David Foster Wallace. La crociera dell'anima-Art by @iphotox ©2025 crono.news
David Foster Wallace. La crociera dell'anima-Art by @iphotox ©2025 crono.news

David Foster Wallace: Una cosa divertente che non farò mai più!

Un'analisi profonda e a tratti scomoda della nostra complessa socialità.

David Foster Wallace. La crociera dell’anima e la complessa e forzata socialità umana.

C’è un libro, un saggio per la precisione, che ogni tanto mi torna in mente quando penso a quanto siamo strani noi esseri umani, soprattutto quando si tratta di stare insieme. Parlo di “Una cosa divertente che non farò mai più” di David Foster Wallace. Non è un romanzo, ma un reportage, un viaggio che Wallace fece su una nave da crociera di lusso. E, credetemi, quello che ne è venuto fuori è molto più di un semplice racconto di vacanza. Wallace, con la sua solita, disarmante onestà intellettuale, ci porta dentro questo mondo patinato e iper-organizzato, dove il divertimento è quasi un obbligo e la perfezione un dogma.

David Foster Wallace - La Folla solitaria - Art by @iphotox ©2025 crono.news
David Foster Wallace – La Figura solitaria – Art by @iphotox ©2025 crono.news

Ma sotto la superficie luccicante, si nasconde un’analisi profonda e a tratti scomoda della nostra socialità. È come se la nave, con i suoi ponti affollati e le sue cabine lussuose, diventasse un laboratorio galleggiante, un microcosmo dove le dinamiche umane vengono messe a nudo, senza filtri. Il Palcoscenico Galleggiante della Socialità Forzata. Immaginatevi: una nave da crociera. Tutto è pensato per il vostro piacere, ogni desiderio anticipato, ogni capriccio soddisfatto. Sembra il paradiso, vero? Eppure, Wallace ci mostra come questa abbondanza, questa costante stimolazione, possa paradossalmente generare un senso di vuoto ecco la figura solitaria nell’immagine… La socialità, in questo contesto, diventa quasi una performance. Si sorride, si chiacchiera, si partecipa alle attività di gruppo, ma quanto c’è di autentico in tutto questo? Quanto è spontaneo e quanto è dettato dalla necessità di conformarsi a un’idea predefinita di “divertimento”?

David Foster Wallace. Il sorriso obbligato -Art by @iphotox ©2025 crono.news
David Foster Wallace – Il sorriso obbligato -Art by @iphotox ©2025 crono.news

Wallace è un maestro nel cogliere le sfumature, nel notare quel “Sorriso Professionale” stampato sui volti dell’equipaggio, un sorriso che nasconde fatica, sfruttamento, e una gerarchia sociale ben più rigida di quanto si possa immaginare. E i passeggeri? Anche loro, in un certo senso, sono prigionieri di un ruolo. Sono lì per divertirsi, per rilassarsi, per dimenticare la routine. Ma questa ricerca ossessiva del piacere, questa fuga dalla realtà, li porta spesso a una solitudine ancora più profonda, mascherata da un’apparente convivialità. La Solitudine nell’Era della Connessione (Superficiale). Uno dei temi più toccanti del libro è proprio la solitudine. Sembra un controsenso, in un ambiente così affollato, eppure Wallace ci fa capire che la solitudine non è solo l’assenza di persone intorno a noi. È qualcosa di più intimo, di più lacerante. È la difficoltà di connettersi veramente, di andare oltre le maschere, di affrontare il “costo psichico” di una relazione autentica. I passeggeri, spesso benestanti e abituati a un certo tipo di comfort, si ritrovano in un limbo dove la superficialità delle interazioni diventa la norma. Si scambiano convenevoli, si condividono esperienze effimere, ma raramente si scende in profondità.

Wallace, con la sua proverbiale onestà, non risparmia nessuno, nemmeno se stesso. Il suo sguardo è impietoso, ma mai giudicante. È uno sguardo che cerca di capire, di analizzare, di mettere in luce le contraddizioni di un’epoca in cui siamo sempre più connessi, ma forse sempre più soli. La crociera diventa così una metafora della società contemporanea, dove l’illusione del divertimento e la ricerca ossessiva del piacere ci allontanano, paradossalmente, da noi stessi e dagli altri.

 

David Foster Wallace. - Scia Inquieta - Art by @iphotox ©2025
David Foster Wallace. – Scia Inquieta – Art by @iphotox ©2025 crono.news – La scia della nave come “un tumulto scuro e schiumoso” che rappresenta “il caos interiore”. L’ambiente apparentemente perfetto e controllato della nave da crociera che nasconde  l’ansia, il vuoto e le complesse verità emotive di molti, sotto una superficie di divertimento forzato.

Un’Eredità Scomoda ma Necessaria. “Una cosa divertente che non non farò mai più” non è un libro facile, non è una lettura da ombrellone. È un pugno nello stomaco, una riflessione amara ma necessaria sulla nostra condizione umana. Wallace ci costringe a guardarci allo specchio, a interrogarci sul significato del divertimento, della felicità, della connessione. Ci invita a diffidare delle soluzioni facili, delle promesse di un paradiso artificiale, e a cercare la vera autenticità, anche se questo significa affrontare la scomoda verità della nostra solitudine.

E così, mentre la nave solca le acque dei Caraibi, Wallace ci porta in un viaggio ben più profondo, un viaggio dentro di noi, alla scoperta delle dinamiche che regolano la nostra socialità. Un viaggio che, forse, non faremo mai più, ma che ci lascerà un segno indelebile, una consapevolezza nuova sulla complessità dell’essere umano e delle sue relazioni.

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