Illustrazione di Polina Lazarova. https://www.behance.net/PolinaLazarova

Esicasmo: tradizione mistica di preghiera nella Chiesa ortodossa orientale

L’esicasmo è una tradizione mistica di preghiera contemplativa nella Chiesa ortodossa orientale. Essa si basa sulla bellissima esortazione di Gesù nel Vangelo di Matteo:

“Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.  Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.”.  

Esicasmo e tradizione mistica.

L’esicasmo (dal greco hesychia: pace, silenzio) è una tradizione secolare che ci insegna questa “arte delle arti”, quelle della meditazione e della preghiera nel cristianesimo, dai padri del deserto ai tempi moderni . Si tratta di  una tradizione che si è persa nel mondo occidentale quasi mille anni fa. Ora, all’alba del nuovo millennio, si sta riscoprendo questo profondo ma pratico cammino di trascendenza. La parola esicasmo, da una radice greca che significa “stare fermi”. Le radici dell’esicasmo risalgono a quasi duemila anni fa, agli inizi della chiesa cristiana. Oggi molto di ciò che sappiamo di questo cammino spirituale è stato raccolto dagli scritti dei mistici che popolarono i deserti mediorientali nel IV secolo d.C. Questi primi asceti sono conosciuti come i Padri del deserto. Nell’XI secolo la chiesa cristiana si è divisa in chiesa cattolica romana e chiesa ortodossa. Il cattolicesimo rifiutò l’esicasmo, che incoraggiava le esperienze individuali del divino. Di conseguenza, l’esicasmo scomparve dalla cultura occidentale, ma sopravvisse perché la chiesa ortodossa abbracciò e conservò questa tradizione di meditazione.

L’esicasmoè quindi un’antica tradizione mistica che offre metodi collaudati nel tempo per distaccarsi dall’ego e sperimentare stati di coscienza trascendenti. Questa tradizione non si limita ai monaci solitari. Chiunque può essere un esicastico. Anche un uomo che vive in una città può imitare la vita dei monaci. Infatti, anche un uomo che ha una moglie, e che si occupa delle esigenze della sua famiglia, può pregare, digiunare e imparare la contrizione. Coltiviamo la padronanza di noi stessi e tutte le altre virtù, e portiamo nelle nostre città il modo di vivere che si cerca nei deserti.

Traduzione errata.

Uno degli eventi sfortunati della tradizione cristiana è stata la traduzione errata dei termini dell’antica Grecia da parte di individui che chiaramente non avevano sperimentato essi stessi stati di coscienza trascendenti. Per esempio la parola greca hamartia significa “mancare il bersaglio”. Gli esicasti usavano questa parola per indicare lo stato in cui si rimane attaccati alle passioni. Le versioni contemporanee della Bibbia traducono hamartia come “peccato”, che implica un’azione malevola che merita una punizione. Allo stesso modo, il termine metanoia, che si riferisce a un passaggio dalla coscienza egocentrica a quella trans-egoica, è tradotto come “pentimento”, un termine con connotazioni profondamente diverse.

Lo studio delle parole che gli esicasti usano per descrivere la loro tradizione rende evidente che gran parte della nostra terminologia cristiana contemporanea è stata tradotta in modo errato. In questo processo, i significati mistici originali sono andati perduti. Al loro posto scopriamo le impronte dell’ego del traduttore biblico e i loro giudizi dualistici (buono/male, giusto/sbagliato, giusto/sbagliato, ecc.), che hanno lasciato un segno indelebile su gran parte del cristianesimo contemporaneo, in particolare sulle branche fondamentaliste, che si orientano verso interpretazioni letterali della Bibbia. Tornando ai primi scritti cristiani degli esicasti, incontriamo un cristianesimo molto più vicino alle tradizioni religione e filosofiche orientali. Scopriamo una tradizione che fornisce un ricco corpus di istruzioni per trascendere l’ego.

San Giovanni Paolo II.

La Preghiera di Gesù.

La Preghiera di Gesù  una breve preghiera formulaica stimata e sostenuta soprattutto nelle chiese orientali: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me, peccatore”. La preghiera è stata ampiamente insegnata e discussa in tutta la storia della Chiesa ortodossa. La forma antica e originale non comprendeva le parole “un peccatore”, che sono state aggiunte in seguito. Essa viene ripetuta continuamente come parte della pratica ascetica personale, essendo il suo uso parte integrante della tradizione eremitica di preghiera nota come Esicasmo.  La preghiera è particolarmente apprezzata dai padri spirituali di questa tradizione come metodo per purificare e aprire la mente e dopo di essa il cuore (kardia). La Preghiera del Cuore è considerata la Preghiera incessante che l’Apostolo Paolo sostiene nel Nuovo Testamento.  Teofane il Recluso considerava la Preghiera di Gesù più forte di tutte le altre preghiere in virtù della potenza del Santo Nome di Gesù.

