Oliviero Toscani aveva un occhio straordinario per la bellezza, un’umanità che lo ha reso unico. Le sue fotografie ci hanno fatto piangere, arrabbiare, ma soprattutto pensare.
Oliviero Toscani è stato un creativo e fotografo che ha saputo usare la sua arte per scuotere le coscienze. Le sue foto non erano semplici ritratti, ma vere e proprie opere di denuncia sociale. Toscani non aveva paura di affrontare temi difficili, anzi, li metteva al centro del suo lavoro.
Ha collaborato con grandi marchi come Benetton, trasformando le loro campagne pubblicitarie in veri e propri manifesti contro il razzismo, l’omofobia, la guerra e tante altre ingiustizie. Le sue immagini ci hanno costretto a guardare in faccia la realtà, anche quando era scomoda o difficile da accettare.
Ma Toscani non era solo un provocatore, irriverente, disturbante, spesso volutamente antipatico, quasi sempre fuori dalle righe. Oliviero era e sarà, per i posteri che godranno delle sue opere, un irripetibile artista dell’immagine. Spesso lui amava ripetere che,
“Un mondo senza immagini non è possibile possa esistere”.
Oliviero Toscani é stato sicuramente uno dei fotografi più prolifici e celebrati di sempre, che è riuscito a essere inconfondibile e riconoscibile pur non essendosi mai, nelle sue opere, piegato ad un unico stile. Soprattutto attraverso le sue immagini provocatorie e iconiche, che hanno spesso sollevato dibattiti e acceso le polemiche. Dietro ogni scatto, però, c’era una profonda riflessione su temi importanti come il razzismo, l’omofobia e la guerra.
Ha lavorato con le più grandi aziende del mondo, trasformando la pubblicità in un mezzo di comunicazione sociale. Alcune grandi campagne pubblicitarie, attraverso le sue immagini sono diventate leggendarie, spingendoci, anche forzatamente, a riflettere su questioni spesso taciute.
Oggi perdiamo un artista visionario, un intellettuale coraggioso che è sempre andato oltre la visione comune, un uomo che non ha mai smesso di cercare la verità e la bellezza attraverso le sue idee e l’obiettivo della sua macchina fotografica. Ora che l’uomo, la persona, non esistono più rimane la sua arte, creativa ed inconfondibile.
“In vita mia non mi sono mai posto il problema di avere un’idea, di creare dal nulla. Mi si pone davanti un problema, ci ragiono, lo analizzo e l’idea viene fuori. Non sono mai stato assillato dal fatto di avere un’idea”.