Tradizione sfavorevole per l'Italia, azzurri vincenti in Spagna una sola volta, era il 1949

Tradizione sfavorevole per l’Italia, azzurri vincenti in Spagna una sola volta, era il 1949

Tradizione sfavorevole per  l’Italia, questa sera, infatti gli azzurri hanno sempre trovato difficoltà in casa delle furie Rosse. Per la cronaca la nostra nazionale ha vinto, in tutta la sua storia, in Spagna una sola volta, nel lontano 1949.

Partita difficilissima e delicatissima, questa sera, per l’Italia, chiamata all’impresa, in terra spagnola; infatti tradizione sfavorevole per l’italia nei confronti degli iberici. D’altronde la nostra nazionale ha sempre incontrato mille difficoltà ogni qualvolta ha giocato contro le furie rosse al loro domicilio. Tradizione sfavorevole per l’italia? Urge sfatare il tabù. In tutta la sua storia, la squadra azzurra è stata capace di imporsi nei confronti dei padroni di casa iberici in una sola occasione, nel lontano 1949. Naturalmente, erano altri tempi ed un calcio completamente diverso.

Quel fatidico  27 marzo del 1949 l’Italia disputò una partita come tutte quante le altre. In realtà fu l’ultima gara che la nazionale italiana giocò prima della tragedia di Superga. In quell’occasione il famoso blocco del Grande Torino disputò l’ultima partita con la maglia azzurra dell’Italia. Si trattò, per la cronaca, di una gara a carattere amichevole, giocata nel vecchio stadio Chamartin di Madrid.

Gli azzurri andarono in campo con questa formazione: Bacigalupo; Ballarin, Beccatini, Annovazzi, Rigamonti; Castigliano, Menti; Lorenzi, Amadei, Valentino Mazzola e Carapellese. Sei giocatori granata per una squadra che si dimostrò ben organizzata, combattiva, arcigna e piena di risorse. L’italia andò  in vantaggio con l’esordiente Benito Lorenzi soprannominato “Veleno”, perché ai suoi avversari riservava dei trattamenti molto ruvidi, in particolare nel marcamento a uomo. Lorenzi  scendeva in campo sempre con il coltello tra i denti pronto a combattere. Ma anche nella vita si dimostrò un duro, un temerario, come si evince dal suo arruolamento come volontario, nella X Flottiglia Mas durante la seconda guerra mondiale.

Tornando a quella fatidica partita del marzo 49, la Spagna impiegò pochissimo per ristabilire le distanze, su calcio di rigore trasformato da Garinza. Il primo tempo si chiuse sul risultato di parità. Ma nella ripresa l’Italia solida e compatta passò ancora in vantaggio con il milanista Carapellese, mentre la terza rete fu realizzata da un altro esordiente, Amadeo Amadei. La Spagna, dunque, fu tramortita al punto che il portiere Bacigalupo, parò un secondo rigore concesso agli spagnoli. La nazionale azzurra vinse 3 a 1 ed uscì tra gli applausi del pubblico.

Gli eroi di Madrid  sarebbero dovuti andare in Brasile per difendere il doppio titolo di campioni del mondo conquistato dall’Italia rispettivamente nel 1934 e 1938. E chissà, se non ci fosse stata la tragedia di Superga, forse sarebbero stati proprio gli azzurri gli artefici della disfatta brasiliana più importante della storia.

Da quel giorno per gli azzurri solo delusioni in terra iberica, ecco perchè, tradizione sfavorevole per l’Italia. Riusciranno i nostri eroi a ripetere quella partita del 1949?. Nel calcio nulla è impossibile. Ovviamente servirà un gruppo tosto, che non dovrà concedere nulla agli spagnoli per prendersi, sia la rivincita di tante partite andate male, sia il passaporto per il prossimo Mondiale.

 

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