Writing language - Il linguaggio scritto -credit ph. by @patrick-fore - @iphotox
credit ph. by @patrick-fore - @iphotox

Writing language. Il linguaggio scritto, cosa è cambiato dall’avvento dell’era digitale ad oggi.

Era digitale, le migliorie che hanno permesso all’uomo di connettersi e di interagire a distanza con il mondo intero.

Una nuova lingua più libera più smart e meno legata alle regole grammaticali, è forse questo il futuro del linguaggio?

Writing language. Il linguaggio scritto. Quando si parla dell’avvento dell’era digitale di solito si fa riferimento a quelle migliorie che hanno permesso all’uomo di connettersi e di interagire a distanza con il mondo intero, attraverso pochi click, in ogni momento e a qualsiasi latitudine e longitudine. Giusto, giustissimo, ma non è solo questo: la tecnologia infatti non ha cambiato solamente il nostro rapporto con lo spazio e con il tempo ma anche il nostro linguaggio scritto, o quantomeno il linguaggio scritto dei più giovani. Se quest’ultimo già negli anni ‘90 stava cambiando a causa del texting e il suo limite di caratteri tipico degli SMS dei primi cellulari, nel 2021 sta addirittura accelerando, merito o demerito (dipende dai punti di vista) di un’applicazione di messaggistica istantanea famosissima come WhatsApp, che rende ogni scritto veloce, immediato e sempre meno legato alle regole grammaticali di base della lingua scritta.

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L’uso di tachigrafie vere e proprie, come possono essere “nn” al posto di “non” o “qnt” al posto di “quanto”, sono ormai all’ordine del giorno. Stesso discorso vale anche per la sostituzione di “ch” con “k”. Che dire poi delle abbreviazioni, tra cui la più usata “asp” per “aspetta”, con tanto di GIF incorporata per rendere un messaggio il più smart possibile, e soprattutto a prova di qualsiasi intervento tempestivo da parte degli esperti di linguistica dell’Accademia della Crusca? E per quanto riguarda infine gli acronimi “asap” per “as soon as possible” o “tvtb” per “ti voglio troppo bene”?  Ce ne sarebbero di cose da dire, una su tutte che l’era digitale ha trasformato quasi completamente la nostra lingua scritta, almeno quella utilizzata a livello informale tra amici e conoscenti in contesti legati al tempo libero. Un bene o un male?

 

Writing language - Il linguaggio scritto sms-credits nokia- @crononews
Writing language – Il linguaggio scritto – gli SMS – credits @nokia

Una “neolingua”?

Writing language.  il linguaggio scritto con l’avvento dell’era digitale è cambiato molto, a causa dell’uso di acronimi, di abbreviazioni e di tachigrafie, che hanno dato vita a una sorta di “neolingua” più grafica rispetto al normale e meno ossequiosa delle basilari regole comuni. Si è arrivati a questo punto, probabilmente di non ritorno, grazie soprattutto agli emoticons, nel 2021 utilizzatissimi non solo dai più giovani ma anche dagli adulti, un vero e proprio “fulmine a ciel sereno“, nel senso che oggi ogni messaggio è sempre meno fraintendibile grazie all’impiego delle gialle faccine inserite al suo interno. È come se queste ultime riuscissero a sostituire i segni tipici di quel linguaggio del corpo che di solito ci svela il “non detto”, purtroppo sempre più in disuso poiché l’interazione tra persone ormai si svolge più virtualmente che fisicamente.

Se fino un decennio fa era sufficiente osservare la postura o semplicemente le espressioni facciali del nostro interlocutore per comprendere se le parole che uscivano della sua bocca erano veritiere, adesso ci basta vedere se alla fine dei “verba scripta” c’è un cuore o uno smile. In quel caso possiamo tirare un sospiro di sollievo; però nel caso in cui non dovessero essere presenti, c’è sicuramente qualche guaio in vista, a cui speriamo di porre rimedio affrontando di petto la persona a noi cara. Ma sarà possibile? Non è forse più comodo messaggiare e lasciare tutto così come è?

Writing language - Il linguaggio scritto -Emoticons -credit ph.@bernard-hermant
Writing language – Il linguaggio scritto -Emoticons -credit ph.@bernard-hermant

Ritornare indietro non si può, ma forse si dovrebbe.

Writing language. Il linguaggio scritto, nuovoeasy, smart e à la page, come verrebbe definito dai più giovani quello che presuppone l’utilizzo di tutti i segni grafici di cui vi abbiamo parlato sopra, difficilmente potrà essere sostituito da quello di un tempo, tutto regole grammaticali e privo di qualsiasi emoticon. Il futuro corre veloce e tornare indietro non si può, certo, però bisogna comunque stare attenti: va anche bene per brevità utilizzare tutte le “scorciatoie” del caso per far passare un messaggio informale, ma è importante in contesti formali riappropriarsi di tutte le regole grammaticali. Questo discorso vale ovviamente anche per la lingua parlata: formulare una frase corretta è indispensabile per interfacciarsi correttamente con il prossimo. Tale regola vale ora e varrà per sempre, nonostante l’avvento dell’era tecnologica che ha modificato il nostro modo di messaggiare, quel texting tipico degli SMS dei primi telefonini che già negli anni ’90 iniziava a far parlare di sé. La Lettura, in questo caso specifico può venire assolutamente in nostro soccorso.

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