Mille idee sotto il cappello, la pizza di Salvatore Lioniello.
ll locale piccolo ed essenziale, nel quale ci ha accolto l’istrionico pizzaiolo Salvatore Lioniello, non deve confondere l’osservatore più attento ed esigente. Sotto un cappello alla Richard Ashcroft, front man della band cult degli anni ’90 The Verve, che tiene sempre indossato mentre lavora, questo simpatico ed affabile ragazzo nato 30 anni fa a Marcianise, nasconde un vero e proprio vulcano di idee.
Recentemente vincitore del prestigioso premio “Miglior Pizzaiolo di Napoli” all’evento Master Pizzachef 2016, Salvatore è innamorato del lavoro che svolge, estremamente legato al territorio che gli ha dato i natali, alla sua famiglia ed al suo braccio destro, il fratello Michele, con i quali porta avanti l’attività dalla fine degli anni ’80. Egli si definisce pizzaiolo “diversamente napoletano” considerate le innovazioni nel suo modo di creare e proporre la pizza ai suoi clienti della pizzeria di Orta di Atella, la piccola città situata nella Pianura campana (l’antico Ager campanus).
Un’innumerevole varietà di impasti, caratterizzano, il proprio modo di fare pizza. Farine integrali ed alternative, curcuma, multifibre, aloe vera, multicereali…. La sua cucina è “fare cultura”, egli si propone di far conoscere i prodotti d’eccellenza del territorio casertano come l’olio extravergine biologico oltre ad una vastissima varietà di prodotti a km zero. Basti pensare che dopo l’occupazione di Atella da parte dei Romani nel 210 a.C, questi luoghi vennero destinati ad un intensivo e specifico utilizzo agricolo.
Sorprendente é la proposta di Salvatore Lioniello, di un nuovissimo impasto alla canapa, dal retrogusto amaro al quale vengono “creativamente” abbinati anche ingredienti dolci quali la crema di zucca. A tal proposito è bene citare la gustosissima Pizza Ribelle composta proprio da crema di zucca, melanzane arrostite, salsiccia di maialino nero casertano, basilico e provola di Agerola. Una prelibatezza che consigliamo vivamente di provare.
Salvatore Lioniello è un ragazzo di gran cuore, egli ci racconta con emozione, della sua famiglia, della pizza “My dad”, dedicata al padre scomparso, valsagli tra l’altro il titolo di campione mondiale di Pizza in teglia. Ci dice dei consigli preziosi della nonna a proposito delle fiorescenze d’aglio che ha messo in pratica nella sua speciale Marinara, dal gusto raffinato. Anche questa da noi molto apprezzata.
Per Salvatore Lioniello la pizza diventa anche, elemento di riscatto, di un territorio come quello di Orta di Atella, distrutto dalle annose speculazioni edilizie. Si definisce onorato dell’affetto dei clienti che da ogni parte della regione e dell’Italia vengono a fargli visita. Gratificazioni che fanno sì che le sue motivazioni, e il suo vibrante spirito creativo siano sempre fortemente votate a fare della sua pizza, che amiamo definire “pizza pane” per lo spessore del cornicione e per la fragranza dell’impasto, sempre di più un prodotto migliore, curato e d’eccellenza.
Proprio Richard Ashcroft nel 1997 cantava in “Lucky man” (Uomo fortunato), “la felicità è solo un cambiamento in me”. Noi riteniamo che in Salvatore Lioniello questa ricerca della felicità, attraverso l’amore per il suo lavoro, la mutevolezza e la ricerca continua degli ingredienti, i sacrifici, le sperimentazioni e la maturazione del proprio spirito, sia forte, costante e decisa. In bocca al lupo a lui!