La battaglia del Garigliano: i Vandali contro l’Impero Romano d’Occidente, nell’estate del 458.
Vandali contro Impero Romano d’Occidente: i Vandali, nell’estate del 458, sbarcarono in gran numero in Campania, insieme a i Mori, sotto la guida del cognato di Genserico, Re dei Vandali e degli Alani. La regione fu devastata e saccheggiata. Inizialmente le comunità locali italiane, organizzate, sin dai tempi di Valentiniano III, per la propria difesa, furono colte di sorpresa, ma ben presto le truppe imperiali affrontarono le forze di sbarco in una battaglia combattuta vicino ad un fiume identificato dagli storici moderni con il Garigliano.
Il conflitto fu durissimo ed il racconto che ne fa l’alto funzionario romano e poeta, Gaio Sollio Sidonio Apollinare è probabilmente romanzato, poiché caratterizzato da molta enfasi sulle immagini che evocano il violentissimo scontro della battaglia. Sembra che l’arrivo delle forze imperiali costrinse i Mori nella campagna campana, dove poterono essere colpiti dai locali italiani. A questo punto l’esercito imperiale affrontò i Vandali, che rimasero però ben supportati dalla flotta. Questi iniziarono a sbarcare con la cavalleria grazie a piccole imbarcazioni da trasporto, ben armati e organizzati.
Ciò che seguì, narrato da Gaio Sollio Sidonio Apollinare fu principalmente una battaglia di cavalleria, caratterizzata da numerose azioni in battaglia intraprese da uomini che brandivano lance. L’esercito imperiale, comandato da Maggioriano, Imperatore Romano d’Occidente dal 457 al 461, sconfisse i Vandali nei pressi di Sinuessa; si narra che questi furono inseguiti fino alle navi, mentre erano considerevolmente appesantiti dal bottino, venendo uccisi in moltissimi. Tra le vittime anche il loro comandante, che Gaio Sollio Sidonio Apollinare ci racconta esser stato trafitto da un giavellotto.