La foto che vedete sopra, potrebbe rappresentare semplicemente e perfettamente la tipica adolescente degli Anni Novanta. Ma è molto di più, in realtà…
Questa ragazza è Rachel Scott, se non avete idea di chi sia, sappiate che state per leggere la sua storia. La scuola che frequentava, aveva al suo interno grossi problemi di bullismo, ma Rachel non si fece problemi a stringere amicizia con un ragazzino che era preso particolarmente di mira. Iniziarono ad uscire spesso insieme e diventarono grandi amici. In seguito, nella sua scuola arrivò una ragazza dall’estero ed essa cominciò ad essere presa in giro per la sua nazionalità, ma Rachel le chiese di sedersi a pranzo con lei e tra le due nacque presto un forte legame.
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Rachel esempio di coraggio, compassione e gentilezza.
Rachel Scott, può essere vista un po’ come la fondatrice del movimento a catena che diffonde gentilezza per combattere il bullismo e la violenza scolastica. Le sue azioni spassionate entrarono a far parte di un’attività scolastica che consisteva nell’aggiungere un festone ogni volta che un alunno ne aiutava un altro in difficoltà. Gli studenti, così facendo, non solo imparavano quanto le discriminazioni debbano essere inaccettabili, ma anche gli effetti negativi del bullismo. Tale progetto giunse all’orecchio dell’organizzazione distrettuale scolastica e Rachel diventò una fervida attivista.
Rachel frequentava la tristemente famosa Columbine High School in Colorado quando due studenti, il 20 aprile 1999, portarono due armi da fuoco a scuola, provocando l’ignobile sparatoria che tutti conosciamo. Fu il primo massacro negli Stati Uniti a causare così tante morti all’interno di un istituto scolastico. Quel giorno, Rachel fu una delle prime a morire per colpa di un proiettile, appena fuori dal cancello della scuola. Un anno dopo la sua morte, suo padre si accorse di questo disegno nella sua stanza:
“Queste mani appartengono a Rachel Scott ed un giorno esse toccheranno il cuore di milioni di persone.”
Fu quest’immagine a dare alla famiglia di Rachel Scott, la forza di continuare a combattere la sua grande battaglia anti-bullismo. Ad oggi migliaia e migliaia di scuole negli Stati Uniti d’America e nel mondo, conoscono la sua storia e ripropongono la sua attività con i festoni. La catena di carta, via via creata più lunga sembrerebbe misurare oltre tremila metri! Alcune scuole hanno addirittura deciso di scrivere sui muri con dei pennarelli indelebili.
La fede di Rachel nel cristianesimo e le controverse circostanze della sua morte l’hanno portata a essere ricordata da gruppi di cristiani evangelici come una martire cristiana . È stata in modo postumo il soggetto ed il co-autore di diversi libri, oltre l’ispirazione per il Rachel’s Challenge, un programma di sensibilizzazione scolastica internazionale contro il bullismo.
Questo attualmente e il programma di assemblea scolastica più popolare negli Stati Uniti. Lo scopo del programma Rachel’s Challenge è difendere i valori di Rachel Scott, basati sulla sua vita, i suoi diari e il contenuto di un saggio di due pagine, scritto un mese prima del suo omicidio, intitolato My Ethics; I miei codici di vita. Questo saggio sostiene la sua convinzione che;
“La compassione è la più grande forma di amore che gli esseri umani hanno da offrire“.
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