Jean-Léon Gérôme - "Diogene".

La filosofia dell’essere se stessi di Diogene il cinico

L’uomo che vive nella maniera in cui la natura stessa  l'ha creato.

La filosofia dell’essere sè stessi di Diogene il cinico, vissuto all’epoca delle Polis dell’antica Grecia.

La filosofia dell’essere sè stessi tramandataci da Diogene, soprannominato anche il cane o il cinico, che  fu contemporaneo del più popolare filosofo greco Platone, ancora oggi, a distanza di secoli e secoli, rappresenta la massima espressione del nostro io. Infatti spesso e volentieri abbiamo attinto molte tesi da personaggi famosi, come divulgatori carismatici, maestri e simili. Diogene visse all’epoca delle Polis della Grecia antica, scontrandosi, in diverse occasioni, con le teorie filosofiche di Platone. Egli, nel corso della giornata, vagabondava per le strade con una lanterna tra le mani.

Il particolare filosofo  girovagava nudo, senza neanche i sandali ai piedi, nel tentativo di trovare qualcosa di speciale. Allorquando qualcuno gli chiedeva il perchè portasse quella lanterna, lui rispondeva sempre: “Cerco l’uomo”. Insomma il buon Diogene  cercava l’uomo, ossia l’uomo che vive nella maniera in cui la natura stessa  l’ha creato. In definitiva la filosofia dell’essere se stessi, padroni della propria libertà di pensare ed agire, evadendo dall’artefatto ebbe molto seguito. Secondo le sue teorie l’uomo non dovrebbe essere schiavo di oggetti, o di una casa, bensì dovrebbe essere completamente libero alla stregua di un animale selvatico.

Jules Bastien-Lepage – “Diogene”.

La filosofia dell’essere se stessi, dunque, si ispirava proprio al comportamento degli animali e dei bambini ancora scevri da qualsivoglia moda sociale. Ovviamente è giusto che l’uomo sia libero, appunto come affermato dal filosofo Diogene, tuttavia, non bisogna discostarsi dal fatto che noi non siamo animali per cui non è possibile allontanarsi radicalmente dalla nostra essenza umana. Di regola l’essere sè stessi significa  essere uomini liberi di fare quello che crediamo più opportuno, senza però confrontarsi con gli animali privi di ragione. Giusto avere una propria mentalità, una propria spiritualità ed una propria conoscenza.

Come affermato  in precedenza Diogene il cinico criticava aspramente Platone, non concordava infatti con le sue idee e la sua filosofia. Tutto ciò che si allontanava dalla realtà, come l’astronomia. la matematica, l’astratto, non poteva essere preso in considerazione. In verità però anche l’astratto può essere utile nella nostra vita, ragion per cui l’unione di questa dualità può rappresentare il cammino che conduce all’essere sè stessi, veramente, accontentando sia Diogene che Platone.

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