Olympus OM2, Analog Photo Files presenta la fotocamera classica creata dal genio di Yoshihisa Maitani, un mito senza tempo.
La nostra grande passione per le macchine fotografiche classiche ci da la possibilità oggi attraverso la nostra iniziativa editoriale ANALOG PHOTO FILES, di illustrare i modi in cui queste fotocamere, a volte arcaiche, mantengono ancora grande rilevanza nell’era digitale. In questo articolo presentiamo la Olympus OM2.
Il sistema Olympus OM vanta una lunga storia di macchine eccezionali una di queste la OM2. Successivamente al loro lancio i modelli della serie OM verranno utilizzati con grande soddisfazione da molti fotografi professionisti, giornalisti e addetti ai lavori considerandoli vere meraviglie della tecnologia, del design e dell’ingegneria, seppure questi apparecchi non sembrarono all’epoca, avere una reputazione così forte presso l’utente amatoriale. Questa fotocamera ha offerto molto di più dei suoi contemporanei negli ambiti della qualità eccellente dei materiali, della facilità d’uso e della innovazione tecnologica, prestazioni fantastiche, tecnologie di esposizione avanzate e compattezza senza precedenti.
Un grande ed assiduo utilizzatore del sistema OM e soprattutto di questo specifico modello Olympus OM2 è stato il compianto documentarista Folco Quilici, il quale preferiva la compattezza e le avanzate caratteristiche di questa fotocamera per spostarsi con leggerezza ed affidabilità nei suoi numerosi viaggi intorno al mondo. Il peso e la compattezza di questa Olympus OM2, rispecchiano, oggi come allora, la grande necessità per il professionista o amatore di utilizzare attrezzatura fotografica, versatile, affidabile e poco ingombrante, come oggi le moderne mirrorless digitali.
Olympus OM-2 è sicuramente uno dei progetti più belli e intramontabili nel panorama delle fotocamere vintage. Sottile, sofisticata, concisa, estetica unica, Olympus OM2, Come Sofia Loren o la Ferrari Testarossa, è stata bellissima allora e rimane perfetta da utilizzare oggi.
Cromata oppure in livrea nera, l’OM-2 è decisa e raffinata allo stesso tempo, senza orpelli. Le sue linee nitide definiscono una forma angolare, il corpo costituito da forme geometriche perfettamente proporzionate. Il pentaprisma è tra i più piccoli ed i più belli che si possano trovare nelle fotocamere classiche, esso si estende verso l’alto come una piccola piramide e reca in basso la scritta Olympus.
La piastra superiore sgombra da inutili ghiere, beneficia dell’insolito posizionamento del selettore della velocità dell’otturatore su un anello concentrico attorno all’innesto dell’obiettivo, lasciando quindi ampio spazio alla leva di avanzamento della pellicola, al pulsante di scatto ed al quadrante nero di compensazione dell’esposizione, elegantissimo e misterioso con la sua grafica simile a geroglifici argento su fondo nero.
I segni incisi sul corpo sono tutti ben definiti, i designer Olympus seppero scegliere con cura una serie di colori vibranti per differenziare l’uno dall’altro. Ad esempio, la scala delle distanze dell’obiettivo da metri a ft varia con numeri e tacche in arancione e bianco. Gli indicatori meno comuni come la modalità Bulb (B) ed il riavvolgimento del film sono contrassegnati in rosso. Il selettore ad anello, della velocità dell’otturatore utilizza il testo in colore blu per qualsiasi velocità dei tempi di scatto, che potrebbe essere abbastanza lenta da introdurre il mosso della fotocamera quindi da 1/60s e inferiore. Piccoli tocchi di classe, che conferiscono al design complessivo altrimenti rigido, un pizzico di colore e interesse formale.
