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L’uovo di Virgilio: la grande leggenda a Castel dell’Ovo, Napoli

L’uovo di Virgilio: la grande leggenda a Castel dell’Ovo, Napoli. L’uovo cosmico è un simbolo importante nei miti della creazione.

Uovo di Virgilio: Castel dell’ Ovo è un castello che sorge sulla piccola isola di Megaride a Napoli. Il pittoresco castello è intriso di miti e leggende con storie di sirene e di grandi poeti romani come Virgilio che ne punteggiano la storia. Ha anche origini molto lontane che risalgono a questo primo periodo. Con un patrimonio così ricco di storia, una posizione così splendida e un aspetto così immediatamente suggestivo, il Castel dell’Ovo è il luogo ideale per trascorrere un pomeriggio a Napoli, vagando per i suoi terreni, ascoltando le sue storie e ammirando le sue architetture e i panorami che i suoi bastioni offrono. Castel dell’Ovo, cortile Tutto quello che dovete fare è trovare una casa vacanza a Napoli e fargli una visita di persona. Secondo una leggenda, il nome del castello (che letteralmente significa “Castello dell’Uovo“) deriva da un uovo che fu nascosto nelle segrete da Virgilio. L”uovo cosmico è un simbolo importante nei miti della creazione, presente in tutte le parti del mondo. Gli antichi egizi vedevano l’uovo cosmico come l’anima delle acque primordiali da cui nasceva la creazione. In una storia il dio del sole emerse dal tumulo primordiale, a sua volta una versione dell’uovo cosmico che riposa nel mare.

Importanti sezioni dell’Castello dell’Uovo si svolgono nella zona intorno a Napoli. Non è un problema, oggi, salire a piedi fino all’altezza di Posillipo, dove Virgilio si pensa risiedesse. Già allora si chiamava Posillipo, così chiamata dai greci secoli prima – Pavsillipon, il “luogo dove finisce l’infelicità”. Da lì si può guardare verso ovest attraverso la Baia di Pozzuoli, come deve aver fatto Virgilio mentre si sforzava di mettere in poesia la mitologia e le vicende che erano antiche anche per lui. Si vede un punto di terra che chiude la baia all’altro capo. È qui che il compagno di Enea, Miseno, maestro del corno marino – la conchiglia – fece “risuonare le onde” con la sua musica e sfidò il dio del mare Tritone a una battaglia musicale. Per i suoi guai, fu gettato in mare e ucciso dal “geloso Tritone”.

Castel dell’Ovo, Napoli.

Così, un uovo rotto è sinonimo di morte spirituale. Si narra che Virgilio abbia preso il primo uovo deposto da una gallina, l’abbia messo in un’anfora di vetro e l’abbia messo in una gabbia di metallo finemente lavorata, sospesa a una trave, appoggiata alle pareti di una piccola camera segreta costruita appositamente all’interno del castello. Finché l’uovo rimase intatto, la città era al sicuro. Castel dell’Ovo, esterno Questa bizzarra leggenda si è talmente radicata nella mentalità popolare che almeno una volta, nel Medioevo, un monarca napoletano doveva uscire e assicurare alla gente che l’uovo non si fosse rotto e che Napoli era, di fatto, al sicuro. Virgilio, quindi, si aggiunse alla lista dei guardiani della città, tra cui la sirena originaria, Partenope e il protettore cristiano, San Gennaro. Tuttavia, se un uovo fosse stato posto nel castello, non avrebbe potuto essere nella sua incarnazione originaria, poiché si narra che ai tempi della regina Giovanna I di Napoli, una devastante tempesta distrusse gran parte del Castel dell’Ovo, distruggendo persino l’arco naturale che univa le due parti dell’isola. Giovanna dovette allora assicurare alla gente che tutto ciò era accaduto perché l’uovo si era rotto, ma che aveva vissuto personalmente lo stesso rituale magico di Virgilio, mettendo un secondo uovo protettivo nello stesso punto.

Nel corso della storia, ci sono altre testimonianze di casi di monarchi che promettevano un uovo sotto il castello, ma oggi le sale di Castel dell’Ovo sono solo la sede di mostre d’arte temporanee e di eventi come Vitigno Italia, una fiera e una mostra sul vino. Uovo di Virgilio a parte, si tratta di un posto che vale la pena visitare in Campania.


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