Lorenzo Insigne, detto Lorenzo il Magnifico per la sua classe da giocatore brasiliano, rappresenta l’arma in più della squadra azzurra, fondamentale per battere il Nizza, domani sera al San Paolo nella gara di andata dei play off di champions League.
Il calciatore del Napoli, tecnicamente più rappresentativo della rosa, Lorenzo il Magnifico, al secolo Lorenzo Insigne, è pronto e carico per vivere la sua sesta stagione di fila con la maglia azzurra. Cresciuto nelle giovanili del club partenopeo, il calciatore nato a Frattamaggiore, provincia a nord di Napoli, ha dovuto sopportare enormi sacrifici prima di rientrare nelle grazie della squadra da lui sempre tanto amata. Prestiti vari, tra Cavese, Foggia e Pescara, con ottimi campionati disputati nei tornei minori.
Il suo arrivo definitivo all’ombra del Vesuvio è avvenuto nella stagione 2012/13 quando, tornò dal prestito al Pescara dove fu uno dei protagonisti della promozione in A degli abruzzesi di Zeman. Insigne, rientrato alla base scelse la maglia numero 24. Un numero che, malgrado la crescita esponenziale negli anni, non ha mai abbandonato. Eppure, considerato l’indiscutibile talento di Lorenzo il Magnifico, così chiamato dalla torcida partenopea, per i suoi colpi da brasiliano, non sono mancati momenti poco felici con la stessa tifoseria.
I primi anni napoletani di Insigne furono abbastanza movimentati, per certi versi il calciatore sembrava stanco, stremato ed offriva prestazioni quasi anonime, scatenando l’ira, i fischi e gli applausi ironici da parte del pubblico. Con Walter Mazzarri prima e Rafa Benitez poi, in panchina, il napoletano cominciò a far intravedere lampi di luce, dettate dalla sua eleganza e dalla sua classe innata, tuttavia vi erano anche momenti di smarrimento in campo.
Giocatore duttile e versatile, Insigne è in grado di svariare su tutto il fronte d’attacco, anche se il ruolo preferito è quello di esterno sinistro. Da quella fascia, infatti, grazie alla sua abilità nel dribbling, è capace di evidenziare la sua caratteristica peculiare: il tiro a giro sul palo lontano. Lorenzo, però. non è solo questo, ma tanto altro ancora: grazie alla visione e l’identità di gioco offerta e improntata da Maurizio Sarri, l’esterno azzurro è migliorato in fase di ripiegamento. Rapido nel fraseggio ed elegante sotto porta, oggi il buon Lorenzo rappresenta l’arma in più della squadra di Sarri.
Proprio l’avvento sulla panchina del Napoli del tecnico ex Empoli ha ridisegnato, ridefinito ed, in alcuni aspetti, migliorato le doti del talento di Frattamaggiore. Nei primi due anni, alla corte dell’allenatore toscano, l’esterno offensivo azzurro ha collezionato 91 presenze contraddistinte da 33 reti e 23 assist. Numeri impressionanti ed una crescita evidente. Il calciatore si è caricato sulle spalle il Napoli e lo ha reso, con l’aiuto dei suoi compagni, la squadra che è adesso. Il ventiseienne fuoriclasse napoletano è diventato, col passar degli anni, l’idolo della piazza, nonché l’ uomo su cui si fondano le speranze di Ventura in Nazionale.
Domani sera Lorenzo, il Magnifico, potrebbe essere la chiave giusta per scardinare la difesa del Nizza. Sarri ed i compagni contano molto sulle sue doti, per portare a casa una vittoria larga che ipotechi il passaggio del turno. I cinquantamila del San Paolo faranno il resto.