I maccheroni napoletani

I maccheroni napoletani. Italian pasta.Un piatto, amato in tutto il mondo.

Chi fu l'artefice di questa grande trovata alimentare?

I maccheroni napoletani, un piatto semplice, eppure tanto amato. Ma chi fu l’artefice di questa grande trovata alimentare?

I maccheroni napoletani. Il re Ferdinando di Borbone ne era talmente ghiotto da mangiarli addirittura con le mani. Come è nata l’idea di questo piatto che fa impazzire sia un nobile re che un umile popolano? La prima ipotesi potrebbe essere quella della tipica tradizione popolare, una di quelle ricette tramandate di generazione in generazione  dalla notte dei tempi, ovvero da quando esiste l’arte culinaria.

Niente ingolosisce più di un bel piatto di maccheroni conditi con quei pomodori della terra partenopea, così saporiti e prelibati, degni della tradizione culinaria napoletana. Del resto il re Ferdinando di Borbone ne era talmente goloso da mangiarli addirittura con le mani. Ma chi fu l’artefice di questa grande trovata alimentare? Come è nata l’idea di questo piatto che fa impazzire sia un nobile re che un umile popolano? La prima ipotesi che ci viene in mente  è quella che ci porta alla classica tradizione popolare, una di quelle ricette tramandate di generazione in generazione, dalla notte dei tempi, ovvero da quando esiste l’arte culinaria.

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I maccheroni napoletani. Italian pasta
I maccheroni napoletani. Italian pasta

Una splendida leggenda.

I maccheroni napoletani. Su questo tema, la famosa scrittrice Matilde Serao, nella sua opera “Leggende napoletane”, ci racconta di  una versione romanzata della nascita del celebre e tanto amato piatto. Ecco quanto riportato nel libro della Serao: nel 1220 in una Napoli sotto l’egemonia sveva dell’imperatore Federico II,. in una palazzina degradata risiedeva un mago il cui  nome era Chico. Questi era solito vestire con  abiti scuri e  passava le notti a lavorare in una piccola stanzetta della sua casa. Coloro i quali  lo intravedevano dalla finestra si accorgevano  di uno strano liquido rosso sulle sue mani e di un calderone nel quale Chico mescolava delle erbe, forse demoniache. Per questo motivo tutti avevano paura di lui: lo temevano ma nello stesso tempo lo rispettavano come persona molto colta.

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I maccheroni napoletani – RE Francesco-II-di-borbone

I maccheroni napoletani. In realtà Chico non era affatto un mago o uno stregone ma solo un giovane di buona famiglia il quale godette di tutti i possibili piaceri della vita. Tuttavia allorquando le finanze cominciarono ad esaurirsi, ed il tempo trascorreva inesorabile, decise di investire i suoi ultimi denari per regalare qualcosa di veramente prezioso all’intera umanità. Chico allora iniziò a studiare attentamente delle antiche pergamene e dei manoscritti di alchimia e di cucina. Dopo numerose e  faticose notti insonni fatte di  studio e lavoro, l’uomo riuscì a creare  la pietanza più buona al mondo, ossia i maccheroni al pomodoro. Prima di svelare la ricetta di quel piatto, l’intellettuale si assicurò che la sua invenzione fosse perfetta. Però la vicina sconvolse i suoi piani: tale Jovannella di Canzio, donna subdola ed assai  pettegola, riuscì a scoprire il segreto di quella pietanza. Ella era sposata con lo sguattero del cuoco del re, cosicché la ricetta fu rivelata a corte. Infatti l’uomo, attraverso un passaparola sparse la notizia ed  in poco tempo, sulla tavola dell’imperatore Federico arrivò un patto di maccheroni con la salsa al pomodoro ed una grattata di grana.

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Il sovrano dopo aver mangiato quei maccheroni fu talmente estasiato da quella bontà che mandò immediatamente a chiamare la donna che aveva fornito la ricetta per sapere come fosse riuscita a creare quel piatto. Jovannella disse che la ricetta per creare i maccheroni le fu rivelata in sogno da un angelo. La donna allora  diventò ricca e famosa e la ricetta ritenuta  sua arrivò ben presto in tutte le case di Napoli. Intanto il buon Chico ignaro di quanto stesse accadendo, un giorno mentre passeggiava fu attratto da un odore a lui  familiare proveniente da una casa vicina. Quindi si avvicinò a quella casa e chiese alla padrona cosa stesse cucinando. La donna gli rispose che stava preparando i maccheroni al pomodoro, seguendo la ricetta di Jovannella di Canzio. L’uomo quindi  capì tutto e provò un dispiacere così forte da non farsi più vedere. Da allora  nessuno ebbe più notizie di lui. L’usurpatrice della ricetta, invece, visse una vita molto agiata, grazie appunto ai maccheroni, diventati il piatto forte di tutti. Tuttavia in procinto di morire volle confessare la sua colpa. La leggenda narra che, ancora oggi, passando di notte nei pressi della  palazzina diroccata, si nota alla finestra Chico intento a tagliare i suoi maccheroni, Jovannella a cuocerli ed infine il diavolo che alimenta il fuoco. Questa la leggenda sulla nascita dei maccheroni napoletani.

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