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In ixtli, in yollotl: la filosofia del sistema educativo degli Aztechi

Gli Aztechi, noti anche come Mexica, erano una civiltà mesoamericana che dominava la Valle del Messico prima della conquista spagnola.

In ixtli in yollotl: la filosofia del sistema educativo degli Aztechi. Gli Aztechi, noti anche come Mexica, erano una civiltà mesoamericana che dominava la Valle del Messico prima della conquista spagnola.

In ixtili in yollotl. Gli Aztechi, noti anche come Mexica, erano una civiltà mesoamericana che dominava la Valle del Messico prima della conquista spagnola. Uno degli aspetti più significativi della cultura Mexica era il loro sistema educativo, che mirava a sviluppare la personalità di un individuo dall’infanzia all’età adulta.
Secondo la filosofia Mexica, l’essere umano nasce senza un volto o un cuore definito. Pertanto, l’ideale supremo dell’educazione era quello di sviluppare “Ixtli” (volto) e “Yollotl” (cuore) di un individuo attraverso il processo di “Ixtlamachiliztli” (azione di dare saggezza ai volti) e “Yolmelahua Liztli”  (azione di raddrizzare i cuori).

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Il compito di realizzare questo ideale spettava ai “tlamatinime” (saggi), insieme ai genitori che dovevano rendere saggi i volti e saldi i cuori attraverso l’educazione.
Secondo la filosofia Azteco-Mexica, un uomo maturo possedeva un “cuore saldo come una pietra, resistente come un tronco d’albero; un volto saggio, proprietario di un volto e di un cuore”. Allo stesso modo, una donna di successo aveva “la femminilità nel volto” (Códice Matritense de la Real Academia, fol. 109 v).

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Il sistema educativo Azteco-Mexica era altamente sviluppato e organizzato, e prevedeva la presenza di due tipi di scuole: il “telpochcalli” e il “calmecac”. Il telpochcalli era una scuola primaria aperta a tutti i bambini, maschi e femmine, ma riservata soprattutto ai figli dei contadini e degli artigiani. Il programma di studi era incentrato sull’insegnamento di abilità pratiche, come l’agricoltura, l’artigianato e la guerra. Gli studenti imparavano a coltivare le piante, a costruire strumenti agricoli, a lavorare la ceramica e il tessuto, nonché a combattere e a maneggiare le armi. Inoltre, i bambini imparavano anche la lingua nahuatl e studiavano la storia, la geografia e la religione del loro popolo. Le lezioni erano tenute da anziani del villaggio o da sacerdoti, e gli studenti erano sottoposti a rigorosi controlli disciplinari per garantire il rispetto delle regole. Il calmecac, invece, era un istituto di istruzione superiore riservato ai giovani di nobili origini, figli di capi tribù e governanti. L’obiettivo di questa scuola era quello di formare una classe di élite, capace di governare il paese in modo efficace e responsabile. Gli studenti del calmecac erano selezionati tramite un rigoroso processo di valutazione delle loro capacità, e venivano addestrati nelle conoscenze avanzate in campo scientifico, religioso e artistico. Studiavano la storia e la mitologia del loro popolo, le leggi e le istituzioni sociali, la matematica e la scienza, nonché l’arte della guerra e della diplomazia. Inoltre, gli studenti del calmecac erano tenuti a svolgere un intenso lavoro di riflessione e meditazione, al fine di sviluppare la propria saggezza e la propria spiritualità. Le lezioni erano tenute da sacerdoti e studiosi di fama, e gli studenti erano sottoposti a severe regole di disciplina e comportamento. In entrambi i casi, l’istruzione era gratuita e obbligatoria, e i genitori erano tenuti a mandare i propri figli a scuola. Questo sistema educativo ha permesso all’impero Azteco-Mexica di formare una società istruita e avanzata, capace di sviluppare conoscenze e tecnologie all’avanguardia per l’epoca.

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L'”Ixtli” (volto) indicava la fisionomia morale dell’essere umano, che è la manifestazione dell’io acquisito attraverso l’educazione e che caratterizza la natura più intima del sé originale di ogni persona. “Yollotl” (cuore) indicava il principio dinamico dell’azione umana, della ricerca e del desiderio.
In sintesi, i Mexica o Aztechi avevano un sistema educativo olistico che mirava a sviluppare la personalità dell’individuo dall’infanzia all’età adulta. L’obiettivo finale era quello di rendere i volti saggi e i cuori saldi, raggiungendo così l’ideale supremo di essere proprietari  maturi di un volto e di un cuore. La frase in lingua nahuatl, in ixtli in yollotl, ovvero “faccia e cuore”, ingloba tali concetti.

La frase sottolinea l’idea che il viso (ixtli) e il cuore (yollotl) siano profondamente interconnessi e riflessivi l’uno dell’altro. Nella cultura mesoamericana, il volto era visto come un simbolo di identità e individualità, mentre il cuore era visto come il centro dell’emozione, del pensiero e dell’intenzione. La frase in “ixtli, in yollotl” suggerisce che il modo in cui una persona si presenta fisicamente (attraverso il proprio volto) è intimamente legato al suo vero io interiore (il proprio cuore).

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In ixtili in yollotl. La frase è stata interpretata in vari modi, ma alcuni studiosi suggeriscono che sottolinei l’importanza dell’autenticità, della sincerità e dell’integrità. In altre parole, l’aspetto esteriore di una persona dovrebbe riflettere il suo vero sé interiore.  In generale, “in ixtli, in yollotl” riflette una visione olistica della natura umana che sottolinea l’interconnessione delle dimensioni fisiche e spirituali del sé. È un potente richiamo all’importanza di essere fedeli a se stessi e di coltivare le qualità interiori che si allineano con la propria espressione esteriore.

Inoltre, il cuore rivestiva un ruolo fondamentale nei rituali religiosi degli Aztechi, in particolare nei sacrifici umani, in cui veniva offerto agli dei come segno di devozione e gratitudine. Gli Aztechi credevano infatti che il sangue che scorreva dal cuore delle vittime sacrificali nutrisse gli dei e mantenesse l’equilibrio dell’universo.

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L’idea di responsabilizzare le persone per il proprio apprendimento e crescita personale, come enfatizzato nel sistema educativo Azteco-Mexica, richiede una riflessione sul contesto antropologico contemporaneo. In questo contesto, la filosofia può essere vista come una guida per comprendere il ruolo dell’individuo nella società e la sua relazione con l’ambiente circostante. Il sistema educativo Mexica si basa sulla convinzione che ogni individuo abbia una responsabilità personale di apprendere e crescere, non solo per il proprio bene, ma anche per il bene della comunità. Questa visione contrasta con una società come quella di oggi, che spesso enfatizza il successo esterno, basato su metriche di rendimento o materiali. Tuttavia, l’approccio Mexica riconosce che il successo esterno non è sufficiente per raggiungere una vita piena e significativa. Invece, l’empowerment delle persone per il proprio apprendimento e crescita personale richiede un impegno personale e una comprensione profonda del proprio ruolo nella società. Questo richiede anche la capacità di imparare da una vasta gamma di fonti, sia umane che non umane, come la natura. In questo senso, il sistema educativo Mexica può essere visto come una forma di educazione olistica, che enfatizza l’importanza dell’apprendimento a livello individuale e comunitario. Tale approccio potrebbe senz’altro aiutare a creare una società in cui il successo esterno è complementare a un senso di responsabilità personale e di connessione con il mondo circostante.

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