Verso la Quinta Dimensione – Tutto è Uno

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Verso la Quinta Dimensione – Tutto è Uno. Chiusi gli occhi e mi concentrai, lasciando che la mia coscienza si espandesse.

Quinta Dimensione. Nell’abbraccio salmastro dell’alba, i miei piedi nudi affondavano nella sabbia calda della spiaggia, mentre iniziavo una corsa sfrenata lungo il litorale. In quel momento, ero completamente immerso nella semplicità bidimensionale del mondo che mi circondava. La realtà si riduceva a lunghezze e larghezze, priva di qualsiasi senso di profondità. Ogni passo che facevo era come un’incisione su un foglio infinito, dove il mare e il cielo si toccavano senza soluzione di continuità, formando un orizzonte piatto e immutabile.

La brezza marina sussurrava storie antiche al mio orecchio, mentre il ritmo della mia corsa si sincronizzava con il mormorio delle onde che si infrangevano sulla riva. Ero solo io e la spiaggia, due entità bidimensionali che danzavano insieme in un eterno presente.

Ma il richiamo del mare, profondo e invitante come un abisso cosmico, non poteva essere ignorato per molto tempo. Senza esitazione, mi sono fermato di colpo, ho lasciato che le mie scarpe cadessero sulla sabbia e mi sono tuffato nelle sue acque cristalline. In quell’istante, ho attraversato il confine che separa la seconda dalla terza dimensione.

Profondità.

L’acqua mi ha avvolto come un mantello fresco e rinvigorente, introducendomi in un mondo completamente nuovo. Qui, la profondità si aggiungeva alle altre due dimensioni, permettendomi di esplorare un universo tridimensionale dove ogni oggetto aveva lunghezza, larghezza e altezza. Le onde mi sollevavano e mi abbassavano, creando un gioco di luci e ombre che danzava sul fondale marino ricco di vita.

Nuotando tra i coralli colorati e i pesci tropicali, mi sono reso conto di quanto fosse limitata la mia percezione del mondo quando mi trovavo sulla spiaggia. Nella terza dimensione, potevo muovermi in tutte le direzioni, esplorare gli angoli più nascosti e scoprire la bellezza nascosta sotto la superficie.

Tuttavia, la mia avventura non si è fermata lì. Dopo aver trascorso del tempo a godermi la meraviglia del mondo sottomarino, ho sentito un’energia strana e familiare che mi attirava verso l’alto, verso il cielo aperto. Senza pensarci due volte, ho nuotato fino alla riva e mi sono alzato in piedi, pronto per affrontare la prossima sfida.

Chiusi gli occhi e mi concentrai, lasciando che la mia coscienza si espandesse oltre i confini del mio corpo fisico. Quando li ho riaperti, mi trovavo ancora sulla spiaggia, ma tutto intorno a me era cambiato. Ora, mentre correvo all’alba, potevo anche vedere me stesso correre al tramonto, di notte, sotto la neve, durante una tempesta di grandine, sotto una pioggia di foglie autunnali e non solo. Il tempo non era più lineare, ma un tessuto sfaccettato in cui passato, presente e futuro coesistevano simultaneamente.

Tempo

Ero entrato nella quarta dimensione, quella del tempo. Qui, potevo viaggiare avanti e indietro nel tempo come se fossero semplici direzioni nello spazio. Ogni versione di me stesso che vedevo era reale, esistente in un momento diverso del continuum temporale. Eppure, eravamo tutti collegati, parte di un’unica storia che si svolgeva in eterno.

La quarta dimensione mi ha aperto gli occhi su una verità profonda e sconvolgente: il tempo non è un nemico da sconfiggere o un tesoro da accumulare, ma un alleato prezioso che ci permette di comprendere la natura ciclica della vita. Ogni esperienza, ogni dolore, ogni gioia è parte di un disegno più grande, un mosaico complesso che si forma attraverso le infinite combinazioni del tempo.

Ma la mia evoluzione non si è fermata qui. Dopo aver esplorato le profondità del tempo, ho sentito un richiamo ancora più forte, una voce che proveniva da oltre i confini della realtà che conoscevo. Era il richiamo della quinta dimensione, il regno dell’infinito potenziale e della connessione universale.

