Spreco alimentare. Della enorme quantità di cibo prodotto ogni anno nel mondo, un terzo diventa un rifiuto.
Spreco alimentare. In Europa, e non soltanto, la fatale combinazione di crisi economica, da un lato, le politiche di austerità degli ultimi anni, dall’altro, ed ora la pandemia, hanno messo a dura prova la sicurezza alimentare di individui e famiglie, costretti a ricorrere a varie strategie per far fronte alle difficoltà economiche.
Nei Paesi ricchi, dove la disponibilità di cibo non costituisce un problema, l’insicurezza alimentare è, dunque, prima di ogni cosa una questione di reddito inadeguato. In Italia, come mostra l’ultimo rapporto di Caritas sulle povertà, alla base della richiesta d’aiuto ci sono problemi economici (55%), occupazionali (43%) e disagio. Il problema è sicuramente globale e si verifica lungo tutta la filiera alimentare: dal produttore al consumatore.
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Nel mondo la quantità di cibo prodotto che viene buttata nella spazzatura, ogni anno, è pari a ca. 1,3 miliardi di tonnellate, di queste un’alta percentuale viene riscontrata, solo a livello domestico. Garantire quindi, modelli di consumo e produzione sostenibili è fra le priorità del programma decennale dell’Onu . Il cibo sprecato è innanzitutto inutile in quanto non nutre nessuno ma in più con esso vengono gettate via risorse naturali, spesso limitate, come acqua, suolo, fertilizzanti, combustibili fossili e fonti energetiche di ogni tipo per la produzione e per il successivo smaltimento dello spreco con conseguente emissione di CO2 e quindi ulteriore inquinamento, cambiamento climatico e conseguente accumulo di rifiuti. Oltre allo spreco economico in termini di risorse umane.
Azioni quotidiane dei singoli cittadini, diventano quindi, indispensabili, pur non rappresentando la soluzione definitiva al problema, possono contribuire in modo concreto alla sua riduzione. Alcuni gesti come comprare solo il necessario, preparando la lista della spesa; conservare gli alimenti in modo corretto; consumare prima ciò che già è nella dispensa e usare gli avanzi per creare nuovi piatti, possono fare la differenza. Sempre di più si stanno diffondendo iniziative per combattere lo spreco alimentare, in piena coerenza con le emanazioni delle Nazioni Unite.
Un sito molto utile allo scopo è stato creato da un gruppo di persone provenienti da tutta Italia con l’obiettivo di fornire consigli, suggerimenti e risorse per chi vuole ridurre il proprio impatto ambientale, produrre meno rifiuti e vivere in maniera più sostenibile. http://www.retezerowaste.it/
Alcuni di questi progetti di attivazione sociale, hanno preso piede, soprattutto nell’ultimo anno, grazie al supporto di strumenti digitali e alla condivisione sulle piattaforme social, che hanno permesso ai consumatori di conoscere sempre più servizi e realtà, ma anche di contribuire attivamente per risolvere il problema. Uno fra questi è il food delivery antispreco di Babaco Market un’organizzazione attivissima in tal senso.
https://www.facebook.com/BabacoMarket
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