La Terra. Se l’umanità spera di sopravvivere come specie, dovrà usare tutta la propria intelligenza per il bene più grande del pianeta.
Un gruppo di ricercatori internazionali ha di recente costituito un gruppo sperimentale che si è posto un interrogativo decisamente sconvolgente: Se un pianeta come la Terra può essere “vivo“, può anche avere una mente propria?
Il team di ricercatori ha quindi, pubblicato un articolo che esplora questa affascinante domanda, sulla notissima rivista specializzata International Journal of Astrobiology. In esso, viene ampiamente illustrata l’idea di “intelligenza planetaria“, che descrive la conoscenza e la cognizione collettiva di un intero pianeta. Se l’attività collettiva della vita, nota come biosfera, può cambiare il mondo, l’attività collettiva della cognizione e l’azione basata su questa cognizione potrebbe cambiare anche un pianeta? Una volta che la biosfera si è evoluta, la Terra ha assunto una vita propria. Se un pianeta con la vita ha una vita propria, può anche avere una mente propria?
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Anche se questa serie di considerazioni può sembrare inizialmente qualcosa di ispirato profondamente da un film di fantascienza, quello che sicuramente può aiutare nella comprensione è essenzialmente il concetto di fondo. Questo potrebbe contribuire ad affrontare problemi globali come il cambiamento climatico, o addirittura aiutarci a scoprire la vita extraterrestre. I ricercatori inoltre sottolineano che reti di vita animale su larga scala potrebbero formare una vasta intelligenza invisibile che potrebbe alterare profondamente le condizioni dell’intero pianeta.Una delle specie primarie che guidano il cambiamento in questo momento, essi evidenziano, sono proprio gli esseri umani. Attualmente i protagonisti, dalla crisi del clima alla crisi della plastica, è quindi elemento perfetto per cambiare irrevocabilmente l’equilibrio ambientale.
“Non abbiamo ancora la capacità di rispondere collettivamente nel migliore interesse del pianeta“, ha affermato Adam Frank, professore di fisica all’Università di Rochester e coautore della pubblicazione. I ricercatori ritengono che tali “esperimenti mentali collettivi” possano aiutare gli esseri umani a comprendere la qualità del loro impatto sulla Terra e questo potrebbe servire da guida su come migliorarlo.
“È interessante notare che la crescita di queste capacità potrà far ottenere all’intera umanità, lo stadio di una vera intelligenza planetaria“, ha detto il professore Frank. “Questo è il potere di questa linea di indagine. Quello che dovrà unire l’umanità è il sapere che dobbiamo acquisire, per sopravvivere alla grande crisi climatica, con la coscienza che questo potrebbe accadere su qualsiasi altro pianeta in cui la vita e l’intelligenza si evolvono costantemente”.
In questo momento, la nostra civiltà è ciò che i ricercatori chiamano una “tecnosfera immatura“, un conglomerato di sistemi e tecnologie generati dall’uomo che colpisce direttamente il pianeta ma non si auto-mantiene. Ad esempio, la maggior parte del nostro consumo di energia comporta il consumo di combustibili fossili che degradano gli oceani e l’atmosfera della Terra. La tecnologia e l’energia che consumiamo per sopravvivere stanno distruggendo il nostro pianeta natale, che a sua volta distruggerà la nostra specie. Per sopravvivere come specie, quindi, dobbiamo lavorare collettivamente nel migliore interesse del pianeta.
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