L'immagine di copertina è stata realizzata dallo staff di crono.news utilizzando l'Intelligenza Artificiale (AI) dell'App. PHOTOLEAP scaricabile sulle piattaforme Android e iOS.

Siamo ciechi che pur vedendo non vedono. Cecità di José Saramago

Dialogo immaginario tra il filosofo Adi Shankara e gli scrittori José Saramago e George Orwell.

Siamo ciechi che pur vedendo non vedono. Dal romanzo “Cecità” di José Saramago. Dialogo immaginario tra il filosofo Adi Shankara e gli scrittori José Saramago e George Orwell.

La frase “Siamo ciechi che pur vedendo non vedono”, tratta dal noto romanzo “Cecità” dello scrittore Premio Nobel José Saramago, può essere interpretata in diversi modi a seconda del contesto in cui viene utilizzata. In generale, la frase potrebbe essere intesa come una critica alla nostra capacità di osservare e comprendere il mondo che ci circonda in modo accurato e completo. Potrebbe essere utilizzata per sottolineare il fatto che, nonostante abbiamo gli strumenti per vedere e comprendere il mondo, spesso falliamo nel farlo in modo adeguato, sia a causa della nostra ignoranza che della nostra tendenza a distorcere la realtà in base alle nostre aspettative o ai nostri pregiudizi.

www.cannabystreet.com
www.cannabystreet.com

Inoltre, la frase potrebbe essere utilizzata per sottolineare il fatto che spesso siamo limitati dalla nostra prospettiva, dal nostro punto di vista, e che questo ci impedisce di comprendere appieno ciò che ci circonda. Potrebbe anche essere utilizzata per evidenziare il fatto che spesso non prestiamo sufficiente attenzione a ciò che ci viene presentato e che di conseguenza non riusciamo a comprendere appieno la realtà.

Josè Saramago. L’immagine è stata realizzata dallo staff di crono.news utilizzando l’Intelligenza Artificiale (AI) dell’App. PHOTOLEAP scaricabile sulle piattaforme Android e iOS.

Ho ideato un dialogo immaginario tra Adi Shankara, filosofo Vedanta, José Saramago e George Orwell, scrittore del noto romanzo “1984”. Tema del dialogo: “Siamo ciechi che pur vedendo non vedono”. Ho utilizzato un registro linguistico medio, allo scopo di rendere il tutto il più chiaro possibile. 

Il titolo che è “La luce della saggezza”.

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Adi Shankara: “Oh, grandi menti della letteratura, vi saluto con rispetto e deferenza. Sono onorato di poter conversare con voi due, luminari della saggezza e della verità. Vorrei discutere con voi del tema che ci è stato proposto: siamo ciechi che pur vedendo non vedono. Cosa ne pensate, miei cari colleghi?”

Adi Shankara. L’immagine è stata realizzata dallo staff di crono.news utilizzando l’Intelligenza Artificiale (AI) dell’App. PHOTOLEAP scaricabile sulle piattaforme Android e iOS.

George Orwell: “Caro Adi Shankara, penso che questo tema sia di estrema importanza e rilevanza nel nostro mondo attuale. Nel mio romanzo “1984”, ho descritto una mondo in cui gli individui sono costantemente tenuti sotto il controllo del Grande Fratello, costretti a seguire le regole imposte dal potere senza porre alcuna domanda. In questo contesto, molti di noi sono ciechi di fronte alla verità, incapaci di vedere oltre le menzogne e le manipolazioni che ci vengono impartite. Siamo così impigliati nelle nostre abitudini e nella nostra vita quotidiana che non riusciamo più a vedere la realtà per quello che è, ma solo attraverso il filtro di ciò che ci viene detto di vedere.”

José Saramago: “Concordo pienamente con te, George Orwell. Anche nel mio romanzo “Cecità”, ho descritto una società in cui la cecità diventa un simbolo del nostro stato di ignoranza e indifferenza nei confronti del mondo che ci circonda. Nonostante abbiamo gli occhi per vedere, siamo ciechi di fronte alle sofferenze e alle ingiustizie che ci circondano. Siamo così impegnati a vivere la nostra vita quotidiana che non ci rendiamo conto di ciò che accade intorno a noi e di come le nostre azioni possano avere un impatto sugli altri. Siamo ciechi alla realtà e alla verità, incapaci di vedere oltre il nostro piccolo mondo egoistico.”

