Marco Palvetti e Alessandro Borghi: i volti nuovi del cinema italiano

Marco Palvetti e Alessandro Borghi: I due volti nuovi del cinema italiano.

Marco Palvetti e Alessandro Borghi: Il crimine non paga… tranne che per il cinema. Molti attori famosi nel corso della loro carriera – soprattutto agli inizi – hanno interpretato un folle personaggio della criminalità, facendo prepotentemente breccia nell’emozionante mondo del cinema. Recentemente, lo hanno fatto Marco Palvetti e Alessandro Borghi. Segni particolari: talentuosi; giovani; ambiziosi; emergenti ed affamati di successo. Naturalmente, stiamo parlando degli interpreti di Salvatore Conte in “Gomorra – La serie” e di “Suburra”, opere filmiche del regista Stefano Sollima. I due attori sono riusciti – come vuole il linguaggio tecnico – a calarsi nella parte, perfettamente, esaltandosi nell’astuzia e nella crudeltà che compone il DNA di ciascun personaggio.

Marco Palvetti.

Gemelli diversi.

Il 29enne Marco Palvetti, di Pollena Trocchia, in provincia di Napoli, dimostra sin da ragazzino un grande interessamento, nonché propensione, alla recitazione grazie a molte rappresentazioni teatrali amatoriali, che gli hanno assicurato la fiducia necessaria per recarsi appena 18enne a Roma, per studiare presso l’Accademia Nazionale dell’Arte Drammatica. Si diploma nel 2010 come allievo attore e partecipa, come protagonista, a numerosi spettacoli teatrali e cortometraggi internazionali, che lo hanno portato, con sconfinata passione e duro impegno, ad ottenere la parte del boss Salvatore Conte in “Gomorra – La serie”. Alessandro Borghi, invece, 28enne di Roma, si affaccia al mondo cinematografico come stuntman, bazzicando saltuariamente tra il 2005 e il 2007 quest’ambiente, che si accorgerà di lui nel 2013 nella realizzazione del film “Cinque”. Due anni dopo interpreta il personaggio di “Suburra” – prima nel film – Aurelio Adami, soprannominato “Numero 8”, figlio del boss di Ostia. Dopodiché la consacrazione: vince il premio NuovoImaie Talent Award come miglior esordiente grazie al film “Non essere cattivo”, di lì in poi una trafila sino al recentissimo film “Napoli Velata” e la riproposizione del film “Suburra” in serie.

Alessandro Borghi (al centro).

Percorsi simili.

Nonostante i percorsi diversi, le loro strade giungono ad un incrocio: rappresentato da Stefano Sollima, il regista delle serie “crime” sopracitate. Alessandro Borghi e Marco Palvetti, due attori dalle anime ribelli, che hanno stregato il grande pubbico, per le loro storie filmiche tormentate. Soggetti decisamente fuori dagli schemi, e che tanto hanno ricordato il fare schizzoide e sregolato di alcuni indimenticabili personaggi dei celebri film di Quentin Tarantino.

 

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