Hiroshima il giappone commemora il bombardamento atomico del 6 agosto 1945

Hiroshima il giappone commemora il bombardamento atomico del 6 agosto 1945

Il Giappone commemora oggi Domenica, il primo bombardamento atomico della storia, che ha colpito 72 anni fa la città di Hiroshima, Giappone meridionale.

Il 6 agosto 1945, alle 08:15 ora locale, un bombardiere americano B-29 chiamato “Enola Gay” sganciò su Hiroshima la bomba atomica “Little Boy” e tre giorni dopo un’altra bomba atomica, “Fat Man”, colpì Nagasaki, portando alla resa del Giappone il 15 agosto e alla fine della seconda guerra mondiale.

Il primo ministro Shinzo Abe, parlando al Memorial Park di Hiroshima Peace, ha detto che il Giappone vuole spingere per un mondo privo di armi nucleari proponendo una modalità che possa soddisfare  tutti i paesi del mondo.

“Per raggiungere veramente un mondo senza armi nucleari, abbiamo bisogno della partecipazione di entrambi gli stati che posseggono armi nucleari ma anche gli Stati non nucleari”, ha detto alla cerimonia annuale di commemorazione.

“Il nostro paese vuole mostrare la giusta via per la comunità internazionale nel promuovere entrambe le parti” a muoversi verso la denuclearizzazione, senza comunque nessun esplicito riferimento al trattato delle Nazioni Unite. Il Giappone ha fortemente criticato il trattato delle Nazioni Unite che vieta le armi nucleari ritenendo che ha favorito un aumento del divario tra i paesi senza armi nucleari e coloro che li hanno. Nessuno dei nove paesi che possiedono armi nucleari: Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Cina, Francia, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele, ha partecipato ai negoziati.

Con una capacità equivalente a circa 16 kilotoni di TNT, la bomba di Hiroshima causò una fortissima esplosione uccidendo all’istante 70000 persone e alzando la temperatura del terreno a 4.000 gradi. “Little Boy”  causò lo stesso giorno e nelle settimane successive  la morte di 140.000 persone. Mentre a Nagasaki, sono state uccise 74000 persone

Molti giapponesi hanno sempre considerato questi attacchi contro i civili come crimini di guerra. Ma molti americani sono ancora oggi convinti invece, di aver contribuito con questo atto ad anticipare la fine della guerra, e così salvare vite umane.

 

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