Brutte notizie per il mercato dei tablet, il 2016 sarà un altro anno negativo.
Stando agli esperti, nei mercati più evoluti ci sarà una crescita media fino al 2020, grazie all’aumento delle vendite di tablet con tastiera. Nei mercati emergenti, invece, si osserverà un calo fino al 2018 seguito da vendite stabili nei due anni successivi.
Nel 2015 si era già fatto registrare un dato del -10%, quest’anno le vendite mondiali diminuiranno del 12% a quota 182,3 milioni di unità. La previsione arriva dagli analisti di Idc, secondo cui ci sarà una ripresa nel 2018 grazie al traino dei tablet con tastiera staccabile.
In termini di volumi, i tablet tradizionali rappresenteranno, comunque, sempre la parte preponderante del mercato, grazie anche ai modelli super economici che sembrano quindi essere i più richiesti dalla clientela soprattutto “scolastica”. Nel 2020, dicono gli analisti, i device semplici saranno venduti in 124 milioni di unità, più del doppio rispetto a quelli con tastiera.
A livello di dimensioni, dichiarano gli analisti, ci sarà un indirizzo verso i device con schermi sempre più grandi. Le tavolette con display tra i 7 e i 9 pollici, che comunque, rimangono molto vicine come dimensioni a quelli degli attuali phablet, quest’anno rappresenteranno il 56,4% delle vendite globali, e nel 2020 scenderanno al 39,7%.
Al contrario, i modelli che presentano uno schermo tra i 9 e i 13 pollici passeranno dal 43,1% del mercato nel 2016 al 58,2% nel 2020. I tablet più grandi, prevalentemente indirizzati ad una utenza business, dai 13 ai 16 pollici, saranno lo 0,5% del totale quest’anno e il 2,1% tra quattro anni.
Da quando hanno fatto la loro comparsa, oramai da diversi anni, negli scaffali dei negozi di prodotti hi-tech, i tablet hanno sempre suscitato una domanda: sono davvero utili?
Lasciamo ai posteri l’ardua sentenza!
