Ricostruzione Homo Floresiensis in computer grafica.

Homo Floresiensis small man: i piccoli uomini del grande oceano

La celebre paleantropologa Dean Falk ci ha aiutato a conoscerlo.

Homo Floresiensis small man: Hobbit nel Pacifico e Manahune alle Hawaii.  La celebre paleantropologa Dean Falk ci ha aiutato a conoscerlo. Video intervista in italiano e inglese.

Homo Floresiensis small man. Idee Meravigliose: Scoprire, Assistere, Partecipare. Questo il nome del progetto web della start-up italiana della comunicazione Curtis & Moore Italia e del web magazine Crono.news. Idee Meravigliose è basato sulla produzione periodica di un event web. Una serie votata alla divulgazione, sviluppata esclusivamente, attraverso la rete internet, di argomenti riguardanti: Spiritualità, Musica,  Scienza, Tecnologia, Cinema, Arte, Archeologia, Salute, Natura, Crescita personale, Umanità, Società, Identità, Comunità.

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Homo floresiensis è il nome dato ad un ominide estinto (membro della stirpe umana) che si presume abbia vissuto sull’isola indonesiana di Flores fino a 12.000 anni fa.) Le origini della specie non sono completamente comprese. Alcune prove suggeriscono che l’Homo floresiensis discendeva dagli esseri umani moderni (H. sapiens), e altre prove supportano la nozione che H. floresiensis discendeva da una specie diversa all’interno del genere Homo.

Indonesia.
Isola di Flores, Indonesia.

Resti scheletrici.

Homo Floresiensis small man. I resti scheletrici di una donna adulta e di altri individui sono stati trovati nella grotta di Liang Bua a Flores nel 2004 da un team di antropologi australiani e indonesiani. Una prima analisi dei resti ha indicato che l’H. floresiensis era alto solo circa 100 cm (40 pollici) e aveva braccia lunghe e un cranio con una capacità cranica di soli 380 cc, paragonabile a quella di un moderno scimpanzé, ma le ossa scheletriche delicate, la faccia non sporgente e la dentizione ridotta li collocano perfettamente all’interno della famiglia umana. Sulla base di questi risultati, gli scopritori dell’ominino lo classificarono come una specie distinta del genere Homo e teorizzarono che potesse discendere da H. erectus, un ominino molto più vecchio e più grande che potrebbe anche essere l’antenato degli umani moderni.

Cranio di Homo Floresiensis.
Learn Maori Culture and Proverbs – Curtis&Moore Publishing. Clicca sull’immagine. (Immagini a colori).

Nanismo insulare.

Si è ipotizzato che le dimensioni ridotte di H. floresiensis potrebbero essere state causate dal nanismo insulare, o nanismo endemico, un processo per cui alcune creature confinate in habitat isolati come le isole sono note per essere diventate più piccole nel tempo. Tale nanismo non è mai stato visto nei resti di altri membri della famiglia umana, che mostrano che la statura e le dimensioni del cervello sono generalmente aumentate dai primi ominini fino agli esseri umani moderni. Altri scienziati, che hanno esaminato i resti, sostengono che appartengono a un membro di Homo sapiens con caratteristiche coerenti con un umano moderno con sindrome di Down.

Homo Floresiensis rappresentato in un disegno di Ivan Noorthwyle.

Dean Falk.

Un grande onore intervistare la Professoressa Dean Falk, sull’Homo Floresiensis. Dean Falk è un’antropologa evolutiva americana che si divide tra Santa Fe, New Mexico, dove è Senior Scholar alla School for Advanced Research (SAR), e Tallahassee, Florida, dove è Hale G. Smith Professor di Antropologia alla Florida State University. Da quando ha ricevuto il suo dottorato in antropologia dall’Università del Michigan nel 1976, ha insegnato corsi di anatomia e antropologia in varie università. Le sue ricerche sul record fossile l’hanno portata in musei in Africa, Europa e Asia. In generale, il suo lavoro si concentra sull’evoluzione del cervello umano (paleoneurologia) e l’emergere associato di linguaggio, musica, arte e scienza. Falk ha pubblicato numerosi libri e articoli scientifici e divulgativi, e ha tenuto numerose conferenze sull’evoluzione sia al pubblico accademico che a quello pubblico. 

Dean Falk – “The Fossil Chronicles”.

Manahune.

La Professoressa Falk ha anche menzionato i Manahune. I Manahune, il cui significato è “piccole persone”, sono un popolo mitologico di uomini e donne di piccola statura nella tradizione hawaiana che si dice vivano nelle foreste e nelle valli nascoste delle isole Hawaii, nascosti e lontani dagli insediamenti umani. I Manahune sono descritti come superbi artigiani. Hanno costruito templi (heiau), peschiere, strade, canoe e case. Alcune di queste strutture che il folklore hawaiano attribuisce ai Manahune esistono ancora. Si dice che abbiano vissuto alle Hawaiʻi prima che i coloni arrivassero dalla Polinesia molti secoli fa. Il loro cibo preferito è la maiʻa (banana), e gli piace anche il pesce. La leggenda narra che i Manahune appaiono solo durante le ore notturne, per costruire dei capolavori. Ma se non riescono a completare la loro opera nel corso della notte, la lasciano vuota. Nessuno, tranne i loro figli e gli umani a loro legati, è in grado di vedere i Manahune.

Rappresentazione pittorica dei Manahune Hawaiani.

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