazione di comunità basate su idee condivise. I concetti di nazionalismo ora appaiono antiquati e assurdi da questa prospettiva che ci invita ad estendere la lealtà al di là degli incidenti geografici e a concepire tutta l’umanità come un insieme interconnesso.

Infatti, stanno emergendo nuovi gruppi transnazionali uniti da valori condivisi per sfidare il primato delle divisioni geopolitiche enfatizzate da paradigmi obsoleti. Non dobbiamo più limitarci secondo le distorsioni ideologiche del passato che sfruttavano la paura e il sospetto, fondati su dogmi basati sulla nazionalità e sulla religione, per dividere l’umanità. Perché adottare acriticamente le prospettive casuali in cui si nasce? Dobbiamo usare la ragione e il continuo interrogativo come strumenti.

Fase di transizione dell’evoluzione della coscienza
Questa nuova prospettiva promuove una spiritualità individualizzata che tuttavia rispetta la diversità. Ci troviamo in una fase di transizione dell’evoluzione della coscienza. I futuri storici potranno guardare alla nostra era come a un momento cruciale per lo sviluppo umano, anche se l’esito è in bilico poiché le forze regressive reagiscono all’espansione dell’illuminazione. Eppure la luce diventa sempre più luminosa e ci stiamo risvegliando, sempre più in grado di respingere le antiche menzogne intessute nello status quo.

Huxley nel grande magazzino

In “Le porte della percezione” (1954), Aldous Huxley descrive come, dopo aver preso la mescalina, va in un grande magazzino di Los Angeles, accompagnato da un amico. Qui rimane colpito dalla bellezza e dalla varietà degli oggetti esposti, che gli appaiono come opere d’arte. Huxley nota come i colori siano più vividi e luminosi, le forme più definite e armoniche e i materiali più preziosi e raffinati.
Huxley si sofferma in particolare su alcuni oggetti, come una scatola di fiammiferi, una ciotola di porcellana, un vaso di fiori e una cravatta di seta, che gli sembrano esprimere un’essenza interiore profonda e un significato nascosto. Huxley afferma che la mescalina gli ha permesso di vedere la realtà in modo più puro e diretto, senza le distorsioni e le convenzioni imposte dalla cultura e dalla società. Huxley paragona la sua visione a quella dei bambini, degli animali e degli artisti che possono cogliere la bellezza e la verità intrinseca delle cose senza pregiudizi o preconcetti.

Macchine e prodotti

In seguito, dopo aver lasciato il grande magazzino, Huxley siede a un tavolo in un bar e chiude gli occhi. Qui, inizia a immaginare immagini fantastiche e surreali che gli appaiono come cartoni animati o film. Huxley vede uomini di latta che si muovono in modo meccanico e ripetitivo, e personaggi animati esagerati ed eccentrici che esprimono emozioni.
Huxley interpreta queste immagini come allegorie della meccanizzazione e del consumismo della società moderna, che riduce gli esseri umani a macchine o prodotti. Huxley critica la falsità e la superficialità di questa società, basata sulle apparenze e sull’intrattenimento, ignorando i valori spirituali e morali. Huxley contrappone la sua visione interiore, che gli rivela una realtà più profonda e trascendente, con quella esteriore, che gli mostra una realtà più frivola e illusoria.

Gen Z

Generazione Z e mondo virtuale. La Generazione Z è nata in un immenso “grande magazzino virtuale”, non indotto da visioni psichedeliche ma del tutto reale. I giovani di oggi si sono spostati dal fluido protettivo dell’utero materno direttamente nell’altrettanto avvolgente, ma artificiale, fluido amniotico del mondo virtuale. Sono cresciuti in un ambiente digitale che condiziona percezioni e interazioni fin dalla tenera età, influenzando lo sviluppo cognitivo ed emotivo.

Questa iperstimolazione tecnologica può alterare la concentrazione, il pensiero critico e persino la strutturazione dell’identità individuale. Ecco perché bilanciare questa sovraesposizione digitale con esperienze di apprendimento organiche e immersive profondamente legate alla propria eredità culturale e naturale diventa cruciale.

Viaggi

Generazione Z e mondo virtuale. Proprio per questo motivo, le autorità nazionali, d’accordo con le scuole, dovrebbero promuovere viaggi esperienziali per adolescenti in luoghi dove germogliano le radici della nostra civiltà: siti archeologici, centri storici, ambienti naturali incontaminati. Ad esempio attraverso bonus nel weekend, vacanze di studio e campeggi scolastici, considerando anche il rendimento accademico di ogni studente.

I bonus permetterebbero alla Generazione Z in particolare di esplorare il proprio paese e territori stranieri, entrando in contatto con l’immensa ricchezza di diversità ambientale e culturale che compone il patrimonio condiviso dell’umanità. Dalla propria città natale a villaggi, piccole città e metropoli, dalla foresta amazzonica alle piramidi maya e dal deserto del Sahara alle rovine dell’antica Roma: c’è una gamma di destinazioni da scegliere in base agli interessi personali.

Questi viaggi premio raddoppiati o triplicati per studenti modello, permetteranno ai giovani di riscoprire l’indissolubile legame tra gli esseri umani e gli habitat naturali dove affondano le loro radici esistenziali, riannodando il cordone ombelicale energetico con Madre Terra che li nutre e sostiene.

Grande famiglia umana

Inoltre, l’interazione diretta con coetanei provenienti da diverse parti del mondo offre un’occasione unica per il dialogo, la comprensione reciproca e l’integrazione. I ragazzi si renderanno finalmente conto attraverso l’esperienza, non solo la teoria, che non sono isole – apparteniamo tutti a una grande famiglia umana, unita da bisogni, paure e speranze comuni.

Questa riscoperta della propria e altrui unicità attraverso il vissuto dei territori e delle culture è fondamentale per una crescita personale armoniosa in tutte le sfaccettature: intellettuale, emotiva e spirituale. La natura è la culla ideale per coltivare la curiosità scientifica, il pensiero critico, l’apprezzamento estetico e l’interrogativo esistenziale, nutrendo creatività e immaginazione, e sviluppando nuove forme di soluzione dei problemi ecologici per affrontare le urgenti sfide ambientali.

In sintesi, le nuove generazioni devono uscire dal “grande magazzino virtuale” in cui sono immerse, per ristabilire una connessione organica e viscerale con il Pianeta e riscoprire il loro autentico scopo al servizio della vita.

E quindi…?

Spetta alle istituzioni proporre percorsi educativi innovativi fuori dalla norma, utilizzando bonus di studio e campeggi per attività sul campo, per guidare i giovani del mondo verso una vera consapevolezza globale olistica. Una comprensione in grado di affrontare gli squilibri della società dall’interno.

Solo uscendo dalle loro zone di comfort tecnologico per tuffarsi nel mare della diversità, i giovani svilupperanno l’empatia, l’intelligenza interconnessa e la visione necessarie per plasmare il futuro secondo linee sostenibili, dando speranza al destino dell’intera famiglia umana.

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