La tradizione dell’esicasmo, per motivi storici, appartiene anche ai cattolici orientali. Ma mentre ci sono stati diversi testi latino-cattolici sulla preghiera di Gesù, la sua pratica non ha mai raggiunto la stessa popolarità nel cristianesimo occidentale .Come distinta dalla preghiera stessa, la teologia ortodossa orientale della preghiera di Gesù, riproposta nel XIV secolo da Gregorio Palamas è stata generalmente rifiutata dai teologi cattolici latino-cattolici fino al XX secolo, ma il Papa Giovanni Paolo II proclamò Gregorio Palamas un santo, celebrando i buoni intenti della teologia orientale ed il suo metodo spirituale di preghiera chiamato esicasmo.

San Gregorio Palamas.

 

GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Castel Gandolfo – Domenica, 11 agosto 1996

“Carissimi Fratelli e Sorelle,

Continuando la riflessione sull’Oriente cristiano, desidero oggi richiamare l’attenzione sullo sviluppo della teologia orientale, che anche nei secoli successivi all’epoca dei Padri e alla dolorosa divisione con la Sede Apostolica, ha elaborato prospettive profonde e stimolanti, a cui guarda con interesse tutta la Chiesa. Se in un punto o nell’altro permangono dissensi, non si deve tuttavia dimenticare che quanto ci unisce è molto più di quanto ci divide.

Uno sviluppo dottrinale importante si realizzò tra i secoli Ottavo e Nono in seguito alla crisi “iconoclasta”, scatenata da alcuni imperatori di Bisanzio, decisi a soffocare radicalmente la venerazione per le immagini sacre. Resistendo a così assurda imposizione, tanti dovettero soffrire: il pensiero va, in particolare, a san Giovanni Damasceno e a san Teodoro Studita. L’esito vittorioso della loro resistenza si dimostrò decisivo non solo per la devozione e l’arte sacra, ma per lo stesso approfondimento del mistero dell’Incarnazione. La difesa delle immagini poggiava infatti, in ultima analisi, sul fatto che, in Gesù di Nazaret, Dio si è fatto veramente uomo. Legittimamente, pertanto, l’artista si sforza di riprodurne il volto, aiutandosi non solo con la forza del genio, ma soprattutto con la docilità interiore allo Spirito di Dio. Le immagini rimandano al Mistero che le supera e aiutano a sentirne la presenza nella nostra vita.

Un altro caratteristico momento della teologia orientale si ebbe nella cosiddetta controversia sull’esicasmo. Con questo termine si indica in Oriente una prassi di preghiera caratterizzata dalla profonda quiete dello spirito, impegnato nella contemplazione incessante di Dio attraverso l’invocazione del nome di Gesù. Su alcuni risvolti di questa prassi non mancarono tensioni col punto di vista cattolico. Ma è doveroso riconoscere la bontà dell’intenzione che ha guidato la difesa di questo metodo spirituale, quella cioè di sottolineare la concreta possibilità offerta all’uomo di unirsi a Dio uno e trino nell’intimo del cuore, in quella profonda unione di grazia, che la teologia orientale ama qualificare, col termine particolarmente intenso di “theosis”, “divinizzazione”. (…)”

Cosa succede quando si ripete la Preghiera del Cuore? Si verifica uno spostamento della coscienza – uno spostamento verso una profonda pace duratura – una quiete della mente che trascende la coscienza quotidiana. Si apre una sorgente da cui scaturisce un altro modo di essere. In questo stato si acquisisce la conoscenza trans-razionale. E’ il regno dell’intuizione, della rivelazione e della profezia. E’il regno delle esperienze ineffabili per le quali le metafore offrono solo scorci approssimativi. E’ il regno in cui il tempo e lo spazio sono trascesi. E’ il regno del silenzio interiore, che è a disposizione di ognuno di noi, se solo siamo disposti ad ascoltare.



Vi ricordiamo che con Amazon Prime potrete avere spedizioni gratuite in 24 ore lavorative su migliaia di prodotti oltre a servizi extra come Amazon Prime Video. I primi 30gg sono gratuiti. Iscriviti Gratuitamente ad Amazon Prime per 30gg.


Con Amazon Kindle Unlimited hai letture illimitate da qualsiasi dispositivo: IOS, Android, PC. Scegli tra più di un milione di titoli e leggi dove e quando vuoi con l’app di lettura Kindle.
In promozione per 2 mesi GRATIS!
Poi rinnovi a 9,99€ al mese oppure puoi annullare l’iscrizione in qualsiasi momento.

Crono.news periodico online di informazione e formazione. Un magazine digitale indipendente, libero da ideologie e preconcetti. Un nuovo modo di comunicare e condividere l’informazione e la conoscenza.