I miti di Capri, l’isola delle meraviglie.
Oggi vi raccontiamo i miti di Capri, una delle più belle isole del mondo, colonna portante dell’offerta turistica italiana.
La struttura morfologica di questa isola complessa che la distingue dalle vicine Ischia e Procida, ed il suo frastagliarsi in numerose grotte e cale che si alternano a ripide e scoscese scogliere, contribuiscono a creare un paesaggio mozzafiato. Le grotte, in particolare, furono utilizzate soprattutto in epoca romana come ninfei delle sontuose ville che ivi vennero costruite durante il periodo di più grande splendore dell’impero.
Tra queste, la più famosa è senza dubbio la Grotta Azzurra, i cui effetti fantastici di ombre e di luci che si riflettono nell’acqua cristallina, hanno di sovente ispirato molti scrittori e poeti. Caratteristici di Capri, sono anche i celebri Faraglioni, tre piccoli isolotti rocciosi che posti a poca distanza gli uni dagli altri, creano un bellissimo effetto scenografico. Sarà dunque per il paesaggio, sarà per il suo aspetto selvaggio che questo splendido posto, un tempo luogo preferito da Tiberio che decise di costruirsi una villa per goderselo in pieno, è avvolto da secoli da un’aurea di mistero da cui sono scaturite diverse leggende che solleticano da sempre la fantasia non solo degli abitanti del posto ma anche dei turisti.
Capri e Vesuvio.
Vesuvio, secondo un’antica leggenda tratta da una serie di racconti della scrittrice Matilde Serao, dal titolo “Leggende Napoletane”, era un nobile giovane di Napoli. Si innamorò perdutamente di una fanciulla che apparteneva alla famiglia rivale dei Capri. Questo amore fu dunque osteggiato da ambedue le parti ma la donna, non poteva vivere senza il suo amato, così si imbarcò su una nave diretta verso una terra straniera. Il suo dolore era però cos’ forte che non resse e si gettò a mare; nel punto in cui i flutti si richiusero, sorse così la verdeggiante isola che tutti noi conosciamo. Frattanto il giovane, venuto a sapere della morte della sua amata, cominciò a versare lacrime di fuoco, tanta era la passione che lo animava. Si trasformò in un monte, dove al suo interno, il fuoco continuava ad ardere. Oggi, il famoso vulcano, si affaccia di fronte alla sua amata Capri e continua a versare lacrime incandescenti perché impossibilitato a raggiungere la sua amata.
Lo scoglio delle sirene.
Grandiosi i miti di Capri! Omero, nell’Odissea, si è ispirato proprio a Capri, quando narrava delle sirene, esseri mitologici con il corpo per metà composto da donna, per l’altra metà, di pesce, che con il loro canto ipnotico, attiravano i marinai per poi ucciderli e divorarli. Il luogo in esame, è precisamente Marina Piccola, dove appunto è ubicato lo scoglio delle sirene, una penisola che taglia la spiaggia in due parti per poi affiorare dal mare, lasciando degli scogli e secche a pelo d’acqua. Il posto ideale, insomma, per progettare un agguato in stile marino…
I Faraglioni di Capri.
Su queste maestose rocce, che si stagliano imperiose le une vicine alle altre, sono sorte le leggende più fantasiose. Secondo Virgilio (Eneide), qui vi vivevano le sirene. La storia invece, ci parla di rocce che venivano utilizzati come fari per le navi che si trovavano a passare da quelle parti (da qui, l’origine del nome Faraglione). E proprio qui, che viene raccontata ai turisti più curiosi, la storia della lucertola azzurra. Su questi scogli, vivrebbe questo particolare animale, unico nel suo genere e fino a pochi anni fa, c’erano ancora dei marinai coraggiosi che salivano a mani sui Faraglioni, per provare a raccontarlo. E tu lettore, conosci altre leggende? Di certo, chi si vuole avventurare in questo fantastico angolo di paradiso, non può non conoscere le leggende che lo animano e che lo rendono un luogo fantastico, un posto in cui chiudere gli occhi e sognare ad occhi aperti, fantasticando magari sui tanti marinai e viaggiatori che ci sono anche soltanto passati.
La campanella di San Michele.
Questa è una leggenda tipicamente isolana. Si narra di un bambino, orfano di padre, che accompagnava la sua pecorella a casa. All’improvviso, all’imbrunire, quest’ultima scomparve. Il pastorello, cominciò così a versare lacrime, cercandola disperatamente in ogni dove. Mentre rischiava di cadere in un burrone, gli apparve San Michele, che gli regalò una campanella, un oggetto speciale, capace di salvare da ogni pericolo. Ed è proprio in questo luogo miracoloso, che secondo la leggenda, nascque Villa San Michele di Axel Munthe. Ed ancora oggi, la campanella continua a vendersi come souvenir da regalare alle persone speciali. Affascinanti i miti di Capri!
Gli spettri della Grotta Azzurra.
Un tempo questa grotta, era il ninfeo dell’imperatore Tiberio ma in seguito, fu indicata come rifugio di spiriti e fantasmi al punto che per molto tempo, fino al XIX secolo, nessuno osò entrarvi. Del resto, si narra anche che nell’anfratto vi sia in realtà un passaggio segreto che porta alla Villa di Damecuta, che si trova a centinaia di metri di distanza. Che sia vero o meno? Nessuno può confermarlo, ma questa idea è senz’altro suggestiva. Che altro aggiungere? E’ sufficiente ribadire che il fascino dei miti di Capri è decisamente senza tempo.
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