George Orwell. L’immagine è stata realizzata dallo staff di crono.news utilizzando l’Intelligenza Artificiale (AI) dell’App. PHOTOLEAP scaricabile sulle piattaforme Android e iOS.

Adi Shankara: “Nel mio testo “Atma Bodha”, scrivo della cecità dell’anima, ovvero della nostra incapacità di vedere la vera natura del nostro essere. Spesso siamo così impegnati a cercare la felicità e il successo nel mondo esterno che dimentichiamo di guardare dentro di noi di comprendere chi siamo veramente. Siamo ciechi alle nostre emozioni e ai nostri veri desideri, e così ci sentiamo vuoti e insoddisfatti. Ma se impariamo a vedere oltre le apparenze e ad andare in profondità, possiamo trovare la vera pace e la vera felicità che cercavamo. In questo modo, possiamo superare la cecità dell’anima e diventare pienamente consapevoli della nostra vera essenza.”

Lo-Fi music – Cristiano Luchini: The soundtrack of my life. Libro disponibile su Amazon. Clicca sull’immagine.

George Orwell: “Capisco ciò che dici, Adi Shankara. Penso che sia importante non solo guardare dentro di noi, ma anche guardare oltre noi stessi e vedere gli altri per quelli che sono veramente. Spesso siamo ciechi alle sofferenze e alle difficoltà degli altri, e ciò ci impedisce di agire in modo compassionevole e solidale. Occorre imparare a vedere gli altri con gli occhi dell’amore e dell’empatia, in modo da poter agire in modo giusto e positivo nei loro confronti.”

José Saramago: “Giustissimo. Tuttavia ritengo sia importante non solo vedere gli altri per quello che sono, ma anche vedere il mondo intorno a noi per quello che è veramente. Spesso siamo ciechi alle ingiustizie e alle disuguaglianze che ci circondano, e ciò non ci consente di agire per cambiare le cose. Dobbiamo imparare a vedere il mondo con gli occhi della giustizia e della solidarietà, in modo da poter agire per rendere il mondo un posto migliore per tutti.”

Adi Shankara: “Dobbiamo imparare a guardare oltre le nostre illusioni e le nostre menzogne, e vedere noi stessi per quello che siamo veramente: esseri umani imperfetti e impermanenti, ma pieni di potenziale e di bellezza. Solo allora potremo superare la cecità e vedere la vera realtà, in modo da poter agire in modo giusto e compassionevole nei confronti degli altri e del mondo.”

Ti andrebbe di offrirci uno Spritz?

Caro lettore, cerchiamo di offrirti sempre contenuti editoriali di qualità. Se ti siamo stati utili per accrescere le tue conoscenze, oppure ti abbiamo semplicemente fornito un utile servizio informativo, ti andrebbe di aiutarci offrendoci uno Spritz?

Sostieni il nostro giornalismo con un contributo di qualsiasi dimensione! Il tuo supporto aiuterà a proteggere l’indipendenza di CRONO.NEWS e questo significa che possiamo continuare a fornire giornalismo di qualità aperto a tutti, in tutto il mondo. Ogni contributo, per quanto grande o piccolo, è così prezioso per il nostro futuro. Questo sarebbe di grande aiuto per tutta la famiglia di Crono.news! Anche se semplicemente condividessi il link del magazine ai tuoi amici, oppure gli articoli, sui social network. Mantenere in vita questo magazine indipendente, richiede molto tempo ed impegno, oltre notevoli spese, necessarie all’aggiornamento tecnico, l’hardware, la nostra sede, i Redattori. Se hai la possibilità di aiutarci con una donazione (anche uno Spritz), ci aiuterai non poco a continuare, a migliorare ed ampliare il materiale informativo che mettiamo a disposizione di tutti.

Per donare è semplicissimo, qui sotto è disponibile il LINK per decidere (tramite server sicuro PayPal) come e quanto donare. Un grazie da tutta la redazione!

LINK PER DONARE


Crono.news periodico online di informazione e formazione. Un magazine digitale indipendente, libero da ideologie e preconcetti. Un nuovo modo di comunicare e condividere l’informazione e la conoscenza.