Gerardo Bruno.

Romanzo storico e popoli italici: interessante libro sui Sanniti

Romanzo storico e popoli italici: interessante libro sui Sanniti, a cura di Gerardo Bruno.

Romanzo storico e popoli italici: Attraverso una attenta e dettagliata rievocazione dei Sanniti, Gerardo Bruno propone il suo secondo romanzo “La resa del guerriero – 320 a.C“, dopo l’ottimo successo riscontrato con “Il sogno del guerriero: Le Forche Caudine”. Ecco alcune domande che abbiamo posto allo scrittore:

Romanzo storico come strumento di recupero della memoria storica dell’Italia preromana?

“Assolutamente sì.  Il romanzo storico, nel suo insieme e nel suo contesto, è un ottimo strumento per il recupero della memoria storica preromana, sia per i capillari ed approfonditi studi da parte dell’autore che da parte del lettore stesso. Durante le presentazioni dei libri ho riscontrato, con soddisfazione, un interesse particolare e sempre attivo da parte del pubblico. Posso quindi tranquillamente affermare che, grazie anche al contributo di alcuni autorevoli storici ed autori, la “memoria storica” dei popoli Italici sia oggi più che mai di “moda” e, conseguentemente, approfondita da molti.”

Romanzo storico come strumento efficace di marketing territoriale e turistico?

“La resa del guerriero – 320 a.C”.

“Certamente. Tra i complimenti più graditi ricevuti da parte di chi mi ha onorato di leggere i miei romanzi, ci sono quelli in cui mi si fa notare che dalla descrizione dei luoghi, riescono perfettamente a riconoscere quei territori da me descritti. Spesso, cito il nome del villaggio, città o semplicemente le montagne in quel momento attraversate o, comunque, teatro di qualche avvenimento. Di conseguenza, non di rado accade che Sindaci, Enti o Associazioni, esternino interesse ad allestire eventi che ripropongano gesti, usi e costumi del nostro glorioso passato.
Il nostro territorio (e non solo il nostro…) è ricco di storia e di testimonianze del passato: da antiche città a castelli, da musei a conventi, da antichi palazzi a chiese e monasteri. Senza contare le bellezze paesaggistiche e naturali di cui siamo circondati, ricchezze incomparabili di cui spesso non ci rendiamo nemmeno conto. Indubbiamente, il romanzo storico può contribuire in modo esponenziale a far conoscere queste potenzialità e dare nuovo impulso al turismo. Ce lo auguriamo tutti.”

Perchè leggere “La resa del guerriero – 320 a.C.” ?

“In realtà, i motivi per cui mi permetto di consigliare di leggere “La resa del guerriero – 320 a.C.” sono principalmente due: il primo di carattere storico ed il secondo letterario.
Storico perché, come detto poc’anzi, il libro pur non essendo assolutamente un trattato di storia, consente comunque di capire meglio come e cosa mangiavamo, come vestivamo, quali erano i rapporti nell’interno del nucleo familiare, quali tecniche e quale armamento usavamo in caso di guerra e, soprattutto, ci permette di fare un salto indietro di duemila trecento anni….;  Letterario perché, come si evince da alcune recensioni e dal giudizio dei lettori, il libro è scritto in modo semplice e scorrevole e la parte “fantasiosa” del romanzo è ricca di colpi di scena e situazioni imprevedibili. I miei libri possono essere letti non solo dagli amanti della storia, ma da tutti.”

Continuerà a scrivere di popolazioni italiche nei suoi prossimi romanzi?

“Almeno nelle mie intenzioni, confesso che la tentazione di completare la trilogia è forte e assai probabile.  Dal primo romanzo, seguo fedelmente Tito Livio (nelle note iniziali specifico eventuali dubbi o discordanze riscontrate). E’ stato così per i primi due libri e sarà anche per un eventuale terzo. Non nascondo che, a prescindere dalla trilogia, mi stimola molto l’idea di scrivere un quarto romanzo sempre incentrato sulle vicende Sannite – Romane. Ho iniziato a scrivere raccontando una battaglia e concluderò con una guerra…”

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