Museo Mineralogico di Napoli.

Il primo Museo mineralogico d’Italia fu istituito a Napoli nel 1801

Il primo Museo mineralogico d’Italia fu istituito, a Napoli, nel 1801 grazie al volere di re Ferdinando IV di Borbone.

Non tutti conoscono un altro primato della città partenopea: nel 1801, infatti, il primo Museo mineralogico d’Italia fu istituito proprio a Napoli, in virtù del volere del re Ferdinando IV di Borbone, il quale, dopo l’espulsione dei Gesuiti dal Regno di Napoli, attraverso un decreto emanato nel 1777, decise di sostituire l’edificio in cui sorgeva la Biblioteca del Collegio Massimo di quest’ordine, con il primo Museo mineralogico della penisola italiana. Esso è situato nella strada universitaria per antonomasia, Via Mezzocannone, e si tratta di uno dei Complessi più importanti del capoluogo campano.

In realtà in questa struttura sono raccolte una serie di campioni che lo scienziato e mineralogista pugliese, Matteo Tondi ed il geologo, nonché mineralogista campano Carminantonio Lippi presero nel corso dei loro tanti viaggi per il mondo. Grazie alla creazione di questo primo Museo mineralogico d’Italia, all’Università Federico II di Napoli venne istituita per la prima volta la cattedra di mineralogia che fu assegnata, quindi allo stesso scienziato Matteo Tondi. Successivamente nel Museo furono esposti anche i minerali provenienti dalla collezione privata dell’abate Teodoro Monticelli acquistata dall’allora direttore del Complesso, Arcangelo Sacchi. Tale raccolta prese il nome di raccolta Vesuviana visto che comprendeva minerali collegati all’attività del vulcano partenopeo.

Oggi ll Museo mineralogico, per la gioia dei tanti appassionati, espone anche la Collezione Grandi Cristalli, formata da sedici reperti tra cui una coppia di cristalli di quarzo ialino regalati al re Carlo di Borbone nel 1740, e la Collezione Tufi Campani, composta da ben 660 reperti come la fluoborite, equivalente alla discreditata nocerite, la hörnesite e la condrodite. Ma il Real Museo assurse agli allori della notorietà solo nel 1845, allorché venne designato quale sede del Settimo Congresso degli Scienziati Italiani. Cosicchè la struttura tre anni dopo divenne la location delle prime riunioni della Camera dei Deputati. Inoltre questo Complesso nell’anno 1860 fu sede di uno dei dodici seggi elettorali per la votazione sull’annessione al nascente  Regno d’Italia.

Malgrado gli eventi delle due guerre mondiali ed i terremoti le collezioni furono quasi integralmente salvate dai professori Antonio Parascandola e Antonio Scherillo. Infine il Museo Mineralogico napoletano, con altri tre musei storici rappresentò il Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università federiciana, ovvero uno dei poli scientifici d’Italia di maggior prestigio.




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