Corso Vittorio Emanuele, la strada più lunga di Napoli-1

Corso Vittorio Emanuele, la strada più lunga di Napoli coni suoi 5 km di percorrenza

Corso Vittorio Emanuele, la strada più lunga di Napoli coni suoi 5 km di percorrenza. L’arteria collega Mergellina con Piazza Mazzini. Costruito tra il 1857 ed il 1860, si poneva l’obiettivo di dotare il capoluogo partenopeo di una prima sorta di tangenziale che potesse facilitare gli spostamenti da una parte all’altra di Napoli.

Il Corso Vittorio Emanuele rappresenta la strada più lunga della città di Napoli. L’arteria, grazie ai suoi 5 chilometri di percorrenza, unisce due lati opposti del capoluogo campano, infatti collega Mergellina con Piazza Mazzini. Costruito tra il 1857 ed il 1860 per volere di Ferdinando II, il quale diede mandato ad alcuni prestigiosi architetti dell’epoca di preparare il progetto affinché si potesse realizzare una strada che collegasse la parte bassa della città, all’allora nascente collina del  quartiere Vomero, ovvero una sorta di prima tangenziale, cosicchè da facilitare gli spostamenti da una parte all’altra di Napoli.
Per la cronaca, Ferdinando II volle una particolare sistemazione dei palazzi lungo tutto il percorso. Il sovrano stabilì che gli edifici fossero costruiti dal lato del monte e non del mare poichè il 31 maggio del 1853, aveva  emanato un decreto che tutelava il paesaggio ed il panorama di questa nuova strada della città. In verità l’arteria progettata doveva essere più lunga di quella attuale, dal momento che prevedeva tre tronconi: il primo portava da Piedigrotta al convento Suor Orsola Benincasa, il secondo partiva dal convento per arrivare a Salvator Rosa ed infine il terzo, che non fu mai costruito, sarebbe dovuto arrivare  fino a Capodimonte, per poi concludersi in Piazza Ottocalli ai piedi della Calata Capodichino.
Il primo tratto della nuova strada fu inaugurato il 28 maggio del 1853, e gli fu dato il nome di “ Corso Maria Teresa” , ma nel 1860, dopo la conquista di Garibaldi, e l’unificazione della penisola, il corso fu intitolato al primo re d’Italia Vittorio Emanuele. La seconda parte del Corso Vittorio Emanuele fu portata a termine nel 1910, e venne costruita una Piazza, dapprima dedicata al pittore napoletano  Salvator Rosa, al centro della quale venne collocata la statua di Paolo Imbriani, noto giurista, politico, poeta e patriota partenopeo.
In seguito, tuttavia, piazza Salvator Rosa fu chiamata  Piazza Mazzini, portando molti cittadini napoletani a credere che la vecchia statua del politico, tuttora esistente nel centro della piazza, raffigurasse, invece, Giuseppe Mazzini. Gli edifici storici che si affacciano sul corso Vittorio Emanuele sono:  la chiesa di San Leonardo, la chiesa di Santa Lucia al Monte, la chiesa di Santa Maria Apparente e la chiesa del Santissimo Redentore. Senza volerlo Ferdinando II, col suo progetto, gettò le basi per quella che diventerà, cinquant’anni più tardi, la Tangenziale di Napoli.

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