Museo Archeologico dei Campi Flegrei, un grande tesoro.
Sulla sommità del promontorio che delimita a sud il Golfo di Baia e da quale si gode di un vista portentosa sull’intero golfo di Pozzuoli, e le isole di Capri, Ischia e Procida, fu inaugurato nel 1993, all’interno del Castello Aragonese, il Museo Archeologico dei Campi Flegrei. Promontorio alle pendici del quale, si è svolto recentemente un evento fotografico internazionale molto interessante. Cliccate quì per saperne di più.
Pezzi archeologici rari.
Al suo interno, vi sono esposti pezzi archeologici unici e rari, alcuni dei quali, oggi custoditi nei depositi del più grande fratello gemello di Napoli, il Mann, altri provenienti dai recenti scavi diretti dall’Università Federico II, in sinergia con l’Orientale, il Centre J. Berard e la Soprintendenza, sotto la supervisione del prof. Fausto Zevi. In quelle che un tempo furono le ex camerate dei soldati che dimoravano nella fortezza, la visita comincia con la Sezione Cuma, composta da ventiquattro sale raffiguranti illustrazioni della storia dell’antico abitato opico del IX sec. a C, della città greca dell’ VIII-V sec. a.C ed alla sua topografia ovvero mura, strade, santuari e necropoli, della città sannitica del IV sec. a. C ed infine, di quella romana, con l’esposizione di reperti architettonici e scultorei di edifici risalenti al periodo bizantino.
La sezione Pozzuoli.
Si passa dunque alla sezione Pozzuoli, costituita da venti sale. Nel primo livello, viene illustrata la prima espansione urbana, risalente al periodo augusteo (edifici per spettacoli, acquedotto, la città cosmopolita con la ricostruzione, nella sala n° 37, della Grotta Wady Minahy, nel deserto egiziano), la colonia neroniana, con il nuovo assetto urbano, voluto dagli imperatori, ed ancora la ripresa in età tardo-antica, le necropoli e le ville suburbane. Sulla piazza d’Arme, è possibile anche ammirare la Sezione Rione Terra, con l’esposizione di reperti provenienti da recenti scavi condotti dalla Soprintendenza e relativi, in particolare, alla decorazione architettonica del Capitolium, a quella scultorea di altri edifici del foro augusteo, altre statue tra cui la testa di Athena Lemina, una serie di ritratti di età giulio-claudia e infine, da frammenti di statue cariatidi e clipei, che ricordano l’attico del foro di Augusto a Roma.
Da non perdere.
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è dunque un tesoro da non perdere, in cui sono custoditi in un solo posto, tutti i segni delle dominazioni che il territorio flegreo ha subito nel corso dei secoli. Campania est semper felix!