Libia - nave Comandante-Borsini

Libia: parlamento libico di Tobruk ha condannato la missione navale italiana

Libia: Il parlamento libico di Tobruk ha condannato la missione navale italiana in acque libiche come una violazione della sovranità nazionale, affermando di non riconoscere la validità dell’accordo raggiunto dal governo di accordo nazionale di Fayez al Sarraj con le autorità italiane.

Quindi, il comandante in capo dell’esercito nazionale della Libia, generale, Khalifa Haftar, ha dato ordine a tutte le forze all’Aeronautica militare e alla Marina di intercettare qualsiasi imbarcazione straniera sia entrata in acque libiche, ad eccezione di quelle commerciali. (fonte il sito informativo libico al Marsad).

Stando a quanto invece riportato dal Libya Herald, la Camera dei rappresentanti ha sollecitato un intervento dell’ONU per scongiurare una eventuale crisi con l’Italia.

Da parte del Governo italiano, la ministra della difesa, Roberta Pinotti ha insistito che le navi italiane forniranno solo un supporto tecnico, non violerebbero mai la sovranità della Libia e dovranno andare solo quando e come richiesto dalle autorità libiche.

Forniremo un supporto logistico, tecnico e operativo per i vascelli navali libici, aiutandoli e sostenendoli in azioni condivise e coordinate“, ha spiegato la ministra Pinotti al parlamento ieri:. “Non ci sarà alcun danno né lieve concessione alla sovranità libica, il nostro obiettivo è quello di rafforzare la sovranità libica“, ha aggiunto.

Anche le organizzazioni umanitarie hanno voluto esprimere convinzioni su questa missione Italiana; la Human Rights Watch (HRW) ha affermato che “l’Italia potrebbe essere implicata in abusi contro i migranti che, di conseguenza, sono successivamente detenuti in Libia”. La diffusione della Marina Militare in acque libiche potrebbe portare efficacemente a detenzione arbitraria di persone in condizioni abusive“, ha quindi dichiarato Judith Sunderland, direttore della HRW, dell’Europa e dell’Asia centrale. “Dopo anni di salvataggio in mare, l’Italia si prepara ad aiutare le forze libiche che sono conosciute per trattenere le persone in condizioni che li espongono ad un reale rischio di tortura, violenza sessuale e lavoro forzato“, ha aggiunto.

Amnesty International ha convenuto di sostenere che l’Italia sta aiutando essenzialmente la tortura e il maltrattamento dei migranti, se finiscono nei campi di detenzione. “Invece di inviare navi per salvare vite umane e offrire protezione a disperati rifugiati e migranti, l’Italia sta progettando di distribuire navi da guerra per riportarle in Libia“, ha affermato il direttore dell’Europa Amnesty International John Dalhuisen.

Intanto in queste ore l’unità navale della marina, il Pattugliatore, “Comandante Borsini”, incaricata della missione italiana dell’attività di ricognizione e definizione, a sostegno alla Marina e alla Guardia costiera libica è arrivata a Tripoli.

Il portavoce della Marina libica Ayub Gassem ha precisato che l’attività italiana durerà cinque giorni e che l’arrivo della nave rientra nelle attività di “cooperazione tra Libia e Italia per rafforzare le capacità della Marina libica e delle forze della Guardia costiera”.

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