Da Jerula ad Agerola: storia della cittadina sorta sui Monti Lattari circa 200 milioni di anni fa. Infatti risalgono all’età del Bronzo le prime tracce di vita in quei luoghi. Alcuni ritrovamenti archeologici dimostrano, poi, che all’epoca dell’Impero Romano furono costruite molte ville rustiche. Oggi l’intero territorio di Agerola fa parte del Parco Regionale dei Monti Lattari ed è una località di enorme interesse per gli amanti della aria aperta e del trekking.
Da Jerula, ad Agerola, il passo è breve. Questa località vanta una storia che parte ben duecento milioni di anni fa, per la cronaca, risale, difatti, alla preistoria, con l’età del bronzo, epoca in cui abbiamo le prime tracce di vita umana sui Monti Lattari. Alcuni ritrovamenti archeologici di qualche tempo fa dimostrano poi, che durante il periodo dell’Impero Romano furono costruite molte ville rustiche. Attualmente tutta la zona di Agerola fa parte del Parco Regionale dei Monti Lattari e rappresenta un luogo molto apprezzato da coloro che amano respirare a pieni polmoni e praticare il trekking. La famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C. coprì l’area con circa un metro e mezzo di pomici, causando una profonda crisi. Ma, fortunatamente, in breve tempo si ebbe una ripresa agro-pastorale, a tal punto che un secolo dopo all’incirca, uno dei padri della medicina, Galeno, elogiò le proprietà benefiche del latte prodotto sui Monti Lattari.
La storia più recente della cittadina di Agerola si può far risalire al crollo dell’Impero romano d’Occidente; molte popolazioni abbandonarono i centri urbani per trasferirsi sui Monti Lattari e vivere con i frutti dell’agricoltura di sussistenza. Sorsero pertanto i primi villaggi, ad Agerola, come a Scala e a Tramonti. Fu proprio a quei tempi che ebbe origine il nome del luogo, forse nato dalla voce tardo-latina gerŭla, che sta per gerla, riferendosi alla forma tondeggiante della vallata. Mentre una seconda ipotesi afferma che derivi da ager, campo, sottolineando la vocazione all’agricoltura dei suoi abitanti. Ben presto l’articolo fu aggiunto al nome e Gerula o Jerola, come scrive il Boccaccio nel suo Decamerone, quindi, diventò Agerola. Agerola è strettamente legata alla vicina Costiera Amalfitana, infatti per un lungo periodo ha fatto parte dei territori della Repubblica Marinara di Amalfi, invece attualmente fa parte parte della Provincia di Napoli.
Il suo territorio è diviso in sei frazioni: San Lazzaro, Campora, Santa Maria, Pianillo, Ponte e Bomerano. Il piccolo comune situato a 650 metri sul livello del mare, come detto, molto vicino alla Costiera Amalfitana, ricco di verde, vanta dei bellissimi posti e tante magnifiche Chiese di grande importanza come la Chiesa Della Santissima Annunziata, la Cappella San Cristoforo, la Chiesa di Santa Maria a Miano, l’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento Villa Coppola, la Chiesa Madonna delle Grazie, la Chiesa di San Miche Arcangelo, la Chiesa della Madonna di Loreto e cosi via. Quindi troviamo i Belvedere da cui s domina tutto il panorama.
Tra gli agerolesi illustri del passato ricordiamo: Bernardo de Sarriano, militare e consigliere di Carlo II e di Roberto d’Angiò; Romeo de Sarriano, vicario di re Roberto a Ferrara; Marino Scatola, notaio della Regia cancelleria sotto Carlo II; Marino Scatola, milite, consigliere e familiare di re Roberto, che lo nominò portolano e procuratore in Calabria; Lisolo Lantaro, facoltoso mercante in Napoli e feudatario a Parete nel XIV secolo; Alessio Cavaliere, reggente della Curia della Vicaria sotto Carlo V (XVI sec); Francesco Porpora, giureconsulto a Napoli, vescovo di Montemarano, Biagio Avitabile, avvocato, poeta e biografo di molti autori dell’Arcadia (XVIII sec); Paolo Capasso, eroe e Medaglia d’Oro della I Guerra Mondiale.