Salvo D’Acquisto, eroe e figlio illustre di Napoli sacrificatosi per salvare numerose vite umane

Salvo D’Acquisto, eroe e figlio illustre di Napoli sacrificatosi per salvare numerose vite umane. Nato nel rione Antignano, sulla collina del Vomero, nel 1920 da una famiglia molto religiosa e cattolica praticante; divenuto carabiniere, morì, mettendo in salvo, ben ventidue persone innocenti perseguitate dalla cattiveria nazista.

Salvo D’Acquisto eroe e figlio illustre di Napoli. Venne alla luce a Napoli, nell’antico Rione Antignano del quartiere collinare del Vomero, il giorno 15 ottobre del 1920, da una famiglia molto religiosa e cattolica praticante. Si rese celebre per il suo eroico gesto di salvare la vita di ventidue persone perseguitate dalla cattiveria nazista tedesca, sacrificando la sua. Salvo D’Acquisto, da giovane, entrò a far parte dell’Arma dei Carabinieri, nella capitale ed assunse il grado di vicebrigadiere. Per la cronaca il 23 settembre del 1943 si trovava a Torre di Polidoro, una frazione del territorio comunale di Fiumicino, presso Roma, dove prestava servizio.

Erano trascorsi solo una quindicina di giorni dall’armistizio con gli Alleati, sancito l’8 settembre, a firma del maresciallo Badoglio, il quale decretava la rottura del patto militare tra il Terzo Reich e l’Italia ma non con Benito Mussolini, il quale costituirà la repubblica fantoccio di Salò, per concessione e volere di Adolf Hitler. A quel punto le azioni criminose delle truppe nazi-fasciste nei confronti del popolo italiano iniziarono ad essere compiute in modo spietato ed apertamente, seminando terrore e morte. Un giorno prima, due soldati tedeschi persero la vita a causa dell’esplosione di una bomba a mano, mentre maneggiavano delle casse che le contenevano: le truppe delle SS parlarono di un attentato preparato dal popolo e pertanto presero in ostaggio ventitré persone, tra cui il militare napoletano, per vendicarsi della morte dei due soldati tedeschi, dal momento che il colpevole del presunto attentato non saltava fuori. A quegli ostaggi furono date delle pale, con cui poter scavare la fossa comune nella quale sarebbero stati succesivamente sepolti.

Salvo D’Acquisto, eroe e figlio illustre di Napoli. Fu allora che avvenne il gesto eroico del carabiniere partenopeo; infatti il giovane dichiarò di essere lui l’attentatore, assumendosi ogni responsabilità pur di salvare la vita di quelle ventidue persone innocenti. Benché malmenato ed anche bastonato dai soldati tedeschi, Salvo D’Acquisto mantenne un contegno calmo e dignitoso, pronto a sacrificarsi per amore del prossimo. Dunque tutti gli ostaggi furono rilasciati. La fermezza ed il coraggio dimostrato dal carabiniere napoletano colpì le stesse SS, i quali, dopo avergli sparato contro, diversi colpi d’arma da fuoco, ricoprirono, il suo corpo disteso al suolo, versandovi sopra della terra, trascinata con gli stivali.

Prima di morire l’eroe pronunciò queste testuali parole:“Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me ed io non ho paura!” .Nominato in seguito Servo di Dio dalla Chiesa Cattolica, attualmente, è in corso il processo di beatificazione; le sue spoglie giacciono nella Basilica di Santa Chiara, nella sua Napoli, città che gli ha dedicato un monumento situato in Piazza Carità, e la strada in cui abitava da bambino.

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