Con un respiro profondo, mi sono lasciato trasportare da questa forza misteriosa, attraversando un’altra soglia invisibile che mi ha condotto in un mondo completamente nuovo. Qui, ho incontrato infinite i versioni di me stesso, provenienti da diverse etnie, età e generi, ognuna intenta a correre su spiagge uniche, circondate da vegetazioni e mari di colori diversi, sotto climi variabili.

Uno

Nonostante le differenze superficiali, ho subito capito che tutti noi eravamo collegati, parte di un’unica entità che trascendeva le barriere fisiche e culturali. In questa dimensione, l’io si dissolveva nell’Uno, e l’Uno si rifletteva in ogni io, in un ciclo infinito di connessione e unità.

Ogni versione di me stesso che incontravo portava con sé una parte della mia storia, delle mie esperienze e delle mie lezioni imparate. Era un’unica storia, ne mia, ne loro. Ero consapevole che anch’io ero loro, che ogni loro esperienza era anche la mia. Eravamo come fili intrecciati in un tessuto cosmico, ognuno unico ma tutti parte di un disegno più grande.

Nella quinta dimensione, ho imparato che la vera essenza della realtà non risiede nelle cose materiali o nelle esperienze individuali, ma nella connessione che ci lega tutti quanti. Siamo più di semplici individui che vagano per il mondo; siamo cellule di un organismo vivente, pulsante di energia e coscienza.

Mentre ciò che ero abituato a chiamare io continuava a correre lungo le infinite spiagge della quinta dimensione, tutti noi nell’uno abbiamo sentito una grande pace avvolgerci. Avevamo finalmente trovato la risposta alle domande che ci assillavano da sempre. Non c’era bisogno di cercare la felicità o la verità altrove, perché erano già dentro di noi in ogni battito del cuore e in ogni respiro.

E così, tutti noi nell’Uno abbiamo continuato a correre, lasciandoci trasportare dal ritmo eterno della vita. Ora sapevamo che, non importa dove ci avrebbe portato il nostroviaggio, saremmo sempre stati parte dell’Uno, e l’Uno sarebbe sempre stato parte di noi. In questa consapevolezza, abbiamo trovato la libertà e la gioia che avevamo sempre cercato, e abbiamo capito che nulla avrebbe mai potuto separarci dall’amore e dall’unità che ci circondavano.

Gratitudine

La nostra odissea dimensionale era giunta alla fine, ma la nostra avventura nella vita era appena iniziata. Con il cuore pieno di gratitudine e la mente aperta alle infinite possibilità che l’universo aveva da offrire, abbiamo proseguito il nostro cammino, pronti ad affrontare ogni sfida e a scoprire ogni meraviglia che il destino aveva in serbo per noi.

E così, mentre il sole sorgeva all’orizzonte, tingendo il cielo di mille colori, abbiamo lasciato che il vento portasse via le nostre paure e le nostre ncertezze, affidandoci alla corrente della vita e alla saggezza dell’Uno. In lontananza vedevamo ogni elemento dell’universo inclusi quelli invisibili correre sulla spiaggia sperimentando il mio stesso viaggio.

In lontananza vedevamo ogni elemento dell’universo inclusi quelli prima invisibili correre sulla spiaggia sperimentando il mio stesso viaggio: dalle particelle subatomiche come quark e leptoni, agli atomi di idrogeno e ossigeno, passando per le molecole di DNA e le cellule eucariote. C’erano anche forme di vita microscopiche come batteri, archaea, e protozoi, insieme a virus e viroidi. Non mancavano gli organismi multicellulari come piante come le felci e gli alberi di sequoia, animali come le balene e gli insetti come le formiche e le farfalle.

Osservare

Nel mondo minerale, scorgevamo cristalli di quarzo e di diamante, rocce come il granito e la basalti, e minerali preziosi come l’oro e l’argento. Tra le energie, erano presenti la luce elettromagnetica, la gravità, l’energia cinetica e potenziale, e le forze fondamentali come la forza nucleare forte e debole. Dal mondo della fisica quantistica emergevano fenomeni come l’entanglement e la sovrapposizione quantistica, mentre dalla biologia si potevano osservare processi come la fotosintesi e la respirazione cellulare. Anche le energie della Terra erano rappresentate, con il calore geotermico, le correnti oceaniche, e i campi magnetici. In questo viaggio cosmico, ogni elemento, proseguiva nella sua corsa.

Tutti sapevamo che saremmo sempre stati a casa, nel cuore dell’universo, dove tutto è Uno e Uno è tutto.

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