Financial Times

Financial Times, editoriale ingiurioso verso l’Italia: “Roma apre ai nuovi barbari”.

Financial Times, editoriale ingiurioso verso l’Italia da parte del quotidiano britannico: “Roma apre ai nuovi barbari”.  Questo il titolo che campeggiava in prima pagina lunedì 14 maggio. Immediata reazione da parte dei due leader della Lega e del Movimento 5 Stelle, chiamati in causa dai giornalisti londinesi.

Financial Times, editoriale ingiurioso verso l’Italia nell’edizione del quotidiano britannico pubblicata lunedì 14 maggio: in prima pagina campeggiava il titolo “Roma apre ai nuovi barbari“. Un titolo sicuramente offensivo non solo verso le persone a cui si riferiva, ovvero i due leader dei partiti M5S e Lega, Di Maio e Salvini, ma anche verso l’Italia stessa. Dopo l’uscita di questo editoriale, ovviamente, sono scaturite grosse polemiche, contro il giornale londinese. Dal canto loro, sia Luigi Di Maio, nella diretta di ieri su Facebook, che Matteo Salvini oggi, si sono nettamente  indignati per essere stati definiti come “i nuovi barbari”.

Il massimo esponente politico del movimento dei grillini si è giustamente rivolto contro il Financial Times, quasi incredulo per quanto scritto nella prima pagina del famoso giornale di economia inglese. “Con quale ardire si sono permessi di usare il termine barbari riferendosi ai rappresentanti del movimento Cinque Stelle“? Questo l’interrogativo che si è posto il leader politico. Mentre il rappresentante e leader della Lega, con tono sarcastico, invece, ha preferito ironizzare sulle espressioni utilizzate dal quotidiano inglese.

Financial Times, il quotidiano economico d’oltre Manica, non è stato certamente tenero nei riguardi dell’Italia, asserendo che l’eventuale esecutivo che dovesse nascere in queste ore, per mano del M5S e della Lega, costituirà il primo governo del tutto anticonvenzionale che farà da guida ad una democrazia occidentale sviluppata. Inoltre il giornale inglese ha fatto presente che sarebbe un governo assolutamente inesperto ma la colpa è dei partiti tradizionali, i quali con i loro errori, hanno portato a questa scabrosa situazione. In parole povere non sono stati dei bei complimenti che purtroppo fanno il paio con le critiche giunte da altri editori stranieri; critiche che ostentano un evidente malcontento degli stati occidentali, nei confronti della attuale situazione politica italiana.

In particolare l’editoriale, sotto accusa, esprime la preoccupazione per le proposte dei due leader vincitori per quanto concerne soprattutto economia e lavoro. Abbiamo idea che questa azione possa essere, non altro che una manovra occulta, il cui scopo è quello di intimidire, l’opinione pubblica, sulle presunte conseguenze catastrofiche, derivanti, da una determinata scelta politica. Non sarebbe la prima volta…

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