Atomism in Ancient India: teoria atomica di Kanada e Vaisheshika

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Atomism in Ancient India: teoria atomica di Kanada, scuola filosofica Vaisheshika, Induismo. Una storia interessante racconta che tale teoria venne in mente al saggio Kaṇāda, mentre camminava con del cibo in mano.

Atomism in Ancient India. Vaisheshika o Vaiśeṣika (sanscrito: वैशेषिक) è una delle sei scuole filosofiche indù dell’antica India vedica. Le teorie sugli atomi, furono originariamente proposte dal saggio Kaṇāda (o Kana-bhuk, letteralmente mangiatore di atomi) intorno al II secolo a.C.. I Vaishesika sutra sposano una forma di atomismo e postulano che tutti gli oggetti dell’universo fisico siano riducibili a un numero finito di atomi.

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La teoria atomica.

Atomism in Ancient India. Una storia interessante racconta che questa teoria venne in mente al saggio Kaṇāda, mentre camminava con del cibo in mano. Mentre sgranocchiava il cibo che aveva in mano, gettando via le piccole particelle, si rese conto che non poteva dividere il cibo in altre parti e così nacque l’idea di una materia che non può essere ulteriormente divisa. Chiamò questa materia indivisibile Anu, cioè atomo.  I primi testi Vaiśeṣika presentavano il seguente sillogismo per dimostrare che tutti gli oggetti, cioè i quattro bhūta, pṛthvī (terra), ap (acqua), tejas (fuoco) e vāyu (aria) sono costituiti da paramāṇus (atomi) indivisibili: Supponiamo che la materia non sia fatta di atomi indivisibili e che sia continua.

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Prendiamo una pietra. Si può dividere in infiniti pezzi (poiché la materia è continua). Ora, anche la catena montuosa dell’Himalaya ha un numero infinito di pezzi, quindi si può costruire un’altra catena montuosa dell’Himalaya con l’infinito numero di pezzi che si ha. Si inizia con un sasso e si finisce con l’Himalaya, il che è un paradosso – quindi l’ipotesi originaria che la materia sia continua deve essere sbagliata, e quindi tutti gli oggetti devono essere composti da un numero finito di paramāṇus (atomi).

Secondo la scuola Vaiśeṣika, i trasareṇu (particelle di polvere visibili nel raggio di sole che entra da un piccolo foro della finestra) sono le particelle mahat (percepibili) più piccole e sono definite tryaṇukas (triadi). Queste sono composte da tre parti, ognuna delle quali è definita dvyaṇuka (diade). I dvyaṇuka sono concepiti come composti da due parti, ciascuna delle quali è definita paramāṇu (atomo). I paramāṇus (atomi) sono indivisibili ed eterni, non possono essere né creati né distrutti.Ogni paramāṇu (atomo) possiede un proprio viśeṣa (individualità) distinta. La sua misura è assolutamente propria. Naturalmente, la conoscenza degli atomi e delle molecole è stata fornita attraverso il Bhagavata Purana e il Rig Veda, dove sono stati descritti episodi di clonazione.

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