Salman El Abedi - Regina Elisabetta
La Regina Elisabetta in visita ai bambini feriti.

Salman El Abedi: La Regina Elisabetta “E’ stato un shock per tutti ma siamo uniti”.

La Regina Elisabetta D’Inghilterra, si è recata in queste ore, in visita nell’ospedale dove sono ricoverati alcuni dei bambini feriti durante l’attacco suicida del kamikaze Salman El Abedi. Ella ha dichiarato:“E’ stato un shock per tutti ma siamo uniti”.

Le indagini in corso, a tutt’oggi, lasciano pochi dubbi. Nessuno degli inquirenti oramai crede al lupo solitario. L’ordigno caricato nello zaino, con il quale si è fatto poi esplodere, El Abedi, appariva alquanto sofisticato, nella sua costruzione, al punto da far escludere agli investigatori che il kamikaze possa aver fatto tutto da solo.

Salman El Abedi, figlio di rifugiati libici, sbarcati in Inghilterra, negli anni ’90 e nel frattempo tornati in patria, non può essere stato che una pedina. Intanto, spunta fuori, una misteriosa pagina Facebook, del padre del kamikaze Abedi, dove egli dichiara amore per Al Qaida.

Decine e decine di foto di ragazzine sorridenti ed appelli disperati sono oramai da giorni su Twitter, per cercare di contrastare con la speranza, i numeri di un bilancio che continua a salire, sono le persone ma soprattutto i ragazzini che mancano ancora nelle liste dei dispersi, o meglio dei non ancora identificati, delle forze dell’ordine.

La prima vittima identificata subito dopo l’attacco si chiamava Georgina Bethany Callander, di appena16 anni. Uno dei suoi ultimi messaggi era stato un tweet in cui si era detta “felice” sul suo profilo alla vigilia del concerto di Ariana Grande nella Manchester Arena.

La più giovane vittima, identificata oggi, è una bambina di appena 8 anni, Saffie Rose Roussos, la cui foto che la vedeva ritratta in una espressione gioiosa e bellissima, sta facendo il giro del mondo attraverso i social.

Crono.news periodico online di informazione e formazione. Un magazine digitale indipendente, libero da ideologie e preconcetti. Un nuovo modo di comunicare e condividere l’informazione e la conoscenza.