EspressoWine, vino prêt-à-boire con la tecnologia One Glass Wine.
Ecco come unire uno dei prodotti tipici della cultura culinaria italiana, il vino, con idee innovative. Idee che permettano di degustarlo al meglio, mantenendo intatto il suo sapore e le sue proprietà organolettiche. Stiamo parlando, per la precisione, di EspressoWine, la prima linea italiana di produzione di vini di qualità, che regala per la prima volta al mondo del vino made in Italy, un nuovo modo di bere, attraverso un originalissimo e nuovissimo Concept che prevede l’utilizzo di un bicchiere in Pet 100%. Tutto ciò grazie alla tecnologia One Glass Wine.
Confezionare il vino sottovuoto.
Questa nuovissima soluzione proposta e lanciata da un’azienda veneta, non vuole assolutamente sostituirsi alla più classica bottiglia di vino, bensì consentire di potersi godere la propria bevanda preferita, anche dove il vetro è rigorosamente proibito. La tecnica utilizzata per produrre EspressoWine, consiste nel confezionare il vino in atmosfera protetta e sottovuoto. Il bicchiere, viene sigillato ermeticamente con una tecnologia brevettata a livello internazionale e senza, soprattutto, l’utilizzo di collanti specifici. Il che consente di mantenere invariate le qualità del vino e di poter creare nello stesso tempo, un prodotto “personalizzabile” nella confezione a seconda delle esigenze e delle necessità dei clienti.
Alla ricerca dell’eccellenza.
L’obiettivo che si prefigge l’azienda, è quello dunque di ottimizzare il processo di sviluppo del prodotto, in base a quelle che sono le specifiche richieste del consumatore, per garantirgli successivamente alta qualità. Tutto ciò attraverso un esperto team di enologi e consulenti che lavorano in sinergia, per soddisfare le esigenze di una clientela che è costantemente rivolta alla ricerca dell’eccellenza. In tal proposito, l’idea EspressoWine ha vinto di recente in America, il Campionato Mondiale quale miglior proposta nel mondo del vino, sia per la sua praticità di utilizzo che per la possibilità di poter mantenere intatta, un’alta qualità del prodotto. Una tecnica, per giunta, anche ad “impatto verde”, dunque poco inquinante grazie anche ai grandi investimenti in tecnologia e nel “know-how,” che garantisce un continuo perfezionamento del prodotto, rispettando le norme di riferimento Iso e quelle stabilite nei Global Standard for Food Safety (BRC-IFS).