Viteliu, il nome della Libertà: un viaggio attraverso il mondo sconosciuto dei nostri antenati, gli italici

Viteliu, il nome della Libertà: un viaggio attraverso il mondo sconosciuto dei nostri antenati, gli italici

Viteliu, il nome della Libertà, romanzo storico di Nicola Mastronardi.

Il romanzo storico Viteliu, il Nome della Libertà, scritto dallo scrittore italiano Nicola Mastronardi non è altro che un viaggio virtuale, attraverso il mondo, assolutamente sconosciuto ai più, dei nostri antenati, ovvero gli italici. D’altronde il termine “Viteliú”, derivò dalla parola latina Italia. Proprio gli italici sono i protagonisti di questo romanzo d’esordio, partendo dai sanniti, i marsi, i peligni, i piceni, i valorosi dodici popoli dell’Appennino centrale che si unirono per costruire il loro sogno di libertà contro la prepotenza romana.

Un sogno tuttavia infranto dal dittatore  Lucio Cornelio Silla il quale fece un vero proprio massacro dell’etnia sannita. Il romanzo Viteliu comincia a narrare gli avvenimenti, diciassette anni dopo quei drammatici eventi. Un incubo del passato convince un vecchio cieco, un embratur, ossia un generale appartenente al popolo sannita, Gaio Papio Mutilo che sente su di sé il peso della responsabilità del genocidio occorso  al suo popolo, ad impadronirsi del proprio destino e quello del nipote Marzio, per fortuna salvato dal massacro compiuto dei sicari di Silla, perchè adottato da una famiglia di Roma,subito dopo la morte della madre.

L’avventuroso viaggio del nonno e del nipote  porterà i lettori del romanzo a conoscere la storia e gli insediamenti delle popolazioni che costruirono la prima nazione a cui fu dato, in seguito  il nome di Italia. Viteliu, insomma tratta la ricostruzione della storia del primo secolo avanti Cristo, che riguarda appunto i nostri antenati. L’autore Mastronardi ci fa conoscere la storia di Roma, sotto un altro punto di vista rispetto a quanto abbiamo imparato dai libri di storia. Il romanzo parte dal 72 avanti Cristo, dopo la morte del dittatore Silla, fino ad arrivare a Giulio Cesare che riconoscerà tutti i popoli italici.

Gaio Papio Mutilo, tornando al romanzo, va a cercare il nipote Marzio che viveva a Roma, in una famiglia romana, ma figlio di sanniti che combattevano i soprusi di Roma. Quest’ultimo venuto a sapere delle sue origini dal nonno Mutilo, parte assieme a lui per un viaggio alle riscoperta della sua identità. I due attraverseranno molti territori dell’Italia attuale. Marzio e Papio Mutilo, vengono però assaliti in un’imboscata ed il vecchio viene ucciso dai romani.

Marzio sebbene addolorato dalla morte del nonno ad opera di Roma, si sente romano dentro per aver vissuto sempre a Roma e non accetta questa guerra, per cui, alla fine della storia, che ovviamente è molto lunga e complessa, riuscirà a far riappacificare le popolazioni italiche e di Roma. Attraverso tutti gli avvenimenti riportati nel romanzo si evince un doppio volto di Roma: da un lato quello degli avidi e dei cattivi come il dittatore Silla e dall’altro quella de buoni e  pacifici come Mario, il quale sarà in un certo senso un precursore della storia dei Viteliu, o più comunemente italici.

 

 




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