Leve, ghiere, manopole e interruttori sono singolarmente focalizzati. Ognuno ha uno scopo, e ognuno trae beneficio da una chiarezza di design che è difficile da trovare nell’era moderna nei controlli di alcune fotocamere spesso disordinati e difficili da raggiungere, durante le operazioni di ripresa. Questo è il tipo di fotocamera in cui ogni dettaglio è stato accuratamente curato e distribuito per massimizzare l’efficienza e fare buon uso dello spazio disponibile.
Olympus OM2 è una macchina fotografica meravigliosa da utilizzare, principalmente per le sue dimensioni ridotte. Attraverso il tenace lavoro del famoso designer Yoshihisa Maitani, il cui nome è stato perennemente immortalato dalla lettera “M” in “OM“, Olympus è stata spinta a creare un nuovo mondo in cui le reflex potessero essere ben fatte e complete pur mantenendo un ingombro minimo. Ci sono riusciti con l‘OM-1 e quell’eredità è proseguita con i modelli OM successivi.
OM-2 è una delle reflex più piccole e compatte di tutti i tempi. Le sue misure 136 x 83 x 50 mm sono più piccole rispetto a molte delle attuali fotocamere mirrorless, e con un obiettivo standard innestato, la sua profondità aumenta solo di 30 mm. Il peso è di 690 g con l’obiettivo standard Zuiko 50mm F / 1.8 montato. Come riferimento, un corpo Nikon D750 pesa ben 850 g.
Olympus OM2 è una fotocamera che si può portare comodamente in spalla per tutto il tempo necessario, e può essere tenuta pronta a tutto ovunque si vada. È semplicemente più piccola di qualsiasi sua competitor contemporanea nel mondo della fotografia, e rispetto alle DSLR moderne non c’è davvero alcun confronto poiché le loro dimensioni sono monumentali. Anche le odierne macchine fotografiche digitali mirrorless hanno difficoltà a competere con le minuscole dimensioni dell’OM2.
l’OM-2 dispone di uno dei migliori sistemi di misurazione mai creati prima. Olympus è stata la prima a sviluppare un incredibile esposimetro interno che misurasse una lettura della luce direttamente dalla pellicola, garantendo una precisione dell’esposizione senza precedenti, anche in situazioni di ripresa speciali. Per ottenere un’esposizione corretta, la lettura della luce viene effettuata sollevando la prima tendina dietro la quale troviamo una tendina supplementare, dove è sovra impresso un modello generato dal computer, denominato computogramma, che riporta un disegno di blocchi bianchi alternati riproducenti le caratteristiche standard di una fotografia media.
Quando lo specchio si ribalta, due cellule al silicio, collocate sul piano focale misurano la luce riflessa dal soggetto mentre essa rimbalza sul computogramma. Usando queste informazioni, la fotocamera cronometra il rilascio della seconda tendina, consentendo regolazioni in tempo reale dei tempi di esposizione. Attraverso l’utilizzo di questa tecnologia, la ripresa in modalità, priorità di diaframma, offre esposizioni semplicemente perfette anche nelle situazioni di illuminazione più impegnative.
I soggetti retroilluminati, l’oscurità estrema e le scene ad alto contrasto sono tutti resi perfettamente. Questa è una di quelle rare macchine vintage in cui ottenere un’esposizione eccellente non richiede la ripresa in modalità manuale. Il sistema esposimetrico di questa fotocamera è stato una prima mondiale ed esclusiva di Olympus, replicato solo nella successiva OM4, che ancora oggi garantisce esposizioni corrette in ogni condizione.
Olympus ha inoltre fornito, attraverso gli spettacolari obiettivi “Zuiko”, la massima qualità in un piccolo oggetto. Le lenti Zuiko sono generalmente considerate tra gli obiettivi vintage più nitidi e offrono prestazioni di livello mondiale in una forma compatta. Sono stati resi disponibili da Olympus nel tempo, più di cinquanta obiettivi Zuiko, garantendo che virtualmente qualsiasi tipo di foto possa essere creata attraverso il grande sistema OM.
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