Cucina e gastronomia sannita: andiamo a scoprire i prodotti tipici beneventani e di tutta la provincia del Sannio.
Cucina e gastronomia sannita, rappresentano un altro fiore all’occhiello della regione Campania. L’arte della cucina e gastronomia sannita si basa su specialità assai semplici, i cui primi piatti sono sempre fatti di pasta lavorata in casa tipo i “Cecatielli, i Cazzarielli”, le “Lagane” condita con dello squisito sugo di agnello o ragù od anche accompagnata da legumi, come Cavatelli con broccoli, “fiavole” a base di pasta sfoglia con dentro formaggio e uova, al forno, panzerotti di S. Giuseppe, sempre fatti di pasta sfoglia con ripieno di ceci e cannella, ma fritti.
Grandi tradizioni.
Inoltre in tutta la provincia del Sannio, Benevento in testa, è molto conosciuta la preparazione di involtini a base di fegato, polmone, animella, prezzemolo, aglio, avvolti con budella di agnello e di legumi, preparati in vari modi , un piatto denominato “mugniatiello”. Parlando di cucina e gastronomia sannita è inevitabile sfociare sul discorso vini della provincia di Benevento. I vini del Sannio più rinomati sono ovviamente l’ Aglianico del Taburno, dal 2011 dichiarato primo DOCG sannita, prodotto con tanta cura nei paesi di Bonea, Campoli del Monte Taburno, Cautano, Montesarchio, Tocco Caudio e Vitulano, il Solopaca, realizzato nei comuni di Frasso Telesino, Melizzano, Solopaca e Vitulano, e il Sant’Agata dei Goti prodotto nell’omonimo comune, famoso nella tipologia Falanghina, altro vino che si trova sulle tavole di tutti gli abitanti della Campania.
Salumi squisiti.
Da qualche tempo sta prendendo sempre più piede, in particolare nei comuni di Circello, Morcone, S. Croce e Colle Sannita l’offerta di prodotti tipici costituiti da salumi di carne suina che sono un’altra bontà della cucina e gastronomia sannita da dover assaggiare. Ancora nell’Alto Tammaro, terra famosa per la sua produzione olivicola, assieme ai prodotti tipi della campagna, i contadini locali i hanno realizzato un olio di altissima qualità, ossia il “Sannio Beneventano”, ricavato da varietà da sempre coltivate in zona e capaci di garantire un’elevata originalità del prodotto.
Sapori unici.
Nel nostro viaggio alla ricerca delle specialità della cucina e gastronomia sannita ci spostiamo ora a Baselice, ridente paesino in cui si può apprezzare la pasta fatta in casa con ceci, talvolta condita con del sangue di maiale, quindi pizza a base di granturco cotta sotto la brace, chiamata”pizza di ran’din”, e poi un rustico ripieno di formaggio Pecorino e uova a forma di mezzaluna detto “fiadon’”. Qui oltre alle prelibatezze di cui abbiamo appena parlato possiamo gustare dei dolci tipici della cucina del Sannio fatti con mandorle, miele e farina di grano tenero a forma rettangolare detti “susamedd”, strisce di pasta frolla fritte in olio bollente e ricoperte di miele, zucchero o vin cotto preparate nel periodo di Carnevale chiamate “scartellat”, quindi un dolce pasquale a forma di cestino ripieno di ricotta o di riso con decorazione centrale fatta con un uovo solo detto “carusedd”.
La bontà del caciocavallo podolico.
Poi attraversando i paesini della comunità montana del Fortore, tranne Sant’Arcangelo Trimonte, ricadiamo nell’area di produzione del “Caciocavallo Silano”, un formaggio per il quale è stata riconosciuta la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.). Il sapore è tendente al dolce ma quindi diventa piccante a maturazione avanzata. Oltre a quello Silano possiamo trovare anche il “Caciocavallo Podolico”, realizzato soltanto con latte di vacca della razza Podolica. Trascorsi due anni di stagionatura entrambi i caciocavalli vengono ricoperti di una sottile muffa di colore bianco-grigiastro , per cui la pasta assume una consistenza dura e molto friabile, finendo per rompersi in scaglie.
Per adesso il nostro itinerario nel beneventano, si ferma quì, ma presto ne saprete di più sulla ricca tradizione gastronomica di questo territorio.