OCSE- ©2025 Crono.news
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Ocse: allarme sui bambini e la responsabilità degli Adulti nell’era digitale.

Disconnessi e Ansiosi. I bambini nell’era digitale e la responsabilità degli adulti.

Un inquietante campanello d’allarme risuona nel cuore della società digitale: un bambino su sei si sente profondamente a disagio, persino ansioso, quando privato del proprio smartphone o tablet.

A lanciare l’allerta è il nuovo, incisivo rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), intitolato “Come va la vita dei bambini nell’età digitale“, aprendo un confronto cruciale e non più rimandabile sul ruolo dell’educazione, della regolamentazione e della cultura digitale nell’infanzia contemporanea.

La cifra è eloquente e carica di implicazioni: il 17% dei bambini intervistati ammette di sperimentare nervosismo e ansia in assenza dei propri dispositivi portatili. Lo smartphone, lungi dall’essere un semplice strumento di comunicazione o intrattenimento, si è trasformato in una vera e propria appendice esistenziale per i più giovani. Un canale di relazione pervasivo, un’estensione fluida dei confini temporali e spaziali che definiscono la loro giovane esistenza.

Il rapporto dell‘Ocse con la sua lucida analisi, illumina un panorama dai contorni sfumati, dove accanto alle indubbie potenzialità educative e creative offerte dal digitale, si stagliano ombre minacciose: la spirale della dipendenza tecnologica, la pericolosa esposizione a contenuti inappropriati e fuorvianti, la crescente vulnerabilità alla disinformazione e una fragilità emotiva sempre più diffusa. Questo, secondo l’organizzazione internazionale, è il prezzo di una preoccupante assenza di mediazione adulta in un ecosistema digitale originariamente pensato per i maggiori, ma oggi sempre più popolato dai più piccoli.

Il segretario generale dell’OCSE, Mathias Cormann, non esita a lanciare un pressante appello alla responsabilità collettiva: “È cruciale che tutte le parti coinvolte si impegnino con determinazione per proteggere e sostenere i bambini in questo nuovo mondo digitale.” Ma quali azioni concrete si rendono impellenti?

Ocse - Disconnessi e ansiosi i bambini privati del loro smartphone -Art bi @iphotox ©2025 crono.news
Ocse – Disconnessi e ansiosi i bambini privati della loro Appendice esistenziale – Art by @iphotox ©2025 crono.news

L’Ocse delinea una roadmap d’intervento articolata su cinque fronti prioritari. In primo luogo, un robusto rafforzamento della regolamentazione e degli strumenti normativi per arginare i rischi. Parallelamente, si sottolinea l’urgenza di elevare le competenze digitali non solo dei bambini, ma anche degli adulti che li circondano. Diventa imprescindibile fornire linee guida chiare ed efficaci a genitori ed educatori, figure chiave nella navigazione del complesso mondo online. Un altro aspetto cruciale evidenziato è la necessità di migliorare la raccolta di dati affidabili e comparabili sulle abitudini digitali dei più giovani, per comprendere appieno la portata del fenomeno. Infine, l’Ocse insiste sull’importanza di coinvolgere attivamente i bambini e i ragazzi nella definizione delle politiche digitali che direttamente li riguardano, riconoscendo la loro voce e le loro esigenze.

“La posta in gioco non si limita alla mera sicurezza online. Si tratta di costruire un ecosistema digitale che sia genuinamente formativo, che promuova un equilibrio sano tra il mondo virtuale e quello reale, e che rispetti i tempi specifici e delicati dell’infanzia.”

Il rapporto dell’Ocse dipinge anche un quadro paradossale: se da un lato il 51% degli studenti quindicenni nei paesi membri dimostra una notevole capacità tecnica nel modificare le impostazioni di privacy online, dall’altro un allarmante 27,6% ammette di aver consapevolmente condiviso informazioni false attraverso i social media. Possiedono l’abilità pratica del “come fare“, ma spesso mancano della consapevolezza critica del “perché” o del “a che costo” le loro azioni digitali abbiano delle conseguenze. Questa dissonanza impone una riflessione profonda e immediata sul ruolo cruciale della scuola e di un’educazione civica digitale che non può più essere relegata a iniziative sporadiche, ma deve integrarsi organicamente nel percorso formativo.

OCSE- Ansiosi e disconnessi - Art by @iphotox ©2025 Crono.news
Ocse – Ansiosi e disconnessi  dalla realtà che li circonda – Art by @iphotox ©2025 Crono.news

L’Ocse, con una visione lungimirante, suggerisce un “approccio ambizioso” che vada oltre la semplice protezione passiva, mirando a responsabilizzare i bambini, riconoscendoli come cittadini digitali in divenire, con diritti e doveri specifici. Per concretizzare questa visione, si rendono necessari investimenti culturali significativi, l’allocazione di risorse adeguate e, soprattutto, un profondo cambiamento di mentalità da parte del mondo adulto. I bambini di oggi non hanno bisogno unicamente di schermi più sicuri e di filtri più efficaci, ma di adulti più presenti, capaci di guidarli e accompagnarli in questo intricato universo digitale.In definitiva, la vera sfida non risiede nella presenza dei bambini online, un dato di fatto ineludibile. La vera criticità è che, troppo spesso, in questo vasto e complesso spazio virtuale, i nostri figli si ritrovano pericolosamente soli.

La responsabilità di colmare questo vuoto, di costruire ponti di consapevolezza e di offrire una guida sicura e autorevole, ricade interamente sul mondo adulto. Il futuro dei nostri bambini, e della società digitale di domani, dipende da questa urgente presa di coscienza.

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