Ver Sacrum dei Sabini: tra passato, presente e futuro.

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Ver Sacrum dei Sabini: tra passato, presente e futuro. Siamo rimasti colpiti dal libro “Il Picchio Verde” di Numa Peligno. edito Vertigo Editore.

Il Ver Sacrum, o Primavera Sacra, era una pratica rituale di origine italica che esprimeva la volontà di rinnovamento e di espansione dei popoli antichi. Con il Ver Sacrum, si offrivano agli dei tutti i nati e i nati viventi tra marzo e giugno di un anno particolarmente difficile o pericoloso. Gli animali venivano sacrificati, mentre i bambini venivano allevati come consacrati agli dei e poi mandati a fondare nuove colonie altrove, seguendo le indicazioni di un animale sacro o totemico.

Il Ver Sacrum può essere interpretato come un grande simbolo del destino e della libertà dei popoli italici. Il destino perché essi si affidavano alla volontà divina per scegliere le loro terre e le loro alleanze. La libertà perché essi non accettavano di sottomettersi a nessun potere umano o naturale, ma cercavano sempre nuovi spazi e nuove sfide. Il Ver Sacrum può essere anche visto come una manifestazione della filosofia italica, basata sul valore della vita e della natura. La vita perché essi non temevano la morte né la sofferenza, ma anzi le consideravano come prove da superare per raggiungere la gloria e l’immortalità. La natura perché essi la rispettavano e la veneravano come fonte di saggezza e di armonia.

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Il Ver Sacrum infine può essere apprezzato come una testimonianza della bellezza e dell’arte dei popoli italici. La bellezza perché essi sapevano cogliere il fascino delle stagioni e delle trasformazioni del mondo. L’arte perché essi sapevano esprimere con la poesia, la musica, la danza e le immagini i loro sentimenti e le loro visioni

Profondamente studiato e intriso di un linguaggio profetico, spirituale e filosofico, il libro “Il Picchio Verde” di Numa Peligno, pubblicato da Vertigo Editore, è un’opera letteraria magistrale che accompagna il lettore in un viaggio nel tempo e nello spazio.
L’autore, il cui nome e cognome sono strettamente legati a due popolazioni italiche della grande migrazione indoeuropea che attraversò la penisola italiana nel secondo millennio a.C.: i Sabini e i Peligni, è nato a Sulmona, in Abruzzo, pochi anni prima della fine della seconda guerra mondiale. Nonostante la scarsità di informazioni disponibili sulla sua vita, è evidente che aveva una grande familiarità con le moderne tecnologie di comunicazione, avendo inviato il testo originale via e-mail.

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Il libro è diviso in tre parti, con una narrazione autobiografica attuale inserita tra due migrazioni immaginarie, una nel passato e l’altra nel futuro. Peligno intreccia il movimento complesso e globale dell’evoluzione umana in un momento storico dominato dalla paura del futuro. Il picchio verde, che dà il nome al libro, è il simbolo di un’altra popolazione italica, i Piceni, strettamente imparentati con i Sabini e i Peligni.

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Il testo immerge il lettore in un viaggio spirituale e filosofico, dove la padronanza del linguaggio dell’autore invoca le sensazioni del lettore. Attraverso l’uso di lunghe frasi descrittive e la prospettiva dello scrittore, il lettore viene trasportato nel tempo e nello spazio, sperimentando la profondità emotiva e intellettuale dell’opera.

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La profonda comprensione di Peligno della storia e della mitologia, unita alla sua visione profetica, rende il libro una lettura obbligata per chiunque sia interessato all’evoluzione dell’umanità e al movimento delle civiltà. La sua interpretazione unica dei Sabini, dei Peligni e del ver sacrum (sorgente sacra) aggiunge una nuova dimensione alla comprensione di questi antichi popoli e del loro rapporto con la terra. Nelle mani di un abile scrittore come Peligno, questi concetti diventano più che semplici artefatti storici o mitologici, ma piuttosto una parte viva e pulsante della storia umana.
In conclusione, “Il Picchio Verde” è un’opera letteraria notevole che lascerà i lettori in soggezione per l’intuizione di Peligno e per il potere del linguaggio di evocare la profondità spirituale e intellettuale dell’esperienza umana.

“Il picchio verde” – Numa Peligno – Vertigo Editore.

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