Si è spento, stamane, Emiliano Mondonico, l’allenatore della sedia alzata, aveva 71 anni. Da tempo malato di quel male incurabile ha combattuto fino ad ieri per riuscire a sconfiggerlo, ma non ce l’ha fatta. Fu tecnico di Cremonese, Como, Torino, Atalanta, Napoli e Fiorentina.
Emiliano Mondonico ci ha lasciati questa mattina, all’età di 71 anni. L’ex allenatore di Cremonese, Como, Atalanta ,Torino, Napoli, e Fiorentina, passato alla storia per la sedia alzata in segno di protesta, è stato sconfitto da un tumore che da diversi anni lo perseguitava. Il buon Emiliano era ben voluto da tutti; si era messo in luce in virtù delle straordinarie imprese realizzate con delle squadre considerate delle semplici outsider. In primo luogo con la Cremonese che riportò dopo ben 54 anni, nel 1984, in serie A. Poi con l’Atalanta che, da neopromossa, nel 1988, portò fino alla semifinale di Coppa delle Coppe.
Quindi, con il Torino, assurto alla gloria della finale di Coppa Uefa. Fu proprio con i granata, nella partita di Amsterdam, che Emiliano Mondonico alzò da terra una sedia per inveire contro una decisione arbitrale. Quell’immagine fece il giro del mondo, passando alla storia. Nato e cresciuto a Rivolta d’Adda, un paesino in provincia di Cremona, il 9 marzo del 1947, calciatore di talento ma discontinuo ha indossato nella sua carriera le maglie di Cremonese, Torino, Monza e Atalanta, negli anni ‘70. Terminata l’avventura da giocatore, Mondo cominciò ad allenare le giovanili della Cremonese.
La società grigiorossa, in seguito, gli affidò la guida della prima squadra nel corso del campionato cadetto del 1981-1982. Nella stagione 83/84 fu l’artefice , come detto, dello storico ritorno dei lombardi in A dopo oltre mezzo secolo. Nel 1986 passò al Como, con cui ottenne un decoroso nono posto in A. Un anno dopo si trasferì a Bergamo per allenare la Dea in serie B. Con l’Atalanta conseguì la promozione in massima serie e nello stesso tempo riuscì a trascinare la squadra nerazzurra alla semifinale di Coppa delle Coppe.
Ma è sulla panchina del Torino che Emiliano Mondonico si affermò definitivamente come uno dei migliori allenatori italiani. Tra il 1990-1991 e il 1993-1994 guidò i granata in Serie A ottenendo i migliori risultati della sua carriera: quinto nel 1991, il Torino, nella stagione successiva finì terzo e disputò la finale di Coppa Uefa, persa contro gli olandesi dell’Ajax, pur non conoscendo l’onta della sconfitta nella doppia finale. Nel ritorno di Amsterdam, come già anticipato, ci fu l’episodio della sedia agitata in aria, a mò di protesta verso l’arbitraggio ritenuto scandaloso.
Mondonico fu, pertanto, squalificato per una giornata, ma la pena non fu mai scontata. Nel 1992-93 sempre con lui in panchina il Torino vinse la Coppa Italia battendo in finale la Roma. Tornato all’Atalanta nel 1994-95, riportò subito i bergamaschi in A, traghettandoli anche verso la finale di Coppa Italia 1995-96, persa contro la Fiorentina. Dopo la retrocessione dei nerazzurri in B, nel 1998-99 Mondonico tornò al Torino, ottenendo una nuova promozione in A.
Molto probabilmente l’unica città in cui Emiliano Mondonico non riuscì a farsi valere fu Napoli. Infatti al termine della stagione 99/2000, la squadra azzurra retrocesse in B, dopo un campionato assai disgraziato. Nel 2004, sulla panchina della Fiorentina, squadra di cui era simpatizzante, Mondo conseguì la quinta promozione in massima serie della sua brillante carriera di allenatore. Gli ultimi anni di attività li trascorse tra la B e la C, fino al 2011, anno in cui fu costretto a lasciare per motivi di salute. Negli ultimi tempi, in cui sembrava che il male fosse stato sconfitto, il buon Emiliano è apparso spesso in Tv nelle vesti di opinionista alla domenica sportiva. Tutto il mondo del pallone piange la sua scomparsa.