La conquista del Sud, un libro indispensabile per ogni cittadino meridionale-1

La conquista del Sud, un libro indispensabile per ogni cittadino meridionale

La conquista del Sud, un libro indispensabile per ogni cittadino meridionale.

La conquista del Sud, il Risorgimento nell’italia meridionale di Carlo Alianello, rappresenta un libro indispensabile per ogni cittadino del meridione italiano.

La conquista del Sud, ovvero il Risorgimento nell’Italia meridionale, è un libro, ovviamente a carattere storico, che tutti i cittadini appartenenti al meridione italiano, dovrebbero leggere, regalare o consigliare ad amici e parenti conterranei, per essere sempre aggiornati sulle vicende della storia dell’Italia meridionale.

Già ben 45 anni fa, nel 1972, anno della sua prima edizione, il libro “La conquista del Sud, riscosse un effetto straordinario: la storia del Risorgimento che i nostri professori insegnavano a scuola era tutta da riscrivere. Carlo Alianello, giornalista, storico e scrittore di origini lucane, autore del libro, ebbe il merito di essere il primo a far arrivare e conoscere al grande pubblico, la vera storia del nostro risorgimento, estirpandola da quei canoni dei circoli culturali e accademici dove quella storia veniva a stento sussurrata e quindi nascosta.

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Lo scrittore di “La Conquista del Sud, il Risorgimento nell’Italia meridionale”,  ebbe il grande merito, di aver raccontato la storia così com’era, senza alterazioni od omissioni, oppure il filtro delle ideologie tanto in voga presso gli intellettuali di quell’epoca. Grazie al suo stile di romanzare gli avvenimenti, Carlo Alianello racconta che l’unificazione d’Italia fu solo una guerra di conquista; a suo dire i cosiddetti “padri della patria” erano molto più interessati all’Oro che agli ideali.

Il brigantaggio del resto non fu lotta  per il possesso delle terre, ma una guerra di difesa contro l’invasore, in nome di Dio e del Re Borbone. In questo libro l’autore narra le vicende positive e negative di quel 1860 che avrebbe dovuto sancire l’unità d’Italia. Ma quell’unità era solo un’utopia; appena si capì che la truppa piemontese era entrata nel Regno di Napoli, i popolani gridarono “Viva Francesco II”, ponendo la borbonica coccarda rossa sul cappello e si armarono di bastoni e forche per cercar di tener testa ai piemontesi invasori e non liberatori. 

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D’altro canto, a Napoli, il popolo di basso ceto o per meglio dire il popolo minuto, aveva sempre visto i piemontesi non come italiani ma come gente straniera non della nostra terra, dominatori, come saraceni, turchi, austriaci o francesi. I piemontesi vennero visti come un mero esercito d’occupazione, attraverso barbarie, saccheggi, e soprusi.

La lettura de “La Conquista del Sud“, peraltro giunto alla terza edizione, ma ormai introvabile in libreria per via del fallimento della Casa editrice, ha permesso a migliaia di cittadini meridionali di scoprire fatti ed avvenimenti realmente accaduti nei propri paesi, i cui protagonisti erano stati i propri antenati, ma dei quali nessuno aveva mai raccontato, alterando i fatti e la storia.

La storia che ci hanno fatto credere a scuola, quella che parlava di eroi come Garibaldi, di camicie rosse e di tricolori, di liberatori e di unità d’Italia pare dunque essere una farsa. Il libro di Carlo Alianello ha riportato invece alla luce quelle ingiustizie e quelle menzogne, per farci capire perché il Meridione era divenuto una conquista. Per molti, leggere le sue pagine ha rappresentato il recupero della propria identità culturale e la ricerca della storia reale. Un libro veramente indispensabile, per conoscere e riconoscersi, nelle vesti di un meridionale autentico. 